Emergenza idrica a Ravenna. Assessore Baroncini: “Emessa un’ordinanza”. Divieto di innaffiare, lavare auto dalle 8 alle 21, e riempire piscine

Piogge scarsissime e alte temperature. Un bilancio idro-climatico con valori, nel mese di giugno 2022, paragonabili solo a quelli di fine estate, e le portate dei fiumi in diminuzione. È questa la fotografia della situazione in Emilia-Romagna. Su questa grave “emergenza idrica” abbiamo intervistato l’Assessore del Comune di Ravenna,  Gianandrea Baroncini. 

Qual è lo stato delle nostre “riserve idriche”? C’è allarme per l’agricoltura e le industrie ma anche per le case e le famiglie? A cosa dobbiamo preparaci?

“La situazione desta molte preoccupazioni soprattutto in relazione alla portata del Po, e di conseguenza del Cer Canare Emiliano Romagnolo, che per noi è l’infrastruttura fondamentale. È una situazione che accomuna tutto il Paese, che vive un periodo di grande siccità, con alte temperature e assenza di precipitazioni, soprattutto nel nord e in Emilia-Romagna.”

Al momento quali sono i territori/le zone maggiormente critiche? Che tipo di interventi si stanno mettendo in atto per le aree coltivate?

“C’è un costante coordinamento con la regione, Atersir, la Prefettura e tutti soggetti che partecipano al sistema di gestione della risorsa idrica: Romagna Acque, Canale di Bonifica, Ravenna Servizi industriali e Parco del Delta. L’obiettivo è quello di mantenere costante l’attenzione e la ricerca di un equilibrio sugli usi idropotabili, agricoli, industriali e di approvvigionamento delle zone naturali.”

Sono previste forme di risparmio e di razionamento da parte del comune di Ravenna?

“In tutti i 18 comuni della provincia è stata emessa oggi un’ordinanza che recepisce le indicazioni della Regione, di Atersir e del dipartimento di protezione civile nazionale, in modo da avere un equilibrio uguale su tutto il territorio provinciale. Una scelta che avevamo fatto anche nell’ultimo precedente del 2017. Da oggi al 21 settembre è dunque in vigore il divieto su tutto il territorio comunale di prelievo e impiego di acqua potabile, proveniente da pubblico acquedotto, nella fascia oraria tra le 8 e le 21, per il lavaggio di aree cortilizie e piazzali, per il lavaggio domestico di veicoli a motore, per l’innaffiamento di giardini, orti e prati. Inoltre è vietato, nell’arco di tutte le 24 ore, il prelievo e l’impiego di acqua potabile, proveniente da pubblico acquedotto, per il riempimento di piscine dei privati cittadini ad uso domestico, fontane ornamentali, vasche da giardino e il funzionamento di fontanelle a getto continuo; ogni spreco ed abuso in genere. Sono esclusi dall’ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana. Le amministrazioni comunali invitano i cittadini ad adottare ogni utile accorgimento volto ad attuare un risparmio idrico.”

Ci sono già dei danni ambientali, per esempio alla fauna delle nostre valli? Come si sta monitorando?  C’è il rischio del botulino e di una crisi come quella di fine estate 2019 in Valle Mandriole? E le piallasse? La loro fauna sta risentendo delle alte temperature?

“Le zone naturali sono zone uniche e fragili, su cui la pressione dei cambiamenti climatici è molto impattante. Stiamo monitorando quotidianamente e per ora i livelli sono ancora gestibili, a seconda di quanto durerà questa situazione, dell’evaporazione naturale, della verifica dello stato di salute della fauna ma soprattutto in relazione alla disponibilità di acqua valuteremo insieme al Parco del Delta, come affrontare la crisi procedendo con un programma di asciugatura selettiva dei chiari d’acqua dolce partendo da Valle Mandriole.”

In una recente intervista il Sindaco di Ravenna ha parlato della necessità di studiare la realizzazione un impianto per desalinizzare l’acqua del mare. È solo un’idea o si sta concretamente lavorando a questo progetto?

“Ovviamente la frequenza di questi episodi siccitosi e la diminuzione delle precipitazioni nel corso dell’anno impone di prendere in mano una riflessione di sistema che consenta di dare risposte in parte attese ma anche nuove. Come comuni costieri la desalificazione è un ragionamento che dobbiamo aprire in chiave strategica, poi servono invasi fra il prelievo dal Po del CER (a Palantone) e gli utilizzatori.”

L’ORDINANZA INTEGRALE EMESSA 

Da oggi, martedì 28 giugno, fino a mercoledì 21 settembre è in vigore un’ordinanza per la limitazione dell’impiego di acqua potabile.

Il provvedimento è stato assunto a seguito dell’emergenza idrica per la quale la Regione Emilia-Romagna ha già dichiarato, lo scorso 21 giugno, lo stato di crisi regionale per 90 giorni a causa della grave situazione di siccità e di conseguente deficit idrico che sta interessando diverse aree del territorio regionale.

Da oggi al 21 settembre è dunque in vigore il divieto su tutto il territorio comunale di prelievo e impiego di acqua potabile, proveniente da pubblico acquedotto, nella fascia oraria tra le 8 e le 21, per:

Inoltre è vietato, nell’arco di tutte le 24 ore, il prelievo e l’impiego di acqua potabile, proveniente da pubblico acquedotto, per il riempimento di piscine dei privati cittadini ad uso domestico, fontane ornamentali, vasche da giardino e il funzionamento di fontanelle a getto continuo; ogni spreco ed abuso in genere.

Sono esclusi dall’ordinanza i servizi pubblici di igiene urbana.

L’Amministrazione comunale invita i cittadini ad adottare ogni utile accorgimento volto ad attuare un risparmio idrico e in particolare:

I titolari degli stabilimenti balneari sono invitati a sensibilizzare i propri utenti in merito al risparmio idrico, anche attraverso un oculato utilizzo di docce e rubinetti presenti negli stabilimenti.

Si ricorda, inoltre, che gli accorgimenti suggeriti comportano, oltre ad un sensibile e positivo impatto ambientale, anche un non trascurabile risparmio economico per gli utenti. Ad esempio un rubinetto lasciato aperto eroga mediamente 13 litri al minuto; il 40% dell’acqua potabile consumata nelle case viene utilizzata per lo scarico dei water e quindi chi sta procedendo a lavori idraulici potrebbe installare i nuovi sistemi di scarico a quantità differenziata che consentono un notevole risparmio; una doccia di 5 minuti sono necessari 60 litri di acqua, mentre per un bagno in vasca ce ne vogliono addirittura 120 litri; i lavaggi a 30° in lavatrice e lavastoviglie consumano meno della metà dell’acqua rispetto a quelli a 90°; azionando gli elettrodomestici a pieno carico si risparmiano dagli 8.000 agli 11.000 litri all’anno; è possibile realizzare semplici sistemi di raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione di giardini e spazi verdi.

La Polizia locale è incaricata della vigilanza e del controllo per l’osservanza l’ordinanza. Il mancato rispetto dell’ordinanza sarà sanzionato a norma di legge nella misura compresa fra 25 e 500 euro.