Vaccinazione pediatrica anti-covid. Testi (Segr. provinciale F.I.M.P.): “Una chiamata alle armi a cui abbiamo risposto compatti: dagli specializzandi ai pediatri in pensione”

La vaccinazione in età pediatrica è, in questo momento, uno dei nodi fondamentali della campagna vaccinale anti-covid. Gli under 11 sono ora la fascia da proteggere. Quello stesso virus che nelle prime tre ondate si era dimostrato meno aggressivo verso i più piccoli, ora si sta diffondendo velocemente tra i bambini anche per via della maggior contagiosità della Variante Omicron. Lo sanno bene i pediatri di libera scelta che, nelle ultime settimane, hanno visto aumentare notevolmente il numero di casi positivi tra i loro pazienti. 

“Nelle ultime settimane richiedo in media 15 tamponi al giorno – spiega il pediatra ravennate Stefano Testi, segretario provinciale e Vice segretario regionale della F.I.M.P. (Federazione Italiana Medici Pediatri) -. Nei bambini positivi i sintomi iniziali solitamente non sono eclatanti: febbre, cefalea, perdita dei sapori. Alcuni sintomi sono gli stessi dell’influenza stagionale e quindi è importante capire se si tratti di casi covid o non-covid per poi poter visitare il bambino in ambulatorio, in caso di negatività”.

“Purtroppo la pandemia in pediatria è esplosa nel momento in cui è stata avviata la campagna vaccinale anche per la fascia 5-11 anni – prosegue – . Quindi non abbiamo ancora i vantaggi dovuti alla copertura vaccinale mentre dilaga la Variante Omicron, che si è dimostrata molto più contagiosa“.

È una battaglia molto impegnativa e tutta la componente pediatrica è scesa in campo, rispondendo a questa chiamata alle armi – che a Ravenna si svolge al CMP in via Fiume Montone Abbandonato, tutti i pomeriggi e nei fine settimana ndr -. Hanno aderito i pediatri di famiglia, i pediatri di comunità, gli ospedalieri, gli specializzandi di pediatria e i pediatri in pensione” sottolinea Testi, commentando positivamente la notizia diffusa dall’Ausl Romagna sulla programmazione dell’open day, domenica 16 gennaio, a cui si potrà accedere senza prenotazione. 

In merito alla riapertura delle scuole Testi spiega la propria posizione: “I pediatri hanno sempre sostenuto che tenere aperte le scuole è di fondamentale importanza. I motivi sono diversi ma in particolare la Dad, già negli scorsi anni, ha mostrato quali conseguenza drammatiche può avere, soprattutto nei più piccoli, dal punto di vista relazionale. È altrettanto vero che tenere aperte le scuole in questa fase della pandemia significa avere una spada di Damocle sopra la testa. Quindi è chiaro che più aumenta il numero dei bambini vaccinati, minore è il rischio di dover attivare quarantene o didattica a distanza”. 

Rispetto ai bambini contagiati e al rischio che la malattia si manifesti in maniera grave, Testi spiega: “I casi di positività in età pediatrica sono quintuplicati rispetto allo scorso anno.  Più aumenta la base dei positivi, più cresce la percentuale dei casi che manifestano sintomatologie più gravi con conseguenti effetti collaterali. Fortunatamente, nel nostro territorio, finora i casi che hanno avuto necessità di ricovero in rianimazione sono stati rari, ma l’attenzione è massima“.

Sulla Mis-C (Multisystem inflammatory syndrome – Covid), sindrome multi-organo Connessa alla Sars-Cov2 caratterizzata da febbre elevata, sintomi gastrointestinali e miocardicate con insufficienza cardiaca, Testi spiega: “la percentuale dei pazienti in cui è stata riscontrata questa sindrome è per ora ancora bassa. D’altra parte, è bene sottolineare che, a riguardo, tutti i pediatri sono ben preparati e quindi, in caso di sintomi sospetti, sanno quali accertamenti far fare in maniera mirata e veloce” conclude.