Repubblicani europei, la Sbarbati invita al tesseramento per il PD

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sabato 18 ottobre 2008

Sala gremita ieri al Class Hotel per la visita di Luciana Sbarbati, segretario del Movimento dei repubblicani europei e senatrice eletta nelle liste del Partito democratico. La Sbarbati era a Ravenna proprio in occasione dell’apertura del tesseramento del Pd, ma la serata non ha mancato di offrire spunti sulla politica nazionale.

Al centro l’economia e il tema della scuola. “E’ incredibile come il liberista Tremonti, con la crisi economica, si scopra neo-statalista. Come diceva Galbraith, ‘i ricchi scoprono il socialismo quando fa comodo a loro’. Noi siamo sempre stati per un partito della ragione, che vuole un mercato indipendente dallo Stato. Lo Stato deve occuparsi solo di correggere le sue storture. Invece noi assistiamo al siparietto di un presidente del Consiglio che afferma di non preoccuparsi, che a salvare le aziende dal collasso finanziario ci pensa lui. Ma nessuno considera che lo fa coi soldi nostri?”.

Una seconda puntata sulla scuola: “Circa 1080 Comuni, col decreto Gelmini, rimarranno senza l’unico istituto scolastico che avevano. Berlusconi sta investendo sull’ignoranza. Un popolo ignorante è più facile da asservire, mentre l’istruzione è il primo mezzo di redenzione dell’uomo. Ma l’attacco alla democrazia si sente a più livelli.

Quando si mettono i militari per le strade per alzare il livello di inquietudine della popolazione, quando si mette in discussione il diritto di sciopero, come ha fatto anche oggi (ieri per chi legge, ndr) il ministro Sacconi. Quando si afferma, in campagna elettorale, che il Parlamento è inutile. Che basterebbero trenta persone per mandare avanti tutto”.

Per questo il Partito democratico “non deve essere più una Torre di Babele. Dobbiamo guardare avanti, scrollarci di dosso la sconfitta elettorale e costruire un partito con un’anima vera. Abbiamo lasciato un passato che non ci poteva più rappresentare, ma i partiti storici avevano un’etica, un modello di società a cui tendere. I valori del Partito democratico devono nascere dalla carne viva della base, del popolo delle primarie. E’ necessario per il bene del Paese e della democrazia”.

Motivo per cui, secondo la Sbarbati, “un repubblicano non può che stare nel Pd. E’ nel nostro Dna, abbiamo lottato a lungo per raggiungere questa meta. Una lotta iniziata da Ugo La Malfa. Ma il Partito democratico che sognamo deve ancora venire. Siamo in questo progetto proprio per costruirlo”.

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