Ravenna. In Piazza Kennedy manifestazione simbolica contro la chiusura delle scuole causa pandemia foto

Domenica 21 marzo, a Ravenna, in Piazza Kennedy, s’è tenuta una manifestazione comprendente genitori, insegnanti e studenti tutti fortemente contrari alla chiusura delle scuole causa pandemia Covid-19. La Rete nazionale per la scuola in presenza, organizzatrice dell’evento, ha visto l’adesione di tante associazioni in tutto il Paese. La rete nazionale è mossa dall’idea che la scuola sia un servizio essenziale e che la salute dei bambini sia fortemente a rischio causa le attuali normative vigenti.

Diverse associazioni e comitati stanno protestando ogni domenica nelle ultime settimane contro la chiusura delle scuole in presenza e in merito alla didattica a distanza, ritenuto un metodo alienante e molto dannoso sulla lunga distanza per i bambini.

Il comitato Priorità alla scuola, tra i sostenitori della protesta in Piazza Kennedy (una delle tantissime avvenuta nelle piazze italiane), appoggia lo sciopero Cobas in programma il 26 marzo, prevedendo la conseguente sospensione della Dad per coloro che aderiscono. I manifestanti chiedono a gran voce che vengano riaperte le scuole e che sia impostato con massima urgenza un piano straordinario che consenta la loro apertura.

Commenti

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  1. Scritto da Piemme

    Guardando queste scene e leggendo che anche oggi in provincia di Ravenna ci sono 214 contagiati e 3 morti (a Cesena due persone una di 57 anni e una di 60 anni) non mi capacito di cosa questi abbiano dentro la testa…. Bisogna iniziare ad identificarli e in caso si contagino le cure dovrebbero essere costretti a pagarle… Basta basta basta, avete veramente rotto!!!!! La scuola è importante ma il rispetto della vita è molto ma molto più importante.

  2. Scritto da Venusiano

    Ogni scusa e’ buona per fare un giretto in centro . Ma questa gente dove vive su Marte ?

  3. Scritto da Ettore

    Totale solidarietà ai genitori e soprattutto ai ragazzi, che stanno pagando un prezzo altissimo, in una fase della vita che non può prescindere dalla socialità.
    Se decine di persone possono affollare i garden center per comprare i fiorellini per il giardino, non si capisce perché i ragazzi non possano stare in classe con il dovuto distanziamento.

  4. Scritto da Filo

    La cosa più imbarazzante é l’assessore all’istruzione di Ravenna che ancora non ha espresso ancora alcuna opinione in riguardo… forse vuole far finta che tutto questo non esiste oppure é solo concentrata sulla campagna elettorale 2021

  5. Scritto da Emanuele

    Ancora? Ma basta! Si è oramai capito che bisogna attendere la vaccinazione della popolazione. Gli interventi di distanziamento non sono stati efficaci e non è possibile realizzarne degli altri in tempi più veloci. Dunque facciamocene una ragione. Abbiamo capito che gli amministratori hanno, su questo fronte, fallito. Va bene. Avete ragione. Ma basta con le manifestazioni. Continuo a non capire a cosa servano quando è chiaro a tutti che le scuole sono una priorità ma ora non si possono aprire. Durante la guerra si manifestava? A me non pare. Si faceva. Quel che si poteva. Ed ora siamo nella stessa situazione.

  6. Scritto da Vittorio

    Braccia per l’agricoltura……..

  7. Scritto da Ed

    In Francia le scuole sono rimaste aperte.

    Sempre

    Sipario.

  8. Scritto da Dario

    Solito discorso che oramai va avanti da settimane.
    Dov’è il distanziamento?
    Perché almeno 1/3 delle persone non indossa correttamente la mascherina?
    Perché non leggono i dati ufficiali che ai primi di marzo dichiaravano oltre 100 focolai nelle scuole in Romagna?
    Perché non si informano sulle condizioni spesso critiche fuori dalle scuole e sui mezzi di trasporto a pochi giorni dalla loro chiusura?
    Perché si è persa la sensibilità nei confronti delle persone che stanno male e che lottano tra la vita e la morte?
    Perché molti non capiscono che la salute è proritaria su tutto? Senza salute non c’è scuola, senza salute non c’è niente. Se il proprio figlio si contagia, i famigliari conviventi sono costretti alla quarantena, è questo che vogliono?
    Perché non capiscono che nessun articolo della Costituzione obbliga la svolgimento in presenza delle lezioni? (così indicano nel loro manifesto). Chissà se l’hanno mai letta nella loro vita.
    Oramai l’ho detto in tutte le salse, ma evidentemente il senso civico non è la prerogativa di tutti.

  9. Scritto da Ed

    Studio Ieo (Milano): scuole aperte non aumentano contagi

    Un enorme studio compiuto dallo Ieo di Milano e pubblicato dal Corriere della Sera incrocia i dati del ministero dell’Istruzione e quello della Sanità e scopre come non ci sia stato un aumento di contagi dovuto alle scuole aperte. L’impennata di novembre non è attribuibile ai ragazzi, anzi, la chiusura non incide sull’indice Rt. I giovani si contagiano meno e i focolai registrati sono una percentuale molto bassa (7% di tutte le scuole) come anche la trasmissione del virus tra ragazzi e docenti, ritenuta statisticamente poco rilevante.

    Tutto il resto sono chiacchiere.

    Solidarietà (anche fisica) a questi (consapevoli) manifestanti

  10. Scritto da Gianluca

    Io credo che i commentatori che si lamentano della manifestazione non abbiano un figlio alle elementari in DAD…
    Gli farei provare l’esperienza e vorrei vedere se poi stanno a casa a spargere veleno con la loro tastiera!!

  11. Scritto da Dario

    Gentile “Ed”
    Questi dati giustapposti non forniscono alcun apporto alla discussione.
    Come spesso indicato, le scuole, seppur ‘abbastanza sicure’ sono parte di un insieme di trasporti pubblici affollati, assembramenti attorno alle scuole e tanto altro. Non possiamo ragionare prendendo in considerazione la scuola ‘nuda e cruda’, poiché diverse situazioni che ci girano attorno veicolano il contagio (cosa confermata dai dati). Deve avere una visione d’insieme.

  12. Scritto da Dario

    Spett.le Gianluca.
    In questo periodo tantissime persone, tra cui i genitori, devono fare sacrifici. Enti pubblici e privati, esercenti, commercianti e in un certo senso anche genitori e studenti. Vediamo di analizzare i pro e i contro: è vero che la Dad è peggiore rispetto all’apprendimento in presenza, ma è ancora peggio l’esposizione a un possibile contagio, non dimentichiamolo.
    Non è vero che i bambini sono fuori pericolo, pensiamo alla 11enne ricoverata al S. Orsola, poteva essere la figlia di chiunque. Senza salute non c’è scuola.
    È inoltre opportuno attendere un aumento della copertura vaccinale tra i docenti: si è visto che un insegnante positivo può contagiare più classi. Distinti Saliti

  13. Scritto da Maria

    A scuola con gli insegnanti gli alunni devono capire di esssere più responsabili a rispettare queste nuove regole comportamentali in tutti i luoghi. Invece vediamo nei parchi e nelle vie che molti non portano mascherine, molti se ne fregano e lo stare a casa li rende liberi di fare quel che vogliono purtroppo.

  14. Scritto da Michela

    Per tutti quelli che parlano di salute come bene prioritario, di seguito riporto la definizione che dà l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) della parola Salute:
    «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia».
    Mi sembra evidente quindi che scuole chiuse e isolamento sociale non possano essere considerati dei mezzi di tutela della nostra salute.
    Ci tengo inoltre a precisare che tutte le manifestazioni svolte fino a questo momento sono state regolarmente autorizzate dagli organi competenti e costantemente presidiate dalle forze dell’ordine.
    Se le autorizzano un motivo ci sarà, magari perchè siamo in democrazia?

  15. Scritto da Emanuele

    Ho un figlio in DAD e so cosa è poiché sono pure insegnante e coordino un corso di studi. Sono anche consapevole che gli studenti e le studentesse non si infettano a scuola ma sui mezzi mentre vanno a scuola. Credete che chi prende decisioni sia proprio così fuori dalla realtà? Siete tutte/i convinte/i che ci siano lobby o deficienti sempre e comunque, di qualsiasi colore, al governo?

  16. Scritto da Daniele

    Mettere bambini di 6/7 anni davanti ad un computer per 3-4 ore al giorno, magari senza l’assistenza continua di un genitore, sperando che imparino qualcosa è fuori dal mondo.
    Stiamo assistendo, non da qualche giorno, alla palese violazione di un fondamentale principio costituzionale, senza che si abbia la prova che i contagi avvengano nelle scuole. Non confondiamo contagi in età scolare con contagi che avvengono a scuola.

  17. Scritto da Dario

    Gentile signora Michela, ormai ci ho fatto l’abitudine. Mi complimento per l’originalità con la quale reinterpreta le definizioni, sono (s)piacevolmente sbalordito.
    Vediamo di ragionare in modo logico e razionale, non come sta facendo lei. Lei sta appositamente dimenticando l’aspetto dell’assenza di malattia concentrandosi sulla seconda parte della definizione, mentre dovrebbe analizzarla in toto. Per semplificare spezzerò in più parti il concetto.
    L’assenza di malattia è condizione necessaria affinché avvenga uno stato di salute.
    Dato che il contagio porta alla malattia allora
    non scuola in presenza=non rischio di contagio in ambito scolastico=non malattia=SALUTE. Incredibile, no?
    (p.s. chi è titolato in materia e ritiene che abbia sbagliato corregga pure).

  18. Scritto da Ale

    Pienamente d’accordo nelle manifestazioni perché dopo un anno siamo ancora cosi!?!?
    VERGOGNA GOVERNO e soprattutto vergogna noi italiani ribelli da tastiera e da aperitivi. I nostri nonni, che hanno fatto la guerra, si vergognerebbero di noi.

  19. Scritto da vitafacilex glialtri

    Chi critica questo è perché non ha figli piccoli a casa o “sfrutta” i nonni (che dovrebbero essere i primi al riparo) e che sicuramente hanno una bella pensione o un bel lavoro che continua nonostante ciò! Ma si io guardo il mio orticello che me frega…
    Come si dice sono tutti f******** con il c*** degli altri!

  20. Scritto da Dario

    Gentile Ale
    Per quanto lei possa essere pienamente d’accordo CON le manifestazioni, non può non dire che i nonni durante la guerra non studiavano da casa, con senso di sacrificio e responsabilità.
    È invece a ‘vita facile’ ricordo che sarebbero state più che giustificate manifestazioni per richiedere congedi parentali o bonus baby sitter più elevati, lì avrebbero avuto tutto il mio appoggio.

  21. Scritto da batti

    purtroppo la scuola si chiude per prima, prima ci sono le attività negozi e varie, questo è un mondo di di anziani, il futuro non esiste, leggo braccia da agricoltura, si faremo solo di quello, ci sarà una mortalità scolastica senza precedenti. ma cosa ce nè frega fra 30 anni noi non ci saremo. poi c è michela va bè, tutto questo per dire che se c era un rischio da correre era la scuola. invece si è sparato sull ANZOLINA per i banchi anche se ha toppato almeno ci ha provato

  22. Scritto da Ed

    @Dario
    quindi a suo avviso siccome non siamo in grado di assicurare trasporti sicuri, chiudere i luoghi di aggregazione, responsabilizzare ragazzi e famiglie, allora chiudiamo la scuola?.

    Ripeto, riprendendo un altro post: siccome ho mal di testa ma non so se può dipendere dai denti, dalla cervicale o dai nervi…allora meglio tagliare la testa?

    Ripeto, riprendendo ancora un altro post: in Francia tutto chiuso ma scuole aperte.
    Mi dirà: E vabbè ma noi siamo in Italia?
    Mi perdoni, ma il suo sembra qualunquismo non strumentale a ragionare oggettivamente

  23. Scritto da jack

    I bambini purtroppo erano già lasciati per ore da soli davanti al televisore o ai videogiochi anche prima del covid, i genitori che si lamentano della dad sono quelli che un lavoro lo hanno ancora e magari sono anche quelli che passano ore del loro prezioso tempo al cellulare con i social. Forse è per questo che l’equazione video-cazzeggio risulta così naturale e pensare di insegnare ed imparare utilizzando un mezzo alternativo risulta così difficile. Se tutti imparassero ad essere più responsabili un bel giorno torneremo a scuola, ad andare al cinema e a far tutto ciò che in questo momento sembra solo un lontano ricordo e che magari anche solo per poco tempo ci sembrerà così bello. Poi torneremo tutti a fare le solite sciocchezze. La qualità della scuola non è data da 4 mura ma dalla fiducia negli insegnanti e in questo caso nei medici.