Carenze idriche in Emilia-Romagna. Arpae: “Siccità grave, nonostante le piogge della prima decade di giugno”

Il mese di maggio risulta, con il 2003, il secondo più caldo dal 1961 ad oggi

La prima decade di giugno 2022, ha presentato piogge che, complessivamente, non sono state sufficienti a colmare le carenze idriche pre-esistenti in Emilia-Romagna. La situazione è quindi di siccità grave con valori di deficit importanti. Non hanno aiutato anche gli alti valori di temperatura registrati nel mese di maggio (risultato, con il 2003, il secondo più caldo dal 1961 ad oggi), che hanno aumentato notevolmente i consumi evapotraspirativi delle colture. E’ quanto emerge dal monitoraggio pubblicato da Arpae.it.

Le precipitazioni della prima decade di giugno, complessivamente inferiori alla norma, hanno interessato principalmente la pianura centro orientale portando un lieve e momentaneo sollievo; sul resto del territorio regionale permane, nei dieci giorni considerati, un’anomalia negativa, tra i 10 e i 20 mm, con valori superiori in tutta la pianura centro occidentale – prosegue Arpae -. La situazione di siccità rimane critica, soprattutto considerando i valori sul lungo periodo: dal 1° ottobre 2021 al 10 giugno 2022 (anno idrologico) i valori medi regionali di precipitazione cumulata risultano sempre inferiori alle attese climatiche 1991-2020, con uno scostamento di circa -200 mm (circa -29 % rispetto al clima 1991-2020).

“Situazione difficile anche per le colture in campo, in tutta la pianura emiliana permane un grave deficit idrico, evidenziato dal bilancio idroclimatico, calcolato sempre da inizio ottobre, con valori simili a quelli che, solitamente, si registrano in pieno agosto (quasi ovunque inferiori al 5° percentile, tra i più bassi degli ultimi 20 anni). Ad oggi, quindi, l’acqua disponibile nei terreni rimane in generale molto inferiore alla norma: qualche lieve e momentaneo miglioramento si è registrato nelle aree di pianura centro-orientale, interessate dai recenti fenomeni temporaleschi” spiegano da Arpae, sottolineando che “nonostante le precipitazioni della prima decade di giugno, continua lo stato di criticità per i corsi d’acqua regionali che mostrano un andamento idrometrico ovunque stabile o in decrescita”.

Arpae spiega che proseguirà i monitoraggi e intensificherà le attività istituzionali per fornire pieno supporto agli Enti preposti alla gestione della risorsa idrica.