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FIT-CISL, UILTrasporti e UGL Autoferro di Ravenna: “Disastrosa situazione del trasporto pubblico locale, ecco le ragioni dello sciopero del 18 luglio”

Le Segreterie Territoriali di Ravenna FIT-CISL, UILTrasporti e UGL Autoferro, unitamente alle proprie RSA di Start Romagna spa bacino di Ravenna, intendono porre l’attenzione sulla proclamazione della prima azione di sciopero del Trasporto Pubblico Locale (da qui in avanti definito TPL) di tutta la Provincia di Ravenna in concomitanza, nel rispetto della L. 146/90, dello sciopero nazionale del 18 luglio che già ci vede impegnati nella disastrosa situazione di tutto il settore.

Settore che nonostante gli sbandierati attesi finanziamenti del PNRR per rilanciare il sistema del TPL, vede le associazioni datoriali arroccate nel loro anacronistico modo di vedere il rinnovo del CCNL solo attraverso l’autofinanziamento da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, senza considerare la oramai cronica carenza di personale determinata dalla scarsa attrattività per un mestiere che i giovani non ritengono più interessante visti gli stipendi più bassi tra tutte le categorie definito dal CCNL, tra l’altro scaduto il 31 dicembre 2023.

La situazione locale è ulteriormente aggravata dalle modalità con cui gli attuali dirigenti e amministratori continuano a gestire l’azienda. In questi anni, infatti, il territorio ravennate è stato letteralmente depredato da un sistema che ha visto ridurre il numero di lavoratori occupati nel territorio di circa 30 unità e che vede come unico obiettivo di Start Romagna quello di tagliare esclusivamente il costo del lavoro.

Questo ha contribuito alla drastica riduzione del potere d’acquisto delle famiglie del personale dipendente, riducendolo al minimo sindacale e sfavorendo la qualità del servizio offerto che ha visto saltare o spezzare migliaia di corse necessarie a lavoratori e studenti, senza che la politica abbia trovato il coraggio di correggere queste storture aziendali così da riportare sui giusti binari Start Romagna.

Ci stanno portando al fallimento grazie al modus operandi che vuole il territorio ravennate sempre soccombente di fronte alle scelte fatte da altri territori, che nulla hanno a che fare con il nostro sistema sindacale da sempre responsabile e che prova inutilmente a resistere all’azzeramento della propria contrattazione di secondo livello voluta dagli attuali dirigenti di Start Romagna che, di contro, continuano a sperperare risorse con cicliche “super consulenze”, limitando le strategie economiche aziendali ai soli sussidi e ristori statali anziché applicare e sviluppare accordi vigenti che potrebbero permettere di ridurre l’altissima evasione attraverso la essenziale ripresa della vendita di titoli di viaggio da parte dei conducenti e tramite una rete di controlli più efficace e puntuale.

L’applicazione di un sistema di recupero di produttività “zoppo”, anch’esso basato esclusivamente sull’autofinanziamento da parte dei lavoratori/lavoratrici, non sottoscritto dalla maggioranza della rappresentanza sindacale ravennate, ma approvato solo da parti sindacali di altri territori per abrogare quote di salario Pag.2 di 2 consolidato ai soli lavoratori ravennati, non rispettando l’accordo sulle Linee Guida con cui si è costituita Start Romagna spa nel 2012.

Il mancato inserimento dell’importo previsto dal precedente accordo, sottoscritto da tutte le OO.SS. nel 2018, sparito grazie alla complicità tra alcune sigle sindacali e Start Romagna è la ciliegina sulla torta…! Tra le innumerevoli motivazioni che hanno portato all’esasperazione il personale ci sono la mancata concessione delle ferie per la conseguente carenza di autisti, che costringe il personale ad utilizzare sistemi alternativi con congedi, non retribuiti ma previsti per legge, pur di poter riuscire a conciliare la vita con il lavoro.

I disagevoli turni bianchi che costringono gli operatori a conoscere solo alle 14:00 l’orario di lavoro del giorno seguente, le criticità sollevate dagli RLS in merito alla sicurezza sul luogo di lavoro e sullo stato degli pneumatici ammalorati che spesso vengono segnalati dagli autisti, piuttosto che la sospensione dell’installazione delle paratie a protezione dalle interferenze/aggressioni da parte di utenti che quasi quotidianamente siamo a denunciare; i tempi di percorrenza dei percorsi oramai inadeguati alla mole di traffico e al numero delle fermate effettuate, la mancanza di servizi igienici ai capolinea fino ad arrivare alle opache e clientelari modalità di assegnazione di particolari turni e di quelli assegnabili rispetto all’età e all’anzianità di servizio del personale.

Deve inoltre far riflettere come il primo referendum indetto in Start Romagna da sole 3 sigle sindacali maggioritarie nel territorio di Forli-Cesena, censurato con comunicazione del 02/07/2024 dalle Segreterie Nazionali di UilTrasporti e Ugl Autoferro poiché inficiato da diverse irregolarità, sia stato spalleggiato dai dirigenti aziendali che hanno addirittura taciuto le comunicazioni ricevute in merito dando evidenza formale della sola posizione sindacale più rispondente alle esigenze e finalità perseguite.

Il personale Start del bacino di Ravenna non si sente parte di quello che è diventato oramai un teatrino e che nulla ha a che fare con gli obblighi previsti nell’Accordo del lontanissimo 2012! Tutto ciò fa apparire Start Romagna, agli occhi dei lavoratori/lavoratrici del territorio ravennate, non come il futuro su cui contare ma come un nemico da combattere.

Le Segreterie Territoriali di Ravenna FIT-CISL, UILTrasporti e UGL Autoferro

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