175° Anniversario della Repubblica Romana. Il sindaco di Ravenna: “Una costituzione avanzata in molti casi inattuata ai giorni d’oggi”

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Oggi si è celebrato il 175° Anniversario della Repubblica Romana del 1849, una delle pagine più significative del Risorgimento. I suoi protagonisti ebbero come faro, prima dell’unificazione del 1861 e del referendum del 1946, l’unità d’Italia e la costituzione di uno stato democratico e repubblicano.

“La Repubblica Romana fu banco di prova di nuove idee democratiche ispirate dai principi di libertà e uguaglianza, diede un contributo fondamentale alla realizzazione del sogno di un’Italia unita e repubblicana. Una giornata molto importante per Ravenna in particolare, con le sue solide tradizioni risorgimentali e dalla quale, nei mesi successivi alla caduta della Repubblica Romana, passò la Trafila garibaldina” – ha dichiarato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale nel suo intervento in occasione della deposizione delle corone presso la lapide dedicata a Giuseppe Mazzini sullo scalone del Comune di Ravenna,

Il sindaco ha voluto ricordare  gli articoli più significativi di quella costituzione avanzatissima su cui quell’esperienza si fondava e che non a caso ha ispirato profondamente anche la nostra Carta costituzionale.

L’ intervento del Sindaco di Ravenna

“I – La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in repubblica democratica.
II – Il regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità; non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.

Così inizia la Costituzione della Repubblica Romana del 1849, che rimarrà per un secolo il testo più avanzato al mondo quanto a garanzie e tutele liberali e democratiche. Una dichiarazione di intenti che risuona ancora potente e in molti casi inattuata ai giorni d’oggi.

A Ravenna e in buona parte della Romagna, come in nessun altro luogo d’Italia, grazie all’impegno delle istituzioni e di una fittissima rete di sezioni e associazioni Mazziniane, Risorgimentali e del Partito Repubblicano Italiano, si continua a celebrarne la nascita ogni 9 febbraio, convinti che da quella straordinaria, ma purtroppo brevissima esperienza, terminata il 4 Luglio dello stesso anno, sia poi scaturito il pensiero e l’azione che hanno poi portato a scrivere le migliori pagine della storia d’Italia, il Risorgimento e la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza.

Ogni articolo, come i primi due già citati, meriterebbe una menzione speciale, ma in questa epoca ancora segnata dalla negazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a cui si aggiungono i tentativi di stravolgimento della Costituzione e il pericoloso avvicendarsi di egoismi territoriali e spinte centraliste, ritengo utile focalizzare cinque temi fondamentali.

Sull’umanità e le politiche di accoglienza:
IV – La repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l’italiana.

Sulla differenza fra autonomia ed egoismo territoriale:
V – I Municipii hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato.
VI – La più equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll’interesse politico dello stato è la norma del riparto territoriale della repubblica.

Sulla libertà dei popoli di autodeterminarsi:
Art. 2 – Si perde la cittadinanza […] per servizio militare presso lo straniero, senza autorizzazione del governo della Repubblica; l’autorizzazione è sempre presunta quando si combatte per la libertà d’un popolo.

Sul leaderismo, la voglia dell’uomo o della donna forte e la bramosia di potere:
Art. 33 – Tre sono i consoli. Vengono nominati dall’Assemblea a maggioranza di due terzi di suffragi. […]
Art. 34 – L’ufficio dei consoli dura tre anni. […] Niun console può essere rieletto se non dopo trascorsi tre anni dacché uscì di carica.

Sull’indipendenza della Magistratura:
Art. 49 – I giudici nell’esercizio delle loro funzioni non dipendono da altro potere dello Stato.

Consiglio a tutti e a tutte di leggere in questa giornata il meraviglioso testo prodotto dalla Costituente della Repubblica Romana e se uscirete da questa lettura ammirati per la forza del pensiero di allora e ispirati per le scelte di oggi, come da tradizione romagnola, accendete un piccolo lume alla finestra, il lume della ragione, della giustizia, della libertà e della Repubblica!”

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