Coronavirus. Appello di sindaci e prefetto: “Non create affollamenti in spiaggia, nelle pinete e nei parchi”

In ottemperanza dei decreti della presidenza del consiglio dell’8, 9, 11 marzo 2020 relativi alle misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e al fine di limitare ed impedire assembramenti di persone, si ritiene necessario stabilire la chiusura di tutti gli accessi alle aree pinetali comunali (San Vitale e Classe) e il divieto di accesso ad ogni mezzo motorizzato, ad esclusione dei mezzi di servizio e dei mezzi necessari per attività di cantiere.

La disposizione è valida dal 13 marzo 2020 fino a revoca. Resta consentito l’accesso alle pinete a piedi, in bicicletta, per lo svolgimento di attività motoria o attività sportiva, non in gruppo, evitando ogni forma di assembramento.

Per quanto riguarda i parchi della città resta consentito l’accesso per attività motoria o sportiva, anche in questo caso non in gruppo, evitando ogni forma di assembramento.

“In considerazione di quanto accaduto domenica scorsa, quando numerosissime persone si sono riversate sui nostri lidi – dichiarano i sindaci di Ravenna e Cervia, Michele de Pascale e Massimo Medri, e il prefetto Enrico Caterino – si fa presente che è assolutamente da evitare il ripetersi di una situazione simile. Sappiamo che si tratta di un’abitudine cara a tanti cittadini, ma in questo momento rappresenta un comportamento pericoloso per la propria salute e quella degli altri.

Siamo consapevoli che i provvedimenti del governo consentono l’attività motoria all’aria aperta ma, interpretando lo spirito della norma, il raggiungimento delle spiagge, così come delle pinete e dei parchi, non deve presupporre spostamenti con veicoli a motore, in quanto ciò vanificherebbe la ratio e l’efficacia del decreto, consentendo un affollamento nel medesimo luogo da parte di un numero elevato di persone”.

Si ribadisce che l’autocertifcazione da esibire in caso di controllo per giustificare i propri spostamenti per motivi di lavoro, salute e necessità viene resa sotto la diretta responsabilità di ciascuno e che autocertificare il falso può avere conseguenze dal punto di vista penale. Il modulo dell’autocertificazione può essere portato con sé oppure l’autocertificazione può essere anche resa direttamente alle forze d’ordine o di polizia locale, in caso di controllo da parte delle stesse, con modulo direttamente fornito da loro.

Nel ricordare, infine, che al momento non esistono terapie mediche specifiche per il Coronavirus e che l’unico sistema per contrastarlo è quello di evitare le occasioni di contagio, si richiamano i cittadini al senso di responsabilità e al rispetto rigoroso delle disposizioni di cui ai decreti della presidenza del Consiglio dei ministri e di tutte le indicazioni comportamentali e igienico sanitarie diffuse dal ministero della Salute.

Commenti

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  1. Scritto da gabriele

    CI VOGLIONO PIÙ’ CONTROLLI!!! Io non vedo mai pattuglie per le strade, poi tanto le strade a Marina sono sempre quelle. Bisogna fare come con i bambini, te lo dico e non ubbisci? Allora ti do 2 scapaccioni o ti metto in punizione. Solo così capiamo in Italia.

  2. Scritto da Cittadino inc..to

    Metodi cinesi..molto convincenti !!!

  3. Scritto da batti

    vedi gabriele,le contraddizioni della vita,chi ha rubato nella sanita nel tempo è libero i cittadini reclusi.vero che il virus non si compera pero coi soldi molti letti mancano,è anche vero che i ladri li abbiamo anche votati,,che sia la punizione che meritiamo????

  4. Scritto da Ale76

    Con tutto il dire che è stato fatto sugli organi di informazione,
    non esistono scuse plausibili e quindi…chi di dovere DEVE STANGARE con multe e denunce.

    E voglio vedere se poi hanno pure il coraggio di protestare o dire bau….

  5. Scritto da batti

    ognuno ha le sue problematiche sig.ale,se ha lei va tutto lineare sono contento per lei,non dico fate come i lombardi(sono un altro popolo)pero chì chi spera che ci sia anche un dopo e dovrà muoversi per preservarlo.se no tanto vale morire subito