OraSì Ravenna Basket presenta il play/guardia Michele Munari: brillantezza ed energia sia in attacco che in difesa

Lunedì 23 settembre, alle ore 10, è stato presentato presso il ristorante Al 45, a Ravenna, il play/guardia Michele Munari, visto in passato nel Forlì. Il giocatore, classe 2005, originario di Isola Vicentina ha iniziato il proprio percorso con i Bears Basket e, successivamente, è passato nelle giovanili di Forlì. Con questa squadra è cresciuto fino ad ottenere, nella stagione 2023-2024, la convocazione in prima squadra giocando nel campionato di serie A2. Sempre nella passata stagione Michele ha partecipato anche al campionato nazionale d’eccellenza under 19, facendo registrare 15 punti di media ed andando più volte sopra i 20 punti segnati, con un massimo di 26 in una singola partita.

Le prime parole di coach Gabrielli sul giocatore: “Michele è un giocatore che può offrire, sia in attacco che in difesa, brillantezza ed energia, due qualità che devono essere dei capisaldi soprattutto per quanto riguarda i ragazzi più giovani del roster. Quest’anno Michele si confronterà con un campionato molto impegnativo, per questo mi aspetto molti miglioramenti nel corso della stagione. Inoltre ritengo che possa essere un giocatore molto utile alla squadra, soprattutto nel corso di un campionato lungo come quello che ci aspetta.”

michele munari

L’INTERVISTA

Forlì ha significato molto per te. Puoi raccontarci i tuoi esordi?

“Il mio esordio ufficiale è stato in supercoppa contro Rimini, nel quale ho avuto anche la fortuna di segnare. Ricordo bene anche la partita della fase ad orologio contro Udine, in cui sono dovuto entrare nelle rotazioni a causa d’infortuni. Da lì in poi quando c’è stato bisogno sono sempre entrato, in più di una partita. Una delle partite a cui sono più legato è quella contro Rieti, in cui sono riuscito a tenere bene il campo ed a trovare il canestro”.

Che esperienza è stata il campionato nazionale d’eccellenza under 19? Realizzasti ottime medie…

“Il campionato under 19 è stato molto importante ma allo stesso tempo anche difficile, perché giocavamo di lunedì sera, magari anche dopo aver fatto delle trasferte lunghe in serie A. Penso che sia stata un’esperienza molto importante per me, soprattutto perché durante la settimana mi allenavo con entrambe le squadre, in due mondi completamente diversi”.

Come ti stai trovando con i giallorossi?

“Con i compagni, la società ed i tifosi mi sto trovando molto bene. Mi sono sempre trovato molto bene con i romagnoli e per fortuna sto confermando questa cosa”.

Pregi e difetti di Ravenna come città?

“Onestamente non me la sento di elencare i difetti di Ravenna perché sono qui da ancora troppo poco. Per quanto riguarda i pregi, bisogna assolutamente citare il cibo: chi mi conosce sa quanto sono legato a questo aspetto. Anche la città mi piace molto, soprattutto la sua storia e l’arte che è diffusa un po’ ovunque.”

All’interno del roster che minutaggio avrai? 

“Non so dirti con certezza quale sarà il mio minutaggio ma posso dirti che non mi interessa particolarmente; sono consapevole di essere uno dei ragazzi più giovani della squadra e penso che l’importante sia farmi trovare pronto quando sarò chiamato in causa e scendere in campo consapevole del mio ruolo e di come posso aiutare i miei compagni”.

Come ti trovi con gli altri play della squadra?

“Mi sto trovando molto bene, in particolare con Dron e Gay che mi stanno aiutando con diverse letture. Le prime settimane sono state un po’ dure ma loro due mi hanno dato una mano ad ambientarmi”.

Com’è nata la tua passione per la pallacanestro?

“La mia passione per la pallacanestro è nata a 6 anni quando già mio padre e mio fratello giocavano a basket. In quel periodo mi sono iscritto a basket e da lì non ho più smesso”.

Ci sono personaggi del mondo del basket e/o dello sport che ammiri in particolare e se sì perché?

“Mi piace seguire un po’ tutti gli sport, ma l’unico personaggio che ammiro e seguo da sempre è Derrick Rose, di cui mi ha colpito la storia cestistica, travagliata anche dagli infortuni”.

Hai un numero portafortuna?

“Non ho un numero portafortuna ma avendo vestito il 12 nelle giovanili ho chiesto se fosse disponibile quel numero!”

Cosa ti piace fare oltre al basket? Passioni?

“Di sicuro mi piace stare in famiglia: essendo distanti quasi tutto l’anno, mi piace passare del tempo con loro quando ne ho la possibilità. Mi piace anche uscire con gli amici e staccare dallo studio, dato che da quest’anno sono iscritto ad ingegneria”.