Nutrie al Parco Teodorico di Ravenna. L’assessore Baroncini: “sterilizzazione non è soluzione efficace”

Nel pomeriggio di ieri, martedì 27 aprile, il Consiglio comunale di Ravenna ha affrontato la questione “nutrie del parco Teodorico” – http://bit.ly/archivio-sedute-cc – con la trattazione di due question time all’ordine del giorno: “Nutrie al Parco di Teodorico: cosa intende fare il Comune di Ravenna?”, presentato da Veronica Verlicchi (La Pigna); “Nutrie parco Teodorico”, presentato da Emanuele Panizza (Gruppo Misto).

Nel rispondere ai QT, l’assessore Gianandrea Baroncini, con delega a ambiente, verde pubblico, diritti degli animali, ha sottolineato che “la nutria è un roditore tipico di ambienti acquatici, originario del Sud America ed importato in Italia a scopi commerciali sin dal 1929. Negli anni questo roditore ha raggiunto consistenze molto elevate, dovute sia all’assenza di predatori sia ai mutamenti climatici che, a causa degli inverni sempre meno rigidi, permettono una maggiore sopravvivenza durante la stagione fredda. La nutria presenta un incremento annuo molto consistente a causa dell’elevato tasso riproduttivo (15 piccoli per femmina). Inoltre, è una specie che possiede un’elevata capacità dispersiva e la presenza del fitto reticolo idrografico che caratterizza la regione Emilia-Romagna ha facilitato l’incontrollata diffusione e un capillare aumento. La nutria, infatti, crea numerosissimi problemi agli ecosistemi naturali e agli argini”.

“A seguito della Raccomandazione del Consiglio d’Europa n. 77/1999 che include la nutria tra le 100 specie aliene più pericolose a livello mondiale e del più recente Regolamento (UE) n. 1143/2014 che raccomanda agli Stati membri di provvedere all’eradicazione della nutria, il Governo italiano, con la legge n. 221/2015, ha stabilito l’esclusione della nutria dalle specie di fauna selvatica, prevedendo interventi per il controllo finalizzati all’eradicazione delle popolazioni presenti” ha spiegato l’assessore.

Pertanto, la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna ha approvato il “Piano di controllo della nutria in Emilia-Romagna”, il quale prevede l’eradicazione della specie dal territorio regionale, attraverso prelievi e abbattimenti, sotto la diretta responsabilità della Provincia, ai sensi della L.R. n. 8/1994. Al fine di dare attuazione a quanto stabilito dal suddetto Piano regionale, i Comuni della Provincia di Ravenna, i Consorzi di Bonifica, l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile hanno siglato un accordo con la Provincia di Ravenna.

“La specie è molto adattabile e si è insediata anche in alcune aree urbane e del forese – ha spiegato Baroncini -. In particolare, all’interno dello stagno del Parco Teodorico è più volte comparsa negli ultimi tempi e, anche in anni precedenti, sono già state intraprese azioni di contenimento degli esemplari. Infatti, oltre che per effetto delle norme suddette, in ambito urbano la presenza di questa specie deve essere contrastata. Il Parco è un centro di aggregazione sociale, uno spazio ludico per l’infanzia e l’invecchiamento attivo, un luogo di incontro e di attività sportiva e punto di riferimento per la comunità. Negli anni è diventato uno spazio molto vivo e frequentato da moltissime persone, famiglie e bambini. Si è cercato di curare tutta la biodiversità. La presenza della nutria in un contesto di questo genere non è ammissibile. Pertanto, i pochi esemplari presenti al Parco Teodorico vanno contenuti con i metodi previsti dal Piano di controllo regionale, per prevenire un aumento indiscriminato della popolazione locale, dovuto sia alla proliferazione degli esemplari presenti, che all’immigrazione costante di esemplari dalle aree esterne all’ambito cittadino.

L’assessore ha evidenziato, in definitiva, come su tutto il territorio europeo, nazionale, regionale, in attuazione delle norme suddette, gli Enti sono tenuti a lavorare per l’eradicazione di questa specie alloctona invasiva, pericolosa per gli ecosistemi naturali e per la pubblica incolumità, per la quale non è prevista la reimmissione in natura degli esemplari catturati.

Infine, rispondendo al QT della Verlicchi, Baroncini ha spiegato che il piano di controllo delle nutrie avviene sotto diretta responsabilità della Provincia di Ravenna e della polizia provinciale, ed è previsto anche il coinvolgimento degli Ambiti Territoriali di Caccia. Rispetto alla richiesta del consigliere Panizza, e sostenuta da diversi gruppi animalisti, di sterilizzare le nutrie per impedirne la prolificazione, l’assessore ha spiegato che anche il parere di ISPRA conferma la non reale efficacia di tale sperimentazione sul controllo delle nutrie”.

“Mi fa piacere che vi sia un piano di intervento che possa “estirpare” il problema” ha concludo Verlicchi, mentre Panizza ha preso atto dell’impossibilità di effettuare la sperimentazione della sterilizzazione in un area “parco pubblico”.

La reazione delle associazioni animaliste: mailbombing

La reazione delle associazioni animaliste è stata immediata, con un’azione di mailbombing, cioè con l’invio di una quantità insostenibile di mail, agli indirizzi di posta elettronica della testate giornalistiche locali. Nei messaggi, inviati a centinaia, viene chiesto di “salvare le nutrie”.  Eccone alcuni:

“Chiediamo fortemente di salvare le nutrie del Parco Teodorico, tra l’altro, tale atto è contrario a norme di tutela animale” scrive Bruno.

“È meglio sicuramente seguire la via della sterilizzazione, non quella dello sterminio, visto che delle associazioni locali si sono offerte di sterilizzare i simpatici animaletti senza costi per il Comune. Lasciamo vivere le nutrie!” Luca

“Invece di uccidere perché non portare i bambini a vedere le nutrie nel parco, creando per esempio un percorso tematico e didattico  su di loro? Le nutrie sono roditori, vivono in pace, sono vegetariani ed amano l’acqua come i loro più nobili, forse, cugini castori.  Basta con le inutili uccisioni di animali! ” Orietta

“La notizia che il comune di Ravenna ha deciso di optare per la uccisione di una famiglia di nutrie che vivono nel Parco Teodorico è solo esempio di crudeltà gratuita; tutto ciò accede mentre alcune associazioni locali animaliste si sono offerte di sterilizzare gli esemplari a loro spese, come propone in questi casi la Commissione Europea e come vorrebbe il buon senso comune, visto soprattutto che sono animali che non attaccano le persone e non portano malattie.” Mariasole Pasqualetti

“Buongiorno. Mi auguro con tutto il cuore di ricevere notizie di un ripensamento da parte del Comune riguardo l’uccisione delle povere nutrie. La trovo una cosa veramente vergognosa, visto il presunto grado di civiltà del genere umano del quale ci vantiamo così spesso e con così orgoglio. Gli animali sono esseri senzienti e vanno rispettati e protetti.” Simone

Commenti

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  1. Scritto da Cajun

    Esisterebbero anche ulteriori alternative:
    “La ricetta modenese,: la ricetta più semplice è quella della nutria in umido. La nutria, senza pelle e disossata, viene tagliata a spezzatino e lasciata marinare in olio, aceto e rosmarino per 12 ore. Poi si cuoce a fuoco lento in padella con olio, cipolle, sedano , carote, peperoncino e spezie, con l’aggiunta di salsa di pomodoro.”
    Copia/incolla dal sito lacucinaitalian.it
    NB: sembra una provocazione, ma credo che per poter risolvere o marginare il problema nutrie a livello nazionale, rendere “per legge” commestibili questi animali potrebbe essere una soluzione.

  2. Scritto da armando

    Ancora domande “cosa intende fare il Comune ???”..vanno eliminate senza se e senza ma.- I promotori se le devono portare a casa loro.- Sono bestiacce pericolosissime !!!

  3. Scritto da Giovanni lo scettico

    E così si dovrebbero spendere dei soldi per acchiappare le nutrie, sterilizzarle e poi lasciarle andare? Lo facciano gli animalisti a loro spese.

  4. Scritto da ST

    Che ci siano dei fanatici da contestare l’eliminazione delle nutrie, è qualcosa per me inconcepibile.
    Saranno quattro gatti, ma come al solito riusciranno a sollevare un enorme polverone, a perder tempo e buttar via quattrini a tutti noi. Bah…

  5. Scritto da Rina Zanza

    È proprio di questi giorni la notizia che la regione Emilia-Romagna destina 1,2 milioni di euro per la lotta alle zanzare.

    “Vergogna…! Le zanzare sono utili agli uccellini ed ai pipistrelli, che se le pappano a man bassa. E poi riempiono di dolci melodie le silenziose nottate estive, con i loro amorevoli zzzzzzz. Inoltre, permettono alle persone di fare attività fisica nello strenuo tentativo di scacciarle, gentilmente, via. Stop agli zampironi, i loro fumi contribuiscono all’effetto serra! Dite no alle zanzariere, barriere razziste contro questi innocui insetti!”

    Zanzara fan club Italia. Pungenti, ma non fastidiosi.

  6. Scritto da Giovanni lo scettico

    Gentile Rina Zanza, ha dimenticato il lato culturale: si sentono queste belle e colorite interiezioni in romagnolo vero e antico, spesso unite a bestemmioni da combattimento termonucleare, quando uno cerca di prendere sonno e si sente assediato dalle zanzare. Sono quei momenti topici nei quali si vorrebbero in camera da letto anche i pipistrelli di Wuhan pur di togliere di mezzo il fastidio inenarrabile. E pensare che una volta passavano i camion a spruzzare il DDT, adesso solo a ricordarlo ti crocefiggono!