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Ravenna Coraggiosa: Riflessioni sul rigassificatore

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La colpevole assenza di un Piano Energetico Nazionale serio conduce alla bizzarria per la quale avremo nel mare davanti a Ravenna una nave ormeggiata sopra a giacimenti di gas, che  rigassificherà gas che arriverà dall’Africa o, addirittura, dagli Stati Uniti: un vero paradosso che comporta un enorme spreco di energia. Oltretutto energia fossile, in un pianeta che invece dovrebbe ricorrere alle energie rinnovabili per continuare ad esistere.

E allora che Ravenna non sia semplicemente un luogo dove collocare un rigassificatore.

Siamo una realtà che sta già dando molto al Paese e solo in un quadro inequivocabile di scelte innovative e sostenibili si può compiere questa ulteriore assunzione di responsabilità cui ci costringe una guerra scellerata.

Ma il senso di responsabilità, non può far tacere che servono elementi di chiarezza: la natura dell’operazione è reversibile e temporanea? Quanto siamo lontani dalla linea di costa? Quali elementi di merito inerenti gli impatti sulla qualità e sulla temperatura delle acque, sull’ecosistema marino, quali in termini di emissioni e funzionamento? Quali sono le estensioni delle aree che possono essere coinvolte da conseguenze rispetto al funzionamento e al processo di rigassificazione o delle eventuali opere di infrastrutturazione? Sono domande essenziali che devono avere risposte chiare da parte delle autorità ambientali competenti.

A fronte della responsabilità dimostrata, si deve chiedere ad ENI di superare gli errori del passato che sono ferite aperte per il territorio, a cominciare da Angela-Angelina e dal rilancio del piano di de-commissionig dei pozzi esauriti al fine di offrire prospettive di recupero, bonifica e ripristino oltreché lavoro diffuso.

Ai grandi gruppi industriali che saranno protagonisti di questa operazione si chiedano sicurezza e impegni precisi e calendarizzati su riconversioni e compensazioni energetiche ed ambientali.

E, soprattutto, la struttura commissariale per l’emergenza abbia il mandato di accelerare al massimo sull’hub AGNES nelle sue componenti di eolico offshore, fotovoltaico galleggiante e idrogeno verde. La nostra strategia non può che guardare alle rinnovabili, alla riconversione, all’efficienza e al risparmio energetico. Al lavoro buono e nuovo che da queste nascono.

Su questi temi intendiamo promuovere nei prossimi giorni incontri con le forze del centrosinistra per mettere a punto una strategia pienamente condivisa, fortemente innovativa, utile per l’ambiente e la nostra comunità.

Ravenna Coraggiosa

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Commenti

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  1. Scritto da Porter

    Scrivono:
    Quanto siamo lontani dalla linea di costa? Quali elementi di merito inerenti gli impatti sulla qualità e sulla temperatura delle acque, sull’ecosistema marino, quali in termini di emissioni e funzionamento? Quali sono le estensioni delle aree che possono essere coinvolte da conseguenze rispetto al funzionamento e al processo di rigassificazione o delle eventuali opere di infrastrutturazione? Sono domande essenziali che devono avere risposte chiare da parte delle autorità ambientali competenti.

    Sono ottime domande perchè chiedono numeri, cosa che pochi fanno. E gli stessi che ora chiedono, in altre circostanze su energia ed ambiente hanno sempre parlato in termini qualitativi trascurando ordini di grandezza e fattibilità.
    Bisogna che tutti si torni ad una sana e concreta ingegneria, anche quando si vuol parlare dei massimi sistemi, perchè l’inutile demagogia è sempre in agguato dietro l’angolo.

  2. Scritto da cromwell

    Non é che la strategia innovativa sarà una dinamo attaccata a una bici sui rulli? Che comunque é meno intermittente di una pala eolica o di un pannello fotovoltaico.

  3. Scritto da batti

    il rigassificatore va bene per l emergenza, ma al futuro quando ci si pensa?
    già rigassificare o pozzi nuovi avranna costi alti che ricadranno sui cittadini
    le rinnovabili è il futuro,poi c è il partito del nucleare,ci può stare, ma c è il rischio che tra progetto e costruzione e burocrazia ci sia una centrale a reazione e la fusione si attuabile e ci tocca chiudere per costi non competitivi
    CI VUOLE UNA VISIONE 30ENNALI MA DEI POLITICI VECCHI COME I NOSTRI NON POSSONO FARCELA NON POSSONO IMMAGINARE COSA C E DOPO LA MORTE
    O I GIOVANI SALIRANNO AL POTERE O ANCHE LA NAZIONE VERRA CON NOI,

  4. Scritto da sga

    Adesso cominciano gli ecologisti a fermare tutto. Siamo seduti su una polveriera e vi preoccupate di un terminale marino che ha lavorato già tanti anni fa e non si sono sollevate problematiche. Fatevi una passeggiata la sera/notte in via baiona e Vi accorgerete che ne avete di problematiche da risolvere. Non so se vi siete accorti che le famiglie non riescono a pagare le bollette pertanto bisogna correre ai ripari. Poi su energia pulita sono d’accordo ma non potrà sicuramente soddisfare le esigenze di una nazione.

  5. Scritto da ALBERTO REBUCCI

    Condivido pienamente. L’ emergenza c’è ma va affrontata rispettando le normative ambientali per evitare gravi errori. E sopratutto l’ emergenza ci deve spingere ancora di piu’ verso la transizione ecologica puntando su efficienza energetica e energie rinnovabili che si stanno evolvendo moltissimo sul piano tecnologico. E bisogna farlo sul serio investendo risorse importante come pubblico e come privati. Solo cosi’ ridurremo strutturalmente le emergenze a partire da quella climatica che purtroppo è già in atto ( avete letto i dati sulla siccità negli ultimi anni in Romagna? ). Alberto Rebucci

  6. Scritto da sga

    Se il rigassificatore non sarà fatto a Ravenna lo farà qualche altro porto e noi perderemo un’occasione anche di lavoro come tante altre volte abbiamo fatto. Le energie rinnovabili non si fanno dalla mattina alla sera e poi soprattutto le pratiche burocratiche rallentano tutto. Questo rigassificatore non sarà sicuramente una scelta definitiva ma visto che a Ravenna praticamente è già tutto predisposto perchè buttare via tempo e denaro per farlo in un porto che non ha la struttura già pronta? io più che battermi per battaglie mi darei da fare per vincere la guerra pertanto sveltite le pratiche per le energie rinnovabili e vedrete che questo rigassificatore non durerà tanto anche se penso che le energie rinnovabili non soddisferanno tutte le richieste di energia.

  7. Scritto da Emanuele

    Vero che se perdiamo il treno, lo prende qualcun altro. Ma é anche vero che non bisogna fare gli errori del passato, altrimenti dopo restiamo sul treno che va verso… un burrone.

  8. Scritto da mg

    Bene il rigassificatore in mare a Ravenna,andava fatto già dieci anni fa, ma va bene anche adesso, giusto dire che ci vorranno però almeno 3-4 anni.
    Male il GNL alle porte di Porto Corsini e Marina di Ravenna…speriamo bene.

  9. Scritto da Sangio

    Io credo che questi pseudopolitci non si rendano conto della realtà,tante belle parole ma i tempi per realizzare le loro idee quali sono?