Paolo Roversi – Studio Luce al Mar di Ravenna, perché “alla fine la fotografia è solo una questione d’amore” foto

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Di Paolo Roversi colpiscono gli occhi azzurri, che brillano ogni qual volta si parla di fotografia, di luce, di bellezza. E di Ravenna. Anzi, quando si parla di Ravenna, lui si emoziona proprio. Piange, come un bambino. E allora ti colpisce la genuinità dell’artista. L’anima grande e autentica, la sensibilità e l’amore che ha messo in questa sontuosa antologica, che si apre domani a Ravenna e che abbiamo visto oggi 9 ottobre nell’anteprima per la stampa. Paolo Roversi ha mosso i primi passi in Piazza dell’Aquila nel cuore della piccola Ravenna e dal 1973 vive a Parigi, diventando nel frattempo uno dei più importanti fotografi del mondo. Eppure, appare semplice e perfino innocente. Capace di gioiosa commozione. E nel presentare il grande mosaico artistico della sua opera e della sua vita, allestito nella sua Ravenna, ha sempre le lacrime agli occhi.

Dopo Alex Majoli e Oliviero Toscani ecco al Mar – il Museo d’Arte della città di Ravenna – un altro magnifico affresco della fotografia. Un altro grande fotografo, Paolo Roversi, a cui Ravenna ha dato i natali e che oggi la città ha deciso di celebrare, con questo tributo bellissimo quanto necessario. Tutto nasce da una mail dell’Assessora alla Cultura Elsa Signorino nel novembre 2016, una mail che sembrava destinata a perdersi nella rete. Invece Paolo Roversi rispose quasi subito e, da allora, i contatti con la città non si sono più perduti, fino alla realizzazione di questa mostra monumentale. Faticosa nell’allestimento. Doveva tenersi già un anno fa e poi fu spostata alla primavera, ma in primavera fu sorpresa e bloccata dal lockdown. Una mostra che caparbiamente Ravenna ha voluto aprire oggi, malgrado il Covid, perché la cultura e l’arte sono un’ancora di salvezza e una necessità in questa stagione complicata per tutti, hanno detto Sindaco Michele de Pascale e Assessora Elsa Signorino.

Una mostra monumentale nel senso letterale del termine: è un monumento all’opera di Paolo Roversi, la più importante e completa mai realizzata delle opere del grande fotografo. E proprio a Ravenna? Gli chiedono quando decide di farla. E lui risponde: “Sì, a Ravenna, la mostra più bella che ho mai fatto”. Un atto d’amore. Di Roversi per la città dove è nato e che non ha dimenticato. Di Ravenna per  Roversi, come è stata definita l’esposizione dall’Assessora e dal Sindaco. L’allestimento è stato quasi maniacale – dicono – e sicuramente curatissimo, rigorosamente essenziale, semplicemente perfetto: esalta gli scatti, i volti, i ritratti, i personaggi, l’anima catturata dallo sguardo di Roversi e trasformata in luce e ombra, in chiaro e scuro, in magnifici atti d’amore. Perché, come recita uno dei testi che accompagnano l’allestimento delle opere “alla fine la fotografia è solo una questione d’amore”.

Paolo Roversi
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Paolo Roversi – Studio Luce

Il Comune di Ravenna, l’Assessorato alla Cultura e il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, presentano la mostra personale Paolo Roversi – Studio Luce, dedicata al grande fotografo ravennate. Realizzata con il prezioso contributo di Christian Dior Couture, Dauphin e Pirelli, main sponsor, la mostra si tiene dal 10 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021. L’allestimento si sviluppa sui tre piani espositivi del MAR e comprende molte immagini diverse tra loro, in una serie di accostamenti e sovrapposizioni sorprendenti.

Ad aprire il percorso, le prime fotografie di moda e i ritratti di amici e artisti come Robert Frank e Peter Lindbergh che si alternano a still life di sgabelli raccolti in strada e immagini che ritraggono la Deardorff, macchina fotografica con cui Roversi scatta da sempre.

L’autore mette in mostra i suoi lavori più recenti: una selezione del calendario Pirelli 2020 e una serie di scatti di moda inediti, esposti qui per la prima volta, frutto del lavoro decennale per brand come Dior e Comme des Garcons e magazine come Vogue Italia, in una sequenza che arriva agli editoriali più recenti.

L’esposizione coincide con la pubblicazione di un omonimo volume da collezione, catalogo della mostra. Paolo Roversi – Studio Luce costituisce un’occasione unica per conoscere a fondo le immagini e l’immaginario dell’artista. In omaggio al settecentesimo anniversario della morte di Dante, sarà presente un’ampia selezione di scatti provenienti direttamente dall’archivio di Roversi che celebrano e reinventano la figura della musa, la Beatrice cantata dal Poeta nella Divina Commedia, qui interpretata in chiave contemporanea da donne leggendarie come Natalia Vodianova, Kate Moss, Naomi Campbell e Rihanna.

Paolo Roversi, ravennate di nascita, nel 1973 si trasferisce a Parigi, città dove ancora oggi vive e lavora nel suo atelier in Rue Paul Fort – lo “Studio Luce” che dà titolo alla mostra. Dell’infanzia ravennate porta con sé quasi tutto e, nonostante gran parte del suo lavoro si svolga oggi lontano dalla sua città, riconduce la sua ricerca di una bellezza pura, quasi spirituale, allo sfavillio dei mosaici di Sant’Apollinare, San Vitale e Galla Placidia, all’atmosfera rarefatta di un luogo pervaso da una bellezza serena, tersa, silenziosa e avvolto dalla nebbia. Non mancheranno quindi in mostra numerosi rimandi a Ravenna, la città che più di ogni altra ha plasmato il suo immaginario.

A parte rare eccezioni, Roversi lavora in studio, per lui spazio dalla duplice connotazione: da una parte infatti è un luogo fisico, un teatro essenziale e scarno dove mettere in scena i propri sogni e desideri; dall’altra è un luogo della mente, una sorta di contesto rituale che apre le porte ad una dimensione alternativa, la cui chiave è, da sempre, la luce.

La mostra, a cura di Chiara Bardelli Nonino con le scenografie di Jean–Hugues de Chatillon, è pensata come un ritorno alle origini, tanto letterale quanto metaforico, ed è la prima esplorazione così approfondita di un universo visivo particolarmente ricco e complesso.

Che lavori a un servizio di moda, prepari un ritratto o componga una natura morta, Roversi tenta comunque di dar forma al mistero, di scoprirlo e di portarlo alla luce. Le sue foto hanno diverse anime ma appaiono prima di tutto come lampi di una bellezza illogica e perturbante, riflessi di un altrove fotografico sulla cui soglia, quasi sempre, ci fermiamo ma che questa mostra ci consente invece, per una volta, di visitare.

Apertura dal 10 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021. Ingresso: € 9 intero; € 7 ridotto e gruppi ; € 5 studenti e insegnanti / Orari: 9-18 dal martedì a domenica, lunedì chiuso (il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura).

Paolo Roversi
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Paolo Roversi

Nato a Ravenna nel 1947, Paolo Roversi è un fotografo conosciuto per i suoi ritratti, intensi e intimi insieme, e per lo stile classico del suo linguaggio. Le sue fotografie occupano uno spazio sospeso tra il passato e il presente, creando un immaginario innovativo e familiare allo stesso tempo. Roversi inizia a interessarsi alla fotografia da giovanissimo durante un viaggio in Spagna, e al ritorno a Ravenna decide di costruire una camera oscura per stampare le proprie foto in bianco e nero. La sua carriera da professionista inizia nel 1970 con un incarico da fotoreporter ma presto i suoi interessi si rivolgono al mondo della moda. Dopo un periodo come assistente di Laurence Sackman, Roversi comincia a realizzare servizi di moda e campagne pubblicitarie, affermandosi negli anni come uno dei grandi maestri del settore. All’inizio degli anni ’80 scopre le Polaroid 8×10’’, che diventano immediatamente un tratto distintivo e inconfondibile del suo stile. Roversi, nel corso della propria carriera, è stato insignito di numerosi premi e le sue fotografie sono state protagoniste di numerose pubblicazioni e mostre monografiche. I suoi scatti sono apparsi su riviste come Vogue Italia, Vogue UK, Vogue Paris, Vanity Fair, W Magazine, Dazed e i-D. Ha creato campagne per Dior, Cerruti, Comme des Garçons, Yves Saint Laurent, Valentino e Alberta Ferretti, tra gli altri. È autore del Calendario Pirelli 2020.

Paolo Roversi
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