Effetti del Covid sulle piccole imprese emiliano-romagnole: incertezze sul futuro e fatturato in calo nei primi mesi del 2021

I dati di fine anno 2020 dell’Istat avevano certificato l’impatto della pandemia sul tessuto economico nazionale. Il sondaggio del Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna evidenzia come l’emergenza sanitaria abbia influito sul tessuto economico regionale e individua le tendenze per i primi mesi del 2021.

I DATI IN SINTESI

Le micro e piccole imprese emiliano-romagnole dichiarano per il 2020 una riduzione media del fatturato del -24,9% e prevedono per la prima metà del 2021 un ulteriore calo del -15,6%. Più pesante il calo per imprese che intercettano la domanda turistica (-33,7%).

Il 52,2% delle MPI sono incerte rispetto alle dinamiche future del mercato. Le altre imprese – non incerte – prevedono invece di recuperare i livelli di fatturato pre-crisi entro la prima metà del 2022. Nonostante tutto l’81,7% delle imprese prevede di adottare strategie reattive nei primi mesi dell’anno per cercare di rispondere alla crisi.

Il Superbonus 110% è considerato un’opportunità dal 56,3% delle MPI delle Costruzioni, e di queste il 28,8% ha già ricevuto segnali di mercato – dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori – identificando come principale ostacolo la burocrazia. 

La Brexit ha portato, per il 40% delle MPI che esportano verso il Regno Unito, a nuove problematiche legate a maggiori costi e all’allungarsi dei tempi della burocrazia.

Il 16,9% delle MPI intendono usufruire di misure del Piano Transizione 4.0. A seguito dell’emergenza sanitaria sale di +9,8 punti la quota di micro e piccole imprese digitalizzate. La digitalizzazione, infatti, è vista come uno strumento efficace per contrastare la crisi e una opportunità per lo sviluppo e il posizionamento delle aziende.

 LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE REGIONALE DI CONFARTIGIANATO

“Il sondaggio evidenzia con chiarezza che l’onda d’urto della crisi economica dovuta alla pandemia non lascia intravedere un recupero nel 2021, anzi la recrudescenza della pandemia di questo inizio d’anno fa temere che il calo del fatturato possa essere anche maggiore rispetto alle aspettative – commenta Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna -. D’altra parte è importante evidenziare come le nostre imprese, dopo una prima fase di normale preoccupazione e destabilizzazione, si sono rimboccate le maniche e hanno messo in campo tutta la loro genialità artigiana per fare fronte alla crisi. Sono tante le aziende che si sono inventate nuovi prodotti o che hanno introdotto importanti innovazioni. Non a casa il dato sulla digitalizzazione lo dimostra. Ora però questo non basta, è urgente e necessario che il Governo metta in campo tutte le misure possibili per arginare la deriva nella quale siamo entrati con la terza ondata della pandemia. Bisogna accelerare con la presentazione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, visto che i tempi per l’approvazione e il via libera ai fondi non saranno rapidissimi. Contemporaneamente è necessario che siano anticipati, ad ogni livello istituzionale, tutti quei provvedimenti per garantire alle imprese, in particolare quelle più penalizzate, la possibilità di resistere, per metterle in condizione di potere poi ripartire quando la situazione sanitaria lo permetterà”.