Al Teatro Socjale di Piangipane “Mille anni o giù di lì”, il nuovo lavoro di Luigi Dadina, Davide Reviati e Francesco Giampaoli

L’ampio e composito cartellone 2021-22 di Ravenna Teatro si apre con il debutto a Piangipane del nuovo lavoro di Luigi Dadina, Davide Reviati e Francesco Giampaoli. Lo spettacolo fa parte della rassegna Al Socjale (in collaborazione con Teatro Socjale di Piangipane), che insieme a La stagione dei teatri e Fèsta (in collaborazione con E Production) completa la programmazione di Ravenna Teatro.

Mille anni o giù di lì prosegue il percorso di teatro/musica avviato da qualche anno da Dadina e Giampaoli, coinvolgendo questa volta il fumettista Davide Reviati.
La replica del 1 ottobre è inserita nel festival Colpi di scena, in collaborazione con Accademia Perduta/Romagna Teatri.
Sabato 2 ottobre, alle ore 18, Alberto Cassani presenta il nuovo romanzo Una giostra di duci e paladini(Baldini+Castoldi) in dialogo con Marco Martinelli, domenica 3 ottobre, dopo lo spettacolo, “Mariella Mehr e Giuliano Scabia, psichiatria e immaginazione”, Massimo Marino dialoga con Laura Gambi; domenica 10 ottobre “Papusza, poetessa nomade. Immagini e poesia”, Goffredo Fofi dialoga con Davide Reviati.

Mille anni o giù di lì nasce dall’incontro di Luigi Dadina, attore del Teatro delle Albe, con Davide Reviati, fumettista, e Francesco Giampaoli, musicista. Tutti e tre legati, per storia familiare, al petrolchimico dell’ANIC e al suo Villaggio. La voce registrata è di Elena Bucci. Laura Gambi ha dato ordine alla drammaturgia nata e scritta in questo tempo pandemico.

La storia si svolge dal 15 al 20 agosto 2022. È il racconto di cinque giorni, che un uomo, Dadina, seduto dietro a un tavolo, chiuso in una stanza, dipana davanti a una porta finestra, un balcone, un prato, i vicini: in una periferia di piccole palazzine, tutte uguali. Il Villaggio ANIC. L’uomo non è solo, alle sue spalle, una presenza, Giampaoli, che pesa, scompagina e anima il racconto con il suono del basso.

Il protagonista trascorre le sue giornate registrando quel che accade, quel che ricorda e ciò che immagina. Il tutto travalica nel delirio: sono brandelli di realtà, sono i vicini e l’ANIC, ormai vuota, automatizzata, inaccessibile, ma che continua a dare al cielo il suo fumo. Straparla di mescalina e di viaggi: quelli di una generazione segnata dall’eroina.

Il delirio, che si fa sogno, vagheggia di “madri”, progenitrici di una goccia di sangue nomade: le poetesse zingare Bronislawa Waiss e Mariella Mehr. L’uomo riconosce dentro di sé un nomadismo che si compie nello spirito, che lo conduce ad attraversare una dimensione profonda, mosso dalle parole della poesia. Come dice Mariella Mehr: «Spesso canta il lupo nel mio sangue / e allora l’anima mia si apre / in una lingua straniera. / Luce, dico allora, luce di lupo / dico, e che non venga nessuno / a tagliarmi i capelli».

La stanza si apre a una narrazione per immagini, sono i video delle tavole di Reviati intarsiati dalla voce di Elena Bucci: una natura di animali selvatici, lupi, ragazzi, bambini scomparsi, zingare che predicono il futuro, spiriti liberi, inquietudini devastanti mentre un’oscura presenza, là fuori, sembra avere preso il sopravvento sui vicini di casa, rendendoli sempre più schiavi di una vita in cui anche i desideri più intimi vengono decisi dall’arrivo e della partenza di strani camion, in quelle calde giornate estive. L’uomo si arresta quando il solco tra realtà e delirio sembra ormai chiuso…

In scena Luigi Dadina e Francesco Giampaoli. Voce Elena Bucci. Ideazione e testi Luigi Dadina e Davide Reviati. Immagini e animazioni Davide Reviati
Musiche Francesco Giampaoli Coordinamento Laura Gambi Regia Luigi Dadina Scene Enrico Isola Luci Luca Pagliano e Marcello Maggiori Coordinamento tecnico Fagio Assitente al montaggio video Riccardo Dadina Realizzazione scene e allestimento a cura della squadra tecnica del Teatro delle Albe Alessandro Pippo Bonoli, Fabio Ceroni, Fagio, Enrico Isola, Marcello Maggiori, Dennis Masotti, Luca Pagliano Organizzazione Veronica Gennari e Marcella Nonni Produzione Teatro delle Albe | Ravenna Teatro

Sabato 2 ottobre – ore 18
Alberto Cassani presenta il suo nuovo romanzo Una giostra di duci e paladini (Baldini+Castoldi)
L’autore dialoga con Marco Martinelli

Domenica 3 ottobre – dopo lo spettacolo
Mariella Mehr e Giuliano Scabia, psichiatria e immaginazione
Massimo Marino dialoga con Laura Gambi

Domenica 10 ottobre – dopo lo spettacolo
Papusza, poetessa nomade. Immagini e poesia
Goffredo Fofi dialoga con Davide Reviati

Biglietti
Intero 12 €
Ridotto Under30 e residenti a Piangipane 10 €
Scuole 5 €

Il Teatro Socjale è in via Piangipane 153 a Piangipane (RA)
I biglietti sono in vendita on line su ravennateatro.com e vivaticket.it. Posti limitati è consigliato l’acquisto on line. Prevendita telefonica con pagamento tramite bonifico o Satispay al numero 333.7605760 da lun. a ven. dalle 10 alle 14. La biglietteria è aperta da un’ora prima nello spazio spettacolo con i biglietti rimasti a disposizione.

Possibilità di cena con cappelletti del Bar dei Fiori di Piangipane dopo la rappresentazione (7,50 € escluse bevande) su prenotazione al 333 7605760 entro 2 giorni dallo spettacolo

Informazioni
Ravenna Teatro 0544 36239 \ 333 7605760, biglietteria@ravennateatro.com

Ogni attività verrà svolta nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di prevenzione e contenimento del Covid-19. Per l’accesso allo spazio sarà richiesto il green pass.

Commenti

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  1. Scritto da armando

    Ravenna Teatro anche al Socjale di Piangipane ????Mah….. Aspettiamo il VERO programma del Teatro Socjale che sapra’ sorprenderci (speriamo)….

  2. Scritto da Direttore

    Signor Armando Ravenna Teatro al Socjale perché il Rasi è chiuso per lavori di ristrutturazione. Era annunciato da tempo. LA REDAZIONE