Il 15 dicembre, protesta medici di famiglia: “Giornata delle visite al lume di candela” per intervenire prima che la medicina generale si spenga

Giovedì 15 dicembre 2022 la medicina di famiglia dichiara la “giornata delle visite al lume di candela”. Una manifestazione nazionale e mediatica che punta ad essere un primo segnale dell’inizio di un percorso di protesta per le mancate risposte alla categoria sempre più in difficoltà dal punto di vista dei carichi di lavoro, dell’impegno burocratico e dalla mancanza di ristori economici.

“Siamo al “lumicino” sia dal punto di vista economico che per la qualità del lavoro” sottolinea Daniele Morini, medico di famiglia e Segretario Regionale FIMMG E-R -. Attualmente, nella manovra economica in discussione non vi è alcun segnale concreto orientato alla medicina generale, nonostante alcune dichiarazioni da parte di esponenti dell’attuale maggioranza di voler puntare sulla medicina generale. Servono da subito decisioni concrete”.

Morini fa alcuni esempi: “Nei ristori non è previsto nulla a favore della medicina generale. I medici di famiglia non sono dipendenti ma liberi professionisti convenzionati con l’Azienda Sanitaria. Siamo come una piccola impresa e quindi chiediamo incentivi, sgravi e agevolazioni concessi ad altre categorie. Siamo stati dimenticati, trattati come dipendenti, cosa che non siamo”.

Daniele Morini
dottor daniele morini faenza

“L’idea della “giornata di visite al lume di candela” nasce proprio per via dei mancati aiuti economici rispetto ai rincari energetici che, come professionisti, dobbiamo affrontare” spiega Morini.

“È un primo segnale perché, con il senso di responsabilità verso i cittadini che contraddistingue la FIMMG, si vogliono lasciare aperti dei canali di confronto con le Regioni ed il Governo che al momento appaiono percorribili – prosegue – È ovvio che in caso di mancate risposte nei provvedimenti economici attualmente in discussione in Parlamento e di ulteriore ritardo nell’approvazione dell’atto d’indirizzo per il rinnovo contrattuale 2019-2021, si passerà a breve a forme di protesta più radicali”.

Il Segretario Regionale FIMMG E-R sottolinea che negli ultimi anni la qualità del lavoro è precipitata. “Da oltre 1000 giorni siamo sottoposti a carichi di lavoro insostenibili, aumento della burocrazia, riduzione degli operatori sanitari, e questi sono solo alcuni degli argomenti che stanno portando molti medici ad abbandonare il sistema sanitario. A tutto questo si aggiunge un drammatico aumento della conflittualità con i pazienti che non infrequentemente arriva ad una violenza verbale e talvolta anche fisica”.

“Si assiste quasi impotenti ad un aumento continuo di burocrazia inutile che inevitabilmente sottrae energie e tempo di cura – prosegue -. Molti colleghi stanno esercitando pensionamenti anticipati, schiacciati da questa situazione, dall’altra parte non si trovano nuovi medici, dato che nessuno vuole lavorare a queste condizioni”.

“Arrivati a questo punto è imprescindibile l’introduzione di nuove strategie con investimenti significativi sulla Sanità e in particolare sulla medicina del territorio, che punti alla valorizzazione del ruolo centrale del medico di medicina generale e ad una concreta deburocratizzazione che restituisca tempo al medico di famiglia per i propri assistiti” sottolinea Morini.

Il Segretario Regionale FIMMG E-R spiega che, a giugno 2022, tra Medici di Famiglia e Regione Emilia Romagna sono stati firmati gli “Accordi sulle Carenze” che prevedevano un aumento sugli incentivi a fronte dell’aumento del numero degli assistiti. Purtroppo però le Aziende sanitarie locali emiliano romagnole non li hanno ancora resi operativi. “In Ausl Romagna sono in atto degli accordi per aiutare i medici di medicina generale e stiamo per mettere in atto quelli regionali, mentre vi sono altre Aziende sanitarie che li stanno ignorando completamente”.

“Ci aspettiamo dalla Regione che dia segnali fattivi per rilanciare la sanità in generale e quella territoriale in particolare, o quantomeno accelerare la messa in atto degli accordi già firmati e rimasti  in questi mesi nel cassetto del funzionariato aziendale” conclude.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da Ma va la

    Solidarietà a tutti i medici(tranne i no wax). Siamo il paese sempre in emergenza. Nella sanità poi si sono susseguiti burocrati taglia spesa a scapito delle cure e della salute dei cittadini. Tanto loro ed i loro familiari hanno le spese mediche odontoiatriche e di qualsiasi genere passate dallo stato. Ipocrati che giocano sulla pelle delle persone e la pandemia a scoperchiato il vaso di pandora. Molte parole e sempre pochissimi fatti.

  2. Scritto da Marco74

    Giustissimo protestare …. Carichi di lavoro se pensiamo a quanti mutuanti hanno sulle spalle ma anche alla difficoltà che chi è impossibilitato di ricevere da parte loro una visita a domicilio e se pensiamo anche a tutti i ponti tra festivi e prefestivi… per quanto riguarda i ristori economici trovo la proposta allucinante mi sarebbe piaciuto leggere nell’articolo quanto un medico di famiglia incassa al mese.
    Ecco a quel punto se venissero pubblicate le cifre sicuramente farebbero come Charlie Brown!!!

  3. Scritto da Piemme

    Ma veramente volete pure gli incentivi? Fate ambulatorio 2 o 3 ore al giorno, non rispondete MAI al telefono, la mia dottoressa può essere contatta solo con messaggio wathsApp(al quale risponde in tarda serata oppure il giorno dopo), la dottoressa che avevo qualche mese fa sbuffava quando la interpellavi. Mi chiedo come faceva il medico che avevo in precedenza, andato in pensione a novembre 2021, anche Lui aveva un sacco di mutuati, anche Lui combatteva con la burocrazia, Lui però faceva ambulatorio mattina e pomeriggio tutti i giorni tranne due pomeriggi, Lui faceva assistenza a casa, Lui rispondeva al telefono e naturalmente incassava da Asl una quota per ogni mutuato. Come Voi incassate tutti i giorni una quota per ogni mutuato sia che lo visitate sia che non lo visitate, e se abbiamo un’urgenza andiamo ad intasare il pronto soccorso, oppure dobbiamo rivolgerci a specialisti a pagamento. Asl dovrebbe pagarvi in base alle visite che fate.

  4. Scritto da fabio turchetti

    ”non meno di 5 ore la settimana se ha fino a 500 assistiti oppure 10 ore se ha fino a 1.000 assistiti e 15 ore se arriva alla soglia dei 1.500 assistiti” Il compenso varia per numero di pazienti e anzianità. Quindi da 71.500 a 123000 anno lordi. Orbene non sono affatto interessato al loro compenso bensì alle ore di lavoro applicate e al numero di ambulatori frequentati. Ricordo, avendone l’età, le notti che il medico veniva chiamato dai pazienti. Sempre presente, con dedizione e serena rassegnazione. Un puntuale riferimento. Il medico non è solo una professione retribuita. E’ molto di più

  5. Scritto da g.m.

    Accidenti , da 71500 euro lordi se hanno fino a 500 assistiti.

    Una signora retribuzione…..

    La facoltà di medicina dovrebbe essere libera ( come in Francia), è non a numero chiuso. ( poi si seleziona…)