Turismo estivo a Ravenna tra luci e ombre: i visitatori stranieri spendono, gli italiani no

Per il turismo ravennate l’estate 2024 è stata caratterizzata da luci e ombre. In generale è andata abbastanza bene, anche se non ci sono stati i numeri attesi dopo l’ottimo avvio della stagione turistica in primavera. Non c’è stato un boom di presenze nè in città che al mare e questo ha avuto una ricaduta su tutto il comparto.

“Per quanto riguarda la ristorazione – spiega Mauro Mambelli, presidente Confcommercio provincia di Ravenna –  si è registrata una buona presenza durante i weekend, ma non nei giorni infrasettimanali. E questo è certamente un dato che fa la differenza”.

Bene i turisti stranieri grazie alle crociere e agli eventi internazionali: “In generale sono diminuiti i turisti dell’area tedesca ma grazie all’Home Port, in occasione degli arrivi e partenze delle navi, Ravenna ha registrato un buon numero di croceristi che hanno pernottato per più giorni e visitato la città. Molto positiva è stata anche la ricaduta degli stranieri che hanno partecipato al Dragon boat – racconta Mambelli -. In generale il crocerista straniero ha una buona capacità di spesa anche a tavola, ama la cucina italiana e sceglie prodotti locali e vini di alta qualità”.

Diverso è il parere sul turista italiano: c’è ma spende poco. “Chiaramente le famigli italiane hanno una minor capacità di spesa. Non rinunciano alla vacanza ma stanno molto attente a limitarne i costi. In particolare nel caso di famiglie con bambini. Al ristorante moglie e marito ordinano una portata e la condividono; così succede anche per il menù turistico, uno per due o tre persone; e si rinuncia al dolce a fine pasto. Non si rinuncia al piacere di sedersi a tavola, ma con parsimonia”.

Le attività commerciali del centro storico parlano di un’estate a tinte blande, segnata dal caro-vita: “In generale non c’è stato un grosso movimento. Anche se ancora non abbiamo i numeri ufficiali di agosto, la sensazione degli operatori è che la città d’arte abbia registrato un calo – dichiara Riccardo Ricci Petitoni di Confesercenti Ravenna –. Diversi i fattori, tra cui certamente l’onda lunga dell’inflazione e la minor disponibilità economica che hanno fatto diminuire i giorni di vacanza. Quando ci sono meno soldi tutti i comparti si contraggono. Anche i ravennati hanno speso meno, così come il visitatore dell’hinterland romagnolo”.

Secondo Ricci Petitoni la ristorazione ha retto perché per ora non si rinuncia alla cena al ristorante o all’aperitivo “piuttosto si entra nei negozi di abbigliamento una volta in meno, inoltre il gran caldo, sia di giorno che di sera, di certo non invogliava a fare passeggiate in centro per fare shopping. Anche l’attività promozionale serale organizzata in centro, come Ravenna Bella di Sera, quest’anno è stata un po’ sottotono: sia perché non sono state organizzate particolari iniziative serali sia perché i commercianti hanno aderito a macchia di leopardo”.

Ricci Petitoni conclude: “È ancora presto per tirare le somme della stagione estiva ed analizzare il trend. Le difficoltà dei negozi sono un problema generale, non solo di Ravenna. Guardando al futuro ritengo molto positiva la nuova legge regionale del commercio, che prevede un investimento da parte della Regione Emilia Romagna di 18 milioni di euro per sviluppare le economie urbane, attraverso la nascita degli Hub: amministrazione, commercianti, associazioni dovranno lavorare assieme sulla progettualità e sulla promozione della rete commerciale. Pochi giorni fa l’amministrazione comunale di Ravenna ha annunciato di aver avviato il percorso per la redazione di uno studio di fattibilità finalizzato all’attivazione dell’Hub urbano del centro storico, che comprenderà anche le zone di borgo San Biagio e borgo San Rocco”.

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