Indagine sui materiali usati per gli stradelli del Parco Marittimo. La Procura chiede l’archiviazione. Ancisi (LpRa) non ci sta e promette battaglia

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Nel marzo 2023, a pochi giorni dall’apertura della prima parte del Parco Marittimo, Italia Nostra e Lista per Ravenna fecero scoppiare il caso dei materiali usati per i sottofondi degli stradelli. Dopo i primi tre esposti presentati nel giro di un mese alla Procura della Repubblica, il 12 ottobre Alvaro Ancisi rivolse alla Procura una più completa denuncia-querela, “esponendo trasgressioni e violazioni di legge molteplici compiute in corso d’opera ed omissioni che chiamavano in causa anche la Capitaneria di Porto e la Forestale, a cui tuttavia la Procura affidò le indagini giudiziarie preliminari, nonostante – a mio parere – il conflitto di interessi.”

È accaduto che gran parte delle contestazioni di LpRa e Italia Nostra non siano state prese in considerazione e la Procura ha infine chiesto al Giudice delle Indagini Preliminari l’archiviazione del procedimento. Ancisi annuncia la sua opposizione a questa conclusione e dà ancora battaglia: “Nel frattempo, ho però avanzato al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bologna la richiesta di avocare a sé le indagini preliminari non ritenendo giustificata la richiesta di archiviazione del procedimento da parte della Procura di Ravenna.”

“Spiegherò tutto, anche con video rappresentazioni, in forma sintetica ma stringente e dialogante, in una conferenza pubblica”: lo annuncia Ancisi stesso che ha convocato la conferenza stampa per il 20 maggio.

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