Ravenna. I commenti delle forze politiche sull’approvazione del PAESC e sul progetto d’impianto di stoccaggio CO2

Il commento di Massimo Manzoli, capogruppo Ravenna in Comune, e di Marco Maiolini del Gruppo Misto

Gli emendamenti proposti al “PAESC: Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima del Comune di Ravenna”, condivisi dall’assessore Baroncini e poi votati dal gruppo Lista per Ravenna, da CambieRà e dalla maggioranza, ad eccezione di un’abbastanza incomprensibile astensione del gruppo di Italia Viva, potrebbero avere un effetto innovativo e dirompente sul mondo dell’energia e delle politiche energetiche a Ravenna, se la Giunta seguirà pedissequamente quanto votato. Infatti la versione del Piano proposta al consiglio prevedeva in Premessa: “Gli impegni da assumere devono  favorire  l’integrazione  delle azioni  di  mitigazione  e  di  adattamento  con  l’obiettivo di riduzione del 40% del bilancio di emissioni di CO2eq, in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea.”

Questa premessa ci è sembrata fin da subito poco coraggiosa. Siamo convinti che le nuove previsioni di riduzione della CO2 equivalente devono essere congrue alle nuove esigenze emerse in questi anni e alla mozione sull’emergenza climatica approvata dal Consiglio Comunale di Ravenna, massimo organi di rappresentanza della nostra Città. Abbiamo quindi proposto, tramite un primo emendamento, di modificare nel modo seguente:  “Gli impegni da assumere devono  favorire  l’integrazione  delle azioni  di  mitigazione  e  di  adattamento  tali da attuare  ogni  sforzo  possibile per consentire che l’attuale obiettivo  di taglio  delle  emissioni  di  CO2  del  40%  entro  il  2030 possa essere innalzato ad almeno il 60% in relazione alle competenze del Comune di Ravenna e promuovendo un’azione politica verso Regione, Stato, come richiesto nella “Mozione per Dichiarazione di Emergenza Climatica” approvata nel Luglio 2019 (allegata al presente emendamento) dal Consiglio Comunale.”

Il significato politico più importante sta nell’aver modificato la previsione da “riduzione del bilancio” a “taglio” (oltre ad aver portato la quota dal 40% al 60%), questo significa che un ipotetico impianto di stoccaggio CO2 sarebbe stato certamente utile per abbassare il bilancio ma poco potrebbe andare ad impattare sul “taglio” alle emissioni di CO2. Il consiglio comunale di ieri, accettando l’emendamento, da una parte ha messo una parola chiara sulla pragmatica inutilità di impianti che continuano a investire sul fossile giocando sul bilancio di CO2 (la famosa CO2 spazzata sotto il tappeto dei FFF) e dall’altra ha chiesto a grande voce che si inizi seriamente a investire su fonti che taglino le emissioni e non le nascondano.

Con il secondo emendamento, finalizzato a promuovere ed agevolare la nascita delle Comunità energetiche, e di autoconsumo, cercando anche l’eventuale coinvolgimento degli edifici pubblici approvato con lo stesso schema di voto, abbiamo voluto che l’amministrazione si adoperasse per agevolare l’applicazione della legge n.8 del 28 febbraio 2020, che permette di condividere da più soggetti l’energia elettrica prodotta da un impianto alimentato da fonti di energia rinnovabile, aprendo finalmente la strada agli impianti fotovoltaici sui tetti dei condomini.

Il commento di Articolo Uno e Sinistra per Ravenna

Il raggiungimento degli obbiettivi del “piano di azione per l’energia sostenibile (PAES)” di una riduzione del 20% delle emissioni al 2020 rispetto all’anno base 2007 e l’adozione a larga maggioranza del nuovo “piano di azione per l’energia e per il clima (PAESC)” con obbiettivi sfidanti al 2030 di ulteriore riduzione delle emissioni e di crescita delle rinnovabili  come minimo  al 40% con  l’obiettivo di portarlo  al 60% in linea con quanto richiesto dal Parlamento Europeo, sono una buona notizia.

Tale Piano è anche coerente con l’ultimo rapporto dell’International Resource Panel dell’UNEP  che affronta le strategie per ridurre le emissioni di gas serra al fine di rispettare gli obiettivi degli accordi di Parigi e mantenere l’innalzamento globale della temperatura entro 1,5/2°. Il dossier individua in particolare due comparti ad alta intensità di carbonio su cui gli autori hanno scelto di concentrarsi, in coerenza con quanto emerge a livello locale dal PAESC: edilizia residenziale e mobilità in particolare veicoli passeggeri.

E’ calcolato infatti che nei Paesi del G7 un miglioramento dei materiali, dell’efficienza energetica e l’impiego di energie rinnovabili nel settore delle costruzioni residenziali inciderebbe del 40% sulle emissioni globali e così pure un cambiamento profondo nel settore dei trasporti e in particolare nella produzione e nell’utilizzo delle auto inciderebbe di quasi del 40%.

Articolo Uno e Sinistra per Ravenna ritengono che “ora questi temi debbano diventare centrali nella discussione politica e non fermarsi alla sola approvazione di pur importanti documenti di Programmazione. Dobbiamo costruire una risposta efficace alla crisi sanitaria, economica, sociale generata dal Covid ed elaborare progetti, in primo luogo sulla trasformazione ecologica, capaci di ottenere quote di risorse europee del Recovery Fund per aprire una fase nuova e avanzata per la nostra comunità”.

Per l’edilizia residenziale. Le code dei vecchi strumenti urbanistici fanno emergere molte contraddizioni. Con il nuovo PUG bisognerà cambiare completamente impostazione. Gli strumenti e i Regolamenti comunali prevedono standard abbastanza avanzati, ma migliorabili, per le nuove abitazioni (che peraltro vanno limitate)  ma è nel patrimonio esistente che serve un vero salto di qualità nell’efficienza energetica, nell’impiego di fonti rinnovabili e pulite al posto delle fonti fossili, nella rimozione dell’eternit, nell’adozione delle tecnologie antisismiche.

A tal fine avanzano tre proposte concrete:
1) Costruiamo un Patto tra amministrazioni, associazioni imprenditoriali, sindacati dei lavoratori, sistema del credito per valorizzare l’occasione straordinaria del super bonus del 110% (la cui validità va prorogata al 2023 insieme ad altre agevolazioni). Si promuovano incontri (virtuali e reali) di orientamento per i cittadini, per spiegare le opportunità e i vantaggi. Si chieda agli istituti di credito un impegno per rendere possibile effettuare gli interventi a costi molto contenuti per i cittadini e alle imprese di proporre le migliori tecnologie disponibili, di farsi carico delle procedure tecniche. A tal fine proponiamo anche di sostenere anche da noi l’esperienza delle Comunità Solari.
2) Come da indicazioni del PAESC e del progetto europeo “IMPULSE”, si predisponga un piano decennale per l’efficientamento e l’impiego delle energie rinnovabili negli edifici di proprietà pubblica, abitazioni di edilizia popolare, scuole, uffici, musei, sedi culturali, le strutture sanitarie ecc.
3)  Hera e le altre Utilities energetiche debbono diversificare la propria strategia energetica proponendo agli utenti soluzioni, che accanto alla tradizionale monocultura del metano domestico prevedano altre tecnologie, oggi esistenti e competitive, in grado di impiegare energie rinnovabili e pulite.

Per la mobilità urbana Articolo Uno e Sinistra per Ravenna chiedono un profondo cambiamento e avanzano le seguenti proposte:
1) Si favorisca la mobilità pedonale e ciclabile (per casa scuola, casa lavoro e accesso al centro turistico-commerciale) con percorsi estesi, segnalati, idonei e sicuri. Si prevedano progetti e investimenti e si costituisca al più presto il Tavolo tecnico con le associazioni del settore, per favorire la mobilità dolce per il rimagliamento delle ciclabili in città, i collegamenti quotidiani dalle frazioni attorno a Ravenna, dalle località del mare e dalle aree di interesse naturalistico a partire dalla realizzazione già nel 2021 del collegamento Ravenna- Bassette-Porto Corsini e Lidi Nord.
2) Si rafforzi e ammoderni il trasporto pubblico, in primis la ferrovia, migliorando i collegamenti con Bologna-Rimini-Ferrara e studiando la possibilità di servire le zone di Classe, S. Michele e Mezzano. Si estendano i servizi di “TPL a chiamata” in tutto il forese. L’assegnazione di fondi statali per bus elettrici o ad idrogeno offre la possibilità di incrementare il servizio con nuovi collegamenti a emissioni zero per cittadini e turisti al servizio del centro storico, dei quartieri urbani e dei lidi.
3) Si passi alle auto elettriche: tutte le nuove auto comunali siano a motore elettrico. Occorre andare oltre le positive esperienze realizzate definendo un “piano per la collocazione di colonnine di ricarica” in tutto il territorio comunale con particolare riferimento ai punti strategici: aree industriali, centri commerciali, hotel, ristoranti, servizi pubblici. Vanno incentivati gli interventi di installazione di colonnine o prese idonee nei posti auto da parte di privati, va esaminata la possibilità di prevedere anche a Ravenna la messa in opera di colonnine nelle stazioni di rifornimento, vanno coinvolti i “Rent a car” perché si dotino di auto elettriche da noleggiare a prezzi competitivi anche a lungo termine.

Naturalmente a tali scelte su edilizia e mobilità vanno integrate scelte altrettanto nette per il passaggio a una vera economia circolare che riduca i rifiuti e consenta un reale recupero di materia e con politiche industriali centrate sulle produzioni verdi e sulle tecnologie pulite.

A tal fine in merito al tema dell’ipotesi di progetto ENI per il sequestro della CO2, tenuto conto delle obiezioni che provengono dal mondo ambientalista sullo stoccaggio, chiediamo ad ENI, che sta facendo ricerche interessanti su altre modalità di sequestro della Co2 utilizzando alghe e altre essenze vegetali, di mettere in campo nuovi progetti per usare la Co2 ad esempio per produrre biocombustibili (propedeutici anche ad una nuova chimica) che ci parrebbero  potenzialmente più coerenti con l’obiettivo di una vera economia circolare e green”.

Sono proposte concrete, in linea con le previsioni del PAESC, che contrastando l’emergenza climatica globale avrebbero un sicuro effetto positivo su Ravenna, sul nostro ambiente, sulla nostra salute e sulla nostra stessa economia e occupazione.

La prossima campagna elettorale può e deve essere occasione di un confronto programmatico serio su questi temi per favorire un grande cambiamento nel periodo 2021-2030. Noi lo faremo, per contribuire a sviluppare una visione di governo della città sulla base di un confronto aperto, ampio capace di portare avanti l’esperienza di “Emilia Romagna Coraggiosa”, un progetto civico e politico fortemente innovativo per tutto il centrosinistra. Ravenna scelga il coraggio, dia il suo contributo sotto la bandiera di una migliore qualità sociale, urbana e ambientale e la sinistra scelga di essere all’altezza delle sfide e delle opportunità del XXI secolo”.

La precisazione del vice Sindaco Fusignani: “Escludo che venga avanzata a Eni richiesta di soprassedere al progetto CO2”

“In riferimento all’emendamento Manzoli-Maiolini approvato ieri in Consiglio comunale e oggetto oggi di commenti degli stessi autori e di Legambiente, mi corre l’obbligo di puntualizzare che l’amministrazione comunale di Ravenna si è già espressa a favore della ripresa della produzione del gas estratto in Adriatico, dei progetti di Eni legati alla CO2 e all’idrogeno così come impianto eolico sviluppato dalle ravennati Agnes e Qint’x con Saipem. – dichiara il vice Sindaco Eugenio Fusignani – Escludo, quindi, che venga avanzata a Eni richiesta di soprassedere al progetto CO2. L’obbiettivo deve essere quello di sostenere il rilancio di Ravenna come Capitale dell’energia e spingere verso la transizione energetica e il rispetto dell’ambiente, come paese ed emendamento fanno. È sbagliato sbandierare piani di decarbonizzazione inattuabili senza un adeguato periodo di transizione dove il gas sarà ancora protagonista e dove il giusto approccio alle rinnovabili è quello che oggi portano avanti proprio Eni e Saipem. Si chiede di ridurre al 60% le emissioni; benissimo, ma si può dire che, per quanto ne servirà, è meglio usare il nostro di metano piuttosto che importarlo? Questa è la linea che contraddistingue l’amministrazione comunale di Ravenna attuale e che, per quanto ci riguarda, anche quella futura.”