Il Colonnello Massimo Cagnazzo è il nuovo Comandante provinciale dei Carabinieri di Ravenna

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Si è presentato questa mattina alla stampa il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri Col. Massimo Cagnazzo, chiamato a sostituire il Col. Guido De Masi trasferito al comando Legione di Bologna dopo quattro anni nella nostra provincia.

Cagnazzo, 43 anni, originario di Napoli, l’Arma nel sangue (sono Carabinieri il padre e i fratelli) vanta vent’anni di esperienza in diversi territori, tra i quali la provincia di Reggio Calabria, Nocera Inferiore nel salernitano, Napoli, la provincia di Terni. Un percorso che gli ha permesso di scontrarsi con diverse realtà, da quelle legate ai clan camorristici e alle guerre di ‘ndrangheta, a quelle più legate alla criminalità comune e alla droga.

Ed è stato proprio sulla droga il primo inciso del neo Comandante: “I giovani devono essere messi in grado di capire che sono vittime di un sistema più grande di loro che è quello dello spaccio, devono essere messi in grado di capire che i fondi con cui pagano queste sostanze stupefacenti vanno alla criminalità comune o, peggio ancora, organizzata che investe, ricicla ed entra nel mercato sano creando scompensi micidiali per l’economia del Paese.”

L’incontro è stato poi l’occasione per esprimere la propria visione del ruolo dell’Arma e del rapporto con i cittadini. Una visione chiara: l’attività dei Carabinieri è prima di tutto opera sociale al servizio dei cittadini. “Il Carabiniere, di ogni ordine e grado, crede nella sua funzione, nel suo compito di operatore sociale, nella sua attività di prevenzione prima che di repressione, nella sua umiltà di servire il cittadino prima che qualcosa o qualcun’altro” ha dichiarato Cagnazzo.

Cittadino a cui si chiede collaborazione in quanto soggetto che vive il territorio e che quindi per primo può segnalare disagi o possibili reati.

Un occhio di riguardo, da parte del Comandante, è rivolto ai giovani e, in alcuni casi, alla necessità di squarciare quel velo di diffidenza nei confronti del Carabiniere. Secondo il Colonnello un ottimo metodo per avvicinare all’Arma è aprire le porte dei Comandi e ha ricordato una esperienza fatta a Napoli che potrebbe replicare a Ravenna. “Il Carabiniere non deve essere percepito come un essere distante” ma, ha ribadito Cagnazzo, come un “operatore sociale”, valore aggiunto dell’attività dell’Arma.

Non sono mancati i riconoscimenti al suo predecessore e a tutti i Comandati di Compagnia e di Stazione della provincia incontrati nei giorni scorsi e un riferimento alla virtuosa collaborazione con le altre forze dell’ordine.

Katia Vacchi

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