Sanità. I 30 anni del 118, una storia nata in Emilia-Romagna e divenuta un modello per tutto il Paese

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‘118’: un numero che salva la vita, dietro al quale in Emilia-Romagna, da oltre 30 anni, si muove un’intera comunità di medici, infermieri, operatori sanitari, volontari soccorritori che ogni giorno, 24 ore su 24, sono pronti a prestare rapidamente soccorso ai cittadini in situazioni di emergenza. Intervenendo spesso in frangenti delicatissimi e salvando vite umane.

Oltre 3.200 i medici e gli infermieri impegnati nel servizio, a cui si aggiungono 500 autisti soccorritori e quasi 21mila volontari: una squadra che, solo nel 2021, ha permesso di effettuare da Piacenza a Rimini quasi 475mila interventi e di soccorrere 490mila pazienti.

Grazie anche a una flotta di centinaia di mezzi, di cui 270 tra ambulanze e auto mediche e infermieristiche pronte a partire con l’equipaggio a bordo 24 ore su 24, e4 elicotteri, uno dei quali con tecnologia NGV per consentire il volo notturno.

Ed è significativo anche l’impegno economico della Regione, che finanzia ogni anno il 118 con circa 180 milioni di euro, di cui 105 destinati alle Aziende sanitarie per il personale, le centrali operative, l’Elisoccorso e le tecnologie, e 75 milioni destinati invece alle associazioni di volontariato convenzionate per i trasporti.

Il 118 e la sua storia

Era il 1990 quando, in occasione dei mondiali di calcio, venne sperimentato a Bologna – prima città in Italia assieme a Udine – il 118 come numero unico e gratuito di chiamata per le emergenze sanitarie. Ma il servizio vero e proprio come lo è oggi, fu istituito due anni dopo con il decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992, che consentì di realizzare le centrali operative del servizio di emergenza territoriale anche nelle altre città sulla base delle innovazioni introdotte a Bologna.

In tre decenni questo “numero” è diventato un punto di riferimento insostituibile per la sanità regionale, e lo è stato ancor di più negli ultimi due anni di pandemia, compiendo passi avanti importanti anche sul fronte della tecnologia. Basti pensare all’App DAE RespondER, che permette di identificare i defibrillatori più vicini alla persona colpita da sospetto arresto cardiaco e di sostenere da remoto il cittadino che è stato allertato per prestare la prima assistenza. Altro elemento innovativo, l’attivazione della videochiamatatra l’infermiere della centrale operativa e i soccorritori presenti sul posto per fornire il primo aiuto.

ringraziare tutto il personale, volontario e no, che opera nel servizio 118, con lapremiazione simbolica di una ventina di uomini e donne che lo rappresentano, è statooggi l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini; presenti anche Antonio Pastori, coordinatore della rete regionale dell’emergenza 118, e Marco Vigna, fondatore del 118 a Bologna.

Un videosaluto è stato mandato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, impegnato a Roma.

“Un saluto e un ringraziamento per tutto quello che garantite, avete fatto e farete, soprattutto dall’inizio della pandemia- ha detto Bonaccini-. Pochi giorni fa abbiamo celebrato la Giornata nazionale delle vittime da Covid, che deve diventare patrimonio di memoria collettiva. Anche molti dei vostri colleghi e colleghe hanno perso la vita, cercando di proteggere le nostre: avete dato prova di professionalità, competenza, cuore e passione straordinari. Non solo vi siamo grati per quello che fate- ha aggiunto il presidente- ma vi siamo vicini per irrobustire un sistema sanitario pubblico e universalistico che mai come durante l’emergenza sanitaria ha dimostrato quanto debba valere ed essere curato anch’esso. Questo è il nostro impegno, a partire dagli investimenti attraverso i fondi del Pnrr: siamo stata la prima Regione a consegnare al Governo tutti i progetti per oltre mezzo miliardo di euro, che ci permetteranno di avere una sanità pubblica e una medicina del territorio sempre più all’altezza e vicine ai cittadini. Grazie davvero e buon compleanno”.

“Una storia straordinaria, quella del 118, di cui l’Emilia-Romagna è assoluta protagonista. Qui il servizio è nato, diventando un modello per il Paese, e non ha mai smesso di evolversi per dare un’assistenza in emergenza sempre più innovativa e qualificata- ha affermato Donini-. Migliaia e migliaia gli interventi fatti in questi trent’anni, alcuni dei quali impressi indelebilmente nella nostra memoria perché legati ad eventi tragici, basti pensare al terremoto. Alle donne e gli uomini che con professionalità, dedizione e cuore, hanno fatto e continuano a fare la storia del 118, va il sentito ringraziamento dell’intera comunità regionale- ha concluso Donini-. Il riconoscimento che oggi conferiamo simbolicamente solo ad alcuni va naturalmente a ognuno di loro, per lo straordinario lavoro che ogni giorno svolgono a servizio di tutti. Grazie di cuore per quello che fate”.

Tra gli interventi tragici che colpirono l’Emilia-Romagna, due in particolare, l’Italicus e lastrage alla stazione di Bologna, contribuirono a modificare il concetto di primo intervento e a migliorare ulteriormente il livello assistenziale dell’ambulanzamettendo a bordo infermieri e medici, ma soprattutto a fare emergere l’esigenza di unarete integrata fra le varie realtà territoriali coinvolte nel primo soccorso: ospedali, Croce Rossa Italiana e Pubbliche Assistenze. Esperienze drammatiche che hanno consentito di realizzare per primi in Italia, assieme al Friuli-Venezia Giulia, un nuovo sistema di emergenza territoriale integrato con le strutture di emergenza ospedaliere, di coinvolgere attivamente il mondo del volontariato e di collaborare con altre strutture ed enti come Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Protezione Civile.

La premiazione

“118: da 30 anni il servizio di emergenza sanitaria a fianco del cittadino”: questa la targa consegnata oggi dall’assessore durante la premiazione di 20 persone, in rappresentanza di tutto il personale e i volontari: 8 per i servizi 118 delle Ausl; 3 per le Centrali operative 118; 4 per le basi elisoccorso; 4 per le associazioni (Anpas, Cri, Misericordie, Saer), 1 per Marco Vigna. A questi premiati se ne sono aggiunti altri due in rappresentanza dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, che pur non essendo “centodiciottisti”, sono soggetti di collaborazione stretta.

Un nuovo logo e un video della Regione per ripercorrere la storia del 118

Numerosissime le iniziative sul territorio per celebrare questo importante anniversario, organizzate dalle Aziende sanitarie e ospedaliere e dalle tante associazioni coinvolte. La Regione ha scelto di realizzare un nuovo logo del servizio in occasione del trentennale, un video – disponibile su YouTube a questo linkhttps://youtu.be/2DxiQOfISIQ – per dire grazie a tutte le operatrici e agli operatori del 118; e ancora, un podcast https://www.spreaker.com/user/14186332/i-30-anni-del-118 con le voci di alcuni protagonisti della storia del numero di emergenza in regione, realizzato dall’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta e disponibile sul portale regionale e sulle piattaforme Speaker e Spotify, nel quale interviene anche lo scrittore Carlo Lucarelli.

Podcast Ti Racconto l’Emilia-Romagna 

Ci sono i ricordi di Marco Vigna, uno dei padri fondatori del 118, che ha gestito in prima linea dalla Centrale operativa dell’Ospedale Maggiore la strage alla stazione di Bologna la mattina del 2 agosto 1980. C’è l’emozione di Elisa Nava, infermiera della Centrale operativa Emilia Est, che più di trent’anni dopo, a inizio 2021, ha guidato un parto in videochiamata fino alla nascita del piccolo Alex. C’è la storia di Federico Panfili, coordinatore di Anpas Bologna, che grazie all’esperienza da volontario sui mezzi del 118 ha capito che la sua strada era soccorrere gli altri ed è diventato vigile del fuoco. C’è la commozione di Cristian Lupi, medico rianimatore e responsabile di una delle tre basi regionali dell’elisoccorso, quando racconta i rientri dopo gli interventi che purtroppo non hanno avuto buon esito. E ci sono le parole dello scrittore Carlo Lucarelli, che sanno rendere la straordinarietà della normalità di un intervento operativo a partire dalla prima risposta a una telefonata.

La nuova puntata del podcast Ti Racconto l’Emilia-Romagna – a cura dell’Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta regionale- è dedicata al 118, il numero unico nazionale per l’emergenza sanitaria, che in Italia nasce ufficialmente 30 anni fa, il 27 marzo 1992, ma a Bologna e in Emilia-Romagna è operativo fin dal 1967, grazie all’intuizione di Nanni Costa e Vittorio Sabena, responsabile del servizio rianimazione e direttore sanitario dell’Ospedale Maggiore.

Da allora questa esperienza emiliano-romagnola, affermatasi nel frattempo come un modello per tutto il Paese, è diventata un servizio complesso e integrato che porta la competenza degli ospedali sulle strade e ovunque ci sia bisogno: a comporlo un sistema operativo tecnologicamente avanzato, una rete di centinaia di ambulanze, elicotteri e mezzi di soccorso specializzati e soprattutto migliaia di persone che lavorano ogni giorno nell’emergenza, professionisti e volontari. Un servizio che, come spiega il coordinatore della Rete regionale 118, Antonio Pastori, è in grado di processare una chiamata, dalla localizzazione alla definizione del livello di criticità, in un solo minuto per poi compiere un intervento mediamente in un quarto d’ora.

La puntata è on line sul portale della Regione Emilia-Romagna (www.regione.emilia-romagna.it) e sulle piattaforme Spreaker eSpotify: https://www.spreaker.com/user/14186332/i-30-anni-del-118

SCHEDA – Ti racconto l’Emilia-Romagna

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