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Aaron, studente 13enne, sulla DaD: Ora basta! Vogliamo andare a scuola, non al cinema nè a mangiare la pizza

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Noi ragazzi viviamo malissimo. Abbiamo portato pazienza fino ad oggi, ma non ne possiamo più. Questo ennesimo tema sul Covid lo scrivo solo per non prendermi un 4 italiano, che poi sarebbe difficile da recuperare. Pare infatti che l’unico modo per dire come stiamo vivendo noi ragazzi sia di scriverlo nei temi sul Covid. Questo è il terzo che scrivo, non so quanti ne ho letti dei miei fratelli più grandi.

Ci avete dimenticato in tutti i decreti, ci avete chiusi in casa coi genitori, allontanati dagli amici. Non possiamo fare sport. Dobbiamo vivere da sedentari, come se poi facesse bene. Ora ci impedite di andare a scuola, trattati come untori solo che abbiamo un anno più di 12, come ci ho io.

Poi vedi in giro o leggi sui giornali che chi va nelle bocciofile ad infettarsi non ha di certo 13 anni, come pure chi fa gli aperitivi nel retro dei bar. Quelli sono gli adulti. Noi vorremmo solo andare a scuola, non a mangiare la pizza o al cinema, perché sappiamo bene che è vietato, ma a scuola assolutamente sì.

Ma voi adulti che ci governate avete mai chiesto un nostro parere? Vi state rendendo conto che avete calpestato ogni nostro diritto? Il diritto di crescere, di imparare, di formarci una nostra idea? La scuola non si può  fare a casa, perché non possiamo imparare da dietro uno schermo come si diventa adulti. I nostri professori, i nostri amici, le nostre paure, gioie, emozioni ci formano in classe, non a casa. Avevamo imparato a giocare senza toccarci, a sorridere dietro le mascherine, a stare seduti senza superare i confini, a rispettare tutte le regole adattandoci prima degli altri. Ma non è bastato, perché ci avete stoppato ancora.

Che poi io sono anche un ragazzo fortunato perché a casa mia si respira un buon clima, abbiamo la connessione e i miei genitori non hanno perso il lavoro. Ma chi pensa a quei poveri ragazzi che hanno famiglie con difficoltà o che sono trattati male? Nessuno. Ci avete recluso e basta.

E hai voglia di passeggiare con il cane, di giocare con i fratelli, di portare pazienza, di scrivere testi, di urlare le tue proteste. Io ho capito che voi adulti non ci darete mai voce. Tanto che avevo proposto ai miei compagni di aderire allo sciopero della DaD, non già per non connetterci, ma per sfruttare quelle ore per spiegarci e per far capire che noi non ne possiamo davvero più. Ma nessuno mi ha dato retta e solo io ho provato a parlare in chat con una professoressa che non mi ha neppure risposto. Io non ho più nessuna voglia di continuare la scuola in questo modo. Vedere che nessuno di noi è in grado di reagire mi fa arrabbiare tantissimo. Ci siamo rassegnati a fare scuola in questo modo?

Perciò prendo questa occasione per dire che dopo un anno noi ragazzi siamo davvero stanchi e le nostre menti si stanno esaurendo. Però non abbiamo i mezzi per comunicare i nostri disagi e anche se li avessimo probabilmente non abbiamo chi potrebbe interessarsi ai nostri discorsi.

Aaron S., 2.a C
Scuola  Romolo Gessi di San Pietro in Vincoli

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Commenti

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  1. Scritto da Elisa

    Bravo Aaron hai pienamente ragione, io ho un figlio che fa il 1 anno di superiori e quando penso ai miei 15 anni e vedo lui mi viene da piangere…

  2. Scritto da una madre

    Complimenti, da quello che scrivi sembri una mosca rara. Perchè io vedo una realtà diversa. Vedo e sento ragazzi svogliati e maleducati per cui il Covid è diventata la pacchia per non andare a scuola ma a bighellonare e fare casino in giro incuranti delle normative sugli assembramenti e sui dispositivi di protezione. I genitori assenti sia fisicamente che educativamente, si attaccano a…”poverini!!! Cosa devono fare?! sono chiusi in casa non possono trovarsi e socializzare|” Scaricano sempre le loro responsabilità e colpe sulla società. Ma per favore!! Spero esistano molti come te, maturi a 13 anni e con la consapevolezza di diritti e doveri e con genitori che pur lavorando sembrano presenti con il crescere i figli. Continua a lottare per le cose giuste, diventerai una persona retta e valida nel tuo piccolo, qualunque cosa tu faccia. E non una degenerazione come quella che ci si presenta davanti. Confido in te ed in quelli come te.

  3. Scritto da cristian

    Concordo con quanto scritto dal giovane studente, bisogna riaprire le scuole e, soprattutto, aumentare le ore di lezione …

  4. Scritto da Andrea

    Io da genitore mi trovo a dover costringere mio figlio a restare in casa col computer…in pratica tutto il contrario di quello che dovrebbe fare alla sua età!!

  5. Scritto da Lucio

    Caro ragazzo, le tue parole sono concrete ed i tuoi bisogni sono legittimi.

    Chi oggi governa e decide (indipendentemente dal colore politico) è stato scelto da chi era un adulto allora. Non è stato calato dall’alto. Dunque, quando avrai abbastanza anni per capire (o forse già adesso, chissà) domandati perchè il mondo va così all’incontrario, e cosa potresti fare (anche) te per cambiarlo.

    Auguri per tutto.

  6. Scritto da Alvaro Ancisi

    Mi compiaccio per la larga eco che sta avendo su tutta la stampa ravennate il “tema” di questo ragazzo. È l’obiettivo che ho perseguito quando, avendo in realtà ricevuto due suoi “temi” sempre sul Covid, ne ho fatto uno solo mandandolo a tutti i 9 giornali locali, cartacei ed on line, col seguente messaggio, non importa se ignorato: “Il giorno di Pasqua, Aaron, 13 anni, classe II c., prende il tema che ha fatto sulla DaD, lo manda a Lista per Ravenna e ne chiede, tramite sua madre, che lo ha in affido esclusivo, la pubblicazione, perché sia conosciuto da noi adulti. Non ne può più della DaD e non ce lo manda a dire. Lista per Ravenna lo diffonde, riconoscendogli il diritto di tribuna”. Diamo voce a questi dei nostri ragazzi che si sentono responsabili del loro futuro.

  7. Scritto da roberta

    Aaron scrive di un disagio e scrive da persona adulta e matura.Si meriterebbe una risposta da quelle persone adulte e mature che ci governano….w tutti gli Aaron del mondo

  8. Scritto da Fabio

    Condivido quasi tutto bravo . L’unica cosa che non condivido è quando scrivi che non avete voi giovani i mezzi per comunicare questa lettera pubblicata ne è la prova.per essere ascoltati bisogna unire le forze di tanti tuoi coetanei. continuate a scrivere e manifestare il proprio disagio. Sicuramente sarete ascoltati. Ovvio però, che per passare alla pratica e ai fatti, stai scoprendo come funziona il mondo, non è facile ma mai arrendersi