TrendRA: valore aggiunto al +0,8% nel 2024. Per il 2025 previsto calo delle costruzioni. Crescono Servizi, export e industria

Presentata da CNA Ravenna TrendRA, l’indagine congiunturale ed economica della Provincia di Ravenna, realizzata in collaborazione con Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna e Union Camere Regionale e con il sostegno de La BCC ravennate, forlivese e imolese. Presenti, oltre a Matteo Leoni presidente della CNA territoriale di Ravenna, Giorgio Guberti presidente della locale Camera di Commercio, Guido Caselli Direttore Centro Studi e Vicesegretario Union Camere Emilia-Romagna.

Lo studio fotografa l’economia ravennate nel 2023 e soprattutto traccia interessanti previsioni sul 2024 in corso e sul 2025. Partendo dal Valore Aggiunto provinciale si nota una frenata drastica nel 2023 (+0,4%, pre-alluvione le stime erano intorno a +0,7%), mentre torna a crescere in modo più sostenuto nel 2024 dove si prevede a +0,8% e nel 2025 a +1,1%. La Regione invece crescerà nel 2024 del +1% e del +1,2% nel 2025.

I primi mesi del 2024 segnano un timido +0,1% nella produzione trainata dalla meccanica (+3,7%), una contrazione del -9,8% sull’export, mentre cresce del +4,1% il volume d’affari, discrete anche le vendite a +0,4%. In leggera frenata la variazione del numero di addetti (-0,1%).

È tornato in salute negli ultimi 3 anni il comparto artigianale che vede in particolare Ravenna crescere nel 2023 del +1,19% il numero delle imprese, quasi doppiando la media regionale (+0,66%) e staccando di molto la media nazionale (+0,35%). In leggera contrazione la produzione nel 2023 con -0,6% cresce leggermente il fatturato a +0,1%, in calo però gli ordinativi -1,3%, si stanno infatti esaurendo i boom di ordinativi, produzioni e fatturato del 2021 e 2022.

Interessante anche il Focus sulle società di capitali della provincia che sonda vari indicatori, dai ricavi all’EBITDA, produttività, debiti per l’anno 2023.  Il settore alimentare (+31% ricavi) e delle costruzioni (+20% ricavi) emergono come i principali driver di crescita. Complessivamente i ricavi crescono del 17%. Il settore più redditizio con EBITDA sulle vendite è quello immobiliare (26,7) seguono i servizi finanziari (21,3) e ICT (16,3). L’incidenza maggiore dei debiti verso le banche rispetto al fatturato è per il settore ceramico(29,3%), seguono moda (24%) e alimentare (23,8%). Il costo del lavoro più alto per addetto spetta al settore chimico con 46mila euro, seguito dalla logistica (45mila) e meccanica (44mila). Si analizza anche merito creditizio e vulnerabilità finanziaria dove spiccano per numero di aziende sane il settore ICT e Chimica (41%) mentre tra i settori con il numero di aziende più a rischio ci sono sociale, servizi alla persona, ristorazione.

Altro focus di attualità sono il credito e gli investimenti, dove continua la contrazione (-2,8%) dei finanziamenti bancari delle imprese nei primi mesi del 2024, pur vedendo una riduzione lenta dei tassi d’interesse.

Le “pagelle” sociali ed economiche dei comuni della provincia del 2023 segnalano una sostanziale stabilità rispetto al 2022, segnalando solo una riduzione nella sfera economica, a causa dell’alluvione.  Nella sfera sociale che ricomprende tasso d’invecchiamento, natalità, occupazione, distribuzione della ricchezza, istruzione, spesa per sociale ecc., la provincia raggiunge la sufficienza piena con il 6,4 rispetto alla media nazionale del 5,7.  Per quanto riguarda la sfera economica che ricomprende il valore aggiunto per abitante, il numero di imprese, infrastrutture, innovazione, performance, internazionalizzazione ecc., la Provincia ha un risultato di 6,6 contro una media nazionale di 6,2.

L’indicatore complessivo, che unisce sia la sfera sociale che economica, registra una sufficienza piena alla Provincia di Ravenna con 6,5 contro una media italiana di 5,9. I comuni che hanno risulti molto sopra media sono Ravenna, Faenza, Castel Bolognese, Lugo; nella media Cervia, Russi, Bagnara, Massa Lombarda, Sant’Agata, Conselice, Alfonsine. Faticano di più i comuni di Casola Valsenio, Brighella, Riolo Terme, Solarolo, Bagnacavallo, Fusignano.

Generico luglio 2024

“TrendRA – dichiara Matteo Leoni Presidente CNA Ravenna – vuole essere una bussola che, partendo dai dati consolidati, tracci anche scenari e prospettive per il futuro, individui punti di forza e di debolezza su cui lavorare insieme alle Istituzioni ed alle imprese per accrescere competitività del tessuto economico e sociale. Ci sono quattro sfide che ci attendono. La prima è la difficoltà di reperire e gestire il personale, bisogna quindi puntare di più sulla formazione e sul rapporto con le scuole. La seconda sfida è quella della sostenibilità e della transizione ecologica. La terza quella dell’innovazione, del digitale che va sostenuta con investimenti mirati anche con il sostegno regionale. La quarta è quella di rendere le nostre aziende meno fragili e ulteriormente organizzate – conclude il Presidente – che non significa “grandi”, ma che possano essere predisposte in modo da affrontare le sfide complesse che ci aspettano, per questo dobbiamo migliorare e rafforzare l’accesso al credito per le imprese”.

 

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