Autunno di mostre al Mar di Ravenna, fra i ritratti in mosaico di Close e le opere di mattoncini di Zangelmi

Sono due le mostre che saranno allestite al MAR di Ravenna il prossimo autunno, nell’ambito della rassegna Ravenna Mosaico, visitabili dal pubblico a partire dalla Notte d’Oro (5 ottobre) e fino al 12 gennaio 2020. Due mostre molto diverse fra loro ma che ruotano sempre ovviamente al tema del mosaico. La prima è “Mosaics” dell’artista americano Chuck Close, l’altra è “Forever Young” dell’italiano Riccardo Zangelmi.

Close è un artista che gode di grande fama negli ambienti dell’arte contemporanea anche se non è molto conosciuto al grande pubblico italiano. Il secondo, Zangelmi, è un artista emergente, sui generis, perchè si cimenta con i mattoncini Lego. Entrame le mostre incontrano il mosaico ma nessuno dei due artisti può definirsi un mosaicista tradizionale tout court. Close arriva al mosaico tardi e quasi per caso. Zangelmi attraverso un gioco da bambini.

Chuck Close – Mosaics

La bufera delle molestie a sfondo sessuale non ha risparmiato neppure il mondo dell’arte contemporanea e così nei mesi scorsi nel mirino c’è finita un’icona delle arti visive americane, l’artista statunitense Chuck Close. È stato accusato di comportamenti illeciti rivolti ad alcune aspiranti modelle; l’artista ha ammesso le sue colpe e si è scusato. Close non è stato poi formalmente incriminato e le accuse contro di lui non sono arrivate nemmeno in tribunale.

Chuck Close è un artista poco conosciuto dal pubblico italiano ma è molto famoso negli Stati Uniti. Nato nel 1940 a Monroe, Close inizia a dipingere alla fine degli anni Sessanta passando dal Minimalismo alla Pop Art. Nel 1988 subisce un collasso dell’arteria vertebrale e rimane paralizzato, ma, nonostante ciò, continua a lavorare raggiungendo fama mondiale, soprattutto per le sue tele di grandi dimensioni dallo stile iperrealista. Oggi è considerato forse il ritrattista più originale dell’era contemporanea.

I suoi sono perlopiù autoritratti e ritratti in posizione frontale di star e di politici, da Brad Pitt a Lou Reed da Bill Clinton a Barack Obama che lo ha persino nominato presidente del Comitato Presidenziale per le Arti. Dopo l’elezione di Trump, Close si è dimesso dalla carica in polemica con le posizioni del Presidente: “ignorare la sua retorica di odio significherebbe esserne complici” ha detto Close.

Chuck Close

Le opere di Close sono spesso associate alla corrente dell’Iperrealismo o Fotorealismo, poichè creano un forte legame tra pittura e fotografia, proponendo una riproduzione particolareggiata della realtà. Close adotta una tecnica molto complessa, in cui utilizza micro tessere incollate sulla tela per ottenere un effetto finale che assomiglia al mosaico in alcuni casi, all’immagine digitale composta da pixel in altri. A questo proposito Close ha affermato che “il viso di una persona è la carta stradale della sua vita. Se l’affronta con atteggiamento positivo le rughe sono quelle che si formano quando si sorride. Allo stesso modo è subito palese quando la vita la si passa imbronciati…”.

Riccardo Zangelmi – Forever Young

La mostra “Forever Young” che sarà allestita al MAR di Ravenna dal 5 ottobre 2019 al 12 gennaio 2020 (nell’ambito della rassegna RavennaMosaico) è un’occasione per ritornare a guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Il gioco dell’infanzia può trasformarsi in un lavoro, quando talento e creatività prendono forma mattoncino dopo mattoncino. Riccardo Zangelmi, classe 1981, è un artista italiano, di Reggio Emilia: è il primo e unico Lego Certified Professional in Italia. Sono solo 14, infatti, i creativi che, nel mondo, lavorano direttamente come artisti per l’azienda danese Lego.

Il percorso nell’universo dei mattoncini di Riccardo Zangelmi comincia a 28 anni. All’inizio è una semplice attività amatoriale. Dopo pochi anni le sue sculture sono in mostra in occasione di eventi e fiere, tra il 2013 e il 2014. Nel 2015 Zangelmi fonda una sua società, BrickVision e nello stesso anno inizia a collaborare con Lego.

“Realizzo modelli 3D, sculture, mosaici ed eventi a tema Lego. La grandezza delle opere è variabile: va dai cinque centimetri ai cinque metri. Tendo a lavorare da solo, a partire dalla progettazione. A volte disegno il progetto prima di costruire, altre volte inizio a mettermi all’opera, con un’idea ben definita in testa. Tra le mie opere prediligo Peace, il simbolo della pace. Poi c’è Relativity“, spiegava qualche tempo fa Riccardo Zangelmi a Wired.

I Lego Certified Professional come Zangelmi non sono dipendenti Lego ma sono ufficialmente riconosciuti dall’azienda come business partner.

“Ho un altro progetto in testa – concludeva Riccardo – e lo realizzerò tra un anno e mezzo: una mia mostra, rigorosamente in Lego, che avrà un filo conduttore: l’entusiasmo di un bambino, inteso come fonte di ispirazione e parte integrante dell’universo di un adulto. A volte ce ne dimentichiamo. Sarà perciò l’essenza delle mie opere”.

Che sia proprio la mostra allestita al MAR di Ravenna?