Tardi (capolista movimento CambieRà): “Castiglione di Ravenna non deve morire”

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Nella giornata di martedì 24 maggio, Michela Guerra assieme a Marcello Landi e ad alcuni candidati consiglieri del Movimento Civico CambieRà, ha visitato Castiglione di Ravenna dove ha avuto occasione di confrontarsi con alcuni cittadini – spiega Samantha Tardi, capolista – “i quali, durante la piacevole serata, hanno portato all’attenzione la situazione immobile, stantia e, soprattutto, rassegnata del paese e dei suoi stessi cittadini”.

“Castiglione di Ravenna – afferma la Tardi in una nota stampa – ha perso attrazione e questo è un peccato vista la presenza sia del Teatro Mazzini, di proprietà a tutt’oggi della Coop.Mazzini, che di Palazzo Grossi, di proprietà totale del Comune di Ravenna. Edifici, questi, di rilevante importanza storico-culturale, i quali, nella loro disastrata condizione, non possono certamente essere un elemento di traino. Anche Castiglione è svuotato da tantissimi servizi che invece dovrebbero essere presenti in ogni comunità per evitare che questa si spenga. Considerate che non esiste neanche un negozio di alimentari, ma nel contempo sono presenti 2 banche”.

Tante le idee del Movimento civico CambieRà per poter rilanciare le due strutture: “da un crowdfounding (forma di finanziamento collettivo che sfrutta internet) accompagnato da una campagna promozionale ed emotivamente coinvolgente che potrebbe offrire ad esempio ‘acquisto di una poltrona del teatro’ sulla quale verranno indicati i nomi dei finanziatori, all’importanza di inserirli in un progetto ad ampio raggio che coinvolga non solo gli investimenti economici di un Comune in uno dei settori più importanti per il proprio futuro come la Cultura, ma anche azioni concrete da parte di associazioni, come l’Associazione Amici del Teatro Mazzini, banche e congregazioni culturali; dall’organizzazione di concerti ed eventi nella zona esterna a Palazzo Grossi con lo scopo di raccogliere fondi per la ristrutturazione del teatro, all’istituzione di una vera e propria tavola rotonda tra tutti gli organi preposti”.

“Per quanto riguarda il teatro Mazzini – dichiara la Tardi – è fondamentale concertarsi con la proprietà, ed è indispensabile che l’amministrazione comunale investa denaro nei propri edifici per la riqualificazione e la rinascita di un intero paese, evitando sprechi di milioni di euro per la costruzione di nuove strutture adibite a ‘delegazione locale’ quando sono presenti strutture vuote all’interno dello stesso Palazzo Grossi. Pianificare interventi ed investimenti doveva essere la scelta politica per evitare di trovarsi oggi a dover spendere cifre importanti. Questo non è stato fatto ed è necessario ora partire quasi da zero. Lampante come nel forese emerga una disillusione gravissima, una totale mancanza di fiducia nel futuro e nelle istituzioni; il cittadino non si muove, non si attiva e non partecipa più alla vita politico-sociale in preda alla rassegnazione del ‘tanto non cambia nulla’”.

“La realtà castiglionese, per noi, – aggiunge la capolista di CambieRà – è stata l’immagine chiara di un forese abbandonato a se stesso, con Comitati Cittadini e Delegazioni Locali che possono solo “raccontarsela” senza alcun potere decisionale, diventando vittime passive di errori politico organizzativi clamorosi dove, paradossalmente, gli stessi che si lamentano della condizione pessima del paese sono spesso i medesimi che tale condizione la mantengono invariata da decenni. Per il Movimento Civico CambieRà, invece, la modifica dei Consigli territoriali a cui destinare fino al 5% del bilancio investimenti è assolutamente prioritaria. Questa forma di bilancio partecipato è fondamentale per riavvicinare i cittadini alle scelte che riguardano il territorio nel quale vivono. Attraverso questa partecipazione si renderanno conto che con i loro voti potranno incidere significativamente sulle scelte riguardanti gli investimenti. Solo chi abita un paese e lo vive quotidianamente può sapere con assoluta precisione quali sono le necessità. Il cittadino che ricomincia ad essere influente nelle decisioni politiche porta di conseguenza un aumento della partecipazione alla vita politica e diminuisce il senso generale di rassegnazione e impotenza. Un cittadino che vive amando il proprio territorio è un cittadino che farà amare agli altri lo stesso territorio. Con pochi accorgimenti si può fare tanto e riteniamo sia giunto il momento di iniziare a fare, perché Ravenna merita di più”.

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