Presentato “Il Sogno di Matilde” a San Pancrazio e lanciata sfida di creare il bosco delle fiabe

In occasione della presentazione del libro “Il Sogno di Matilde” di Emilio Duranti, di cui ricorre il 10 anniversario dalla sua morte, venerdì 11 ottobre al museo contadino di San Pancrazio Riccardo Morfino direttore della Pro Loco di Russi ha lanciato all’amministrazione comunale l’idea di realizzare un’opera che ricordi la figura dell’avvocato- scrittore di fiabe.

Le gesta della coraggiosa bambina Matilde (Il sogno di Matilde, libro bilingue in inglese edito dalla Pro Loco di Russi) che intraprende un viaggio avventuroso, pieno di pericoli nella savana africana con l’obiettivo di trovare il padre intrappolato nel tempio perduto custodito da un feroce drago a sette teste, sono stati il pretesto per ricordare Emilio Duranti e il suo amore per il racconto orale delle antiche fiabe dei foleri. Si tratta di un’antica tradizione di trasmissione orale di fiabe e leggende romagnole, che proprio a San Pancrazio ha avuto il suo epicentro tanto da diventare per tutti “il paese delle fiabe”. In questo mondo fantastico – dice M. Chiara Duranti, figlia e giornalista che ne ha ereditato il patrimonio culturale – popolato da elfi (il mazzapegolo) e fate, animali fantastici come Cico l’uccellino magico o la terribile bisciabova che mangia i bambini e che esiste nell’immaginario collettivo della tradizione romagnola, nasce l’idea di rielaborare le fiabe con un approccio totalmente nuovo”.

“I cinque volumi di fiabe scritti da Emilio Duranti sono la libera interpretazione di questo patrimonio orale attraverso la fantasia e la formazione giuridica/filosofica/morale dello scrittore che nasce – dice M.Chiara – da una solida consapevolezza della fiducia nelle leggi e nella giustizia, nella netta demarcazione tra bene e male, nella certezza della punizione dei colpevoli e trionfo del bene, nella profonda fede cristiana e manzoniana fiducia nella provvidenza, accanto all’amore per la famiglia e la consapevolezza di proteggere e preservare l’ambiente per i nostri figli.

Dunque, un messaggio estremamente moderno e attuale, di continuità sul solco della tradizione anche se scritto 40 anni fa. Di qui l’idea di creare un luogo fisico da lasciare alla comunità come il bosco delle fiabe costruito e pensato dall’avvocato quando decise di abbattere il frutteto di casa e piantare 200 piante di ogni specie provenienti dalla Forestale di Ravenna.

Oggi il bosco è diventato una realtà a San Pancrazio grazie alle cure della vedova Gabriella che ne ha fatto un luogo di bellezza, una piccola oasi di verde recentemente aperto durante l’iniziativa dei “Giardini Segreti”. Ci sono le piante tipiche della Romagna come la quercia, il pino, il faggio, il castano ma ci sono soprattutto animali come il gufo, l’usignolo, la volpe, che qui hanno trovato rifugio. E in questa macchia di verde perduta nel paesino di San Pancrazio, c’è una sedia vuota accanto al laghetto dei pesci rossi dove gracchiano le ranocchie e sotto l’ombra di un fico è possibile chiudere gli occhi ed ascoltare le storie magiche di Emilio Duranti”.