Abbattimento pini. Ass. Gallonetto: “Solo quando necessario. Sono favorevole ad un Tavolo permanente su questo tema”

Se a Ravenna c’è un tema divisivo è sicuramente quello dell’“abbattimento pini”. Una parte dell’opinione pubblica ritiene che siano un bene indentitario, da salvaguardare ad ogni costo, mentre un’altra parte crede che abbatterli, per sostituirli con piante meno invasive rispetto al manto stradale, sia una decisione necessaria e di buon senso.

Sul tema abbiamo intervistato l’assessore Igor Gallonetto, con delega al verde pubblico e riforestazione: “Gli abbattimenti rappresentano l’estrema ratio e vengono posti in essere solamente quando una pianta è pericolosa per l’incolumità pubblica o è giunta alla fine del suo ciclo vita, per una malattia parassitaria o per un evento esterno. È la posizione che questa amministrazione comunale ribadisce da tempo. Non ci sono mai altri motivi per autorizzare l’abbattimento di una pianta” assicura Gallonetto.

In merito ai pini di Via Maggiore l’assessore spiega: “Negli ultimi 10 anni molti controlli effettuati per la sicurezza nelle zone a forte percorrenza, hanno portato a riscontrare, in alcuni esemplari, la necessità di procedere con l’abbattimento poiché agronomi e personale qualificato hanno verificato una propensione al cedimento. Ci sono schede tecniche che comprovano la necessità, purtroppo, e ribadisco purtroppo, di abbattere i pini”.

“È evidente che le piante in ambito urbano siano esposte a maggiori criticità e sollecitazioni rispetto a quelle che si trovano nelle pinete o in zone boschive, poiché oltre alle sollecitazioni legate al traffico urbano, vi sono gli interventi di manutenzione straordinaria alle strade o lavori di sistemazione della fognatura o per la posa della fibra ottica. Tutto ciò può indebolire l’impianto radicale degli alberi che, per caratteristica, si sviluppa in maniera più superficiale, rendendo la pianta più debole e insicura. Quindi in alcune occasioni è necessario procedere con l’abbattimento”.

L’assessore procede a spiegare: “Dopo però si cerca sempre di intervenire piantumando altri esemplari spesso di genus diverso per evitare le problematiche e l’esito precedente, e anche per non disperdere fondi pubblici. Ciò significa anche valutare con attenzione dove riposizionare la pianta: vanno considerati gli spazi e il terreno a disposizione, cercando di far convivere il nuovo inserimento con il contesto”.

“Il periodo più indicato per la messa a dimora di nuove piante è quello autunnale, tra la metà di ottobre e la fine di novembre – prosegue -. Ed è intenzione dell’amministrazione intervenire entro la fine di ottobre, lungo i viali Santi Baldini, Pallavicini e Viale Farini dove alcuni platani malati sono stati abbattuti. Stessa cosa verrà fatta in Via Maggiore, andando a verificare stallo per stallo. Nessuno vuole spogliare del verde la città, tanto meno via Maggiore”.

In merito a Via Maggiore l’assessore sottolinea: “Nei due anni successivi alla piantumazione, è previsto anche un innaffiamento quotidiano, che sarà effettuato da Azimut, con appositi macchinari, proprio per garantire la necessaria quantità d’acqua. È un investimento che riteniamo importante per garantire il patrimonio verde della nostra città”.

Per via Maggiore attualmente sono allo studio due tipologie di piante: il leccio e l’acero. “Il primo è un sempre verde, il secondo un albero a foglie caduche. Le valutazioni sono in corso e vengono fatte su doppia scala: in base al terreno e allo spazio a disposizione. La scelta cadrà sulla pianta che ha maggior possibilità di svilupparsi e di conformarsi meglio nel punto dove verrà messa a dimora” spiega Gallonetto.

“Questa amministrazione ha a cuore il verde pubblico e i fatti lo confermano – prosegue -. Basta guardare il patrimonio arboreo di cui ci prendiamo cura e la spesa annua che viene affrontata per manutenzione, controlli e impianti, che è pari a oltre 3 milioni e mezzo di euro. Senza considerare l’impegno del Servizio Decentramento, con Comitati cittadini, associazioni ed enti, che fanno un importante lavoro di manutenzione sugli spazi verdi”.

Quest’anno sono stati ripiantumati 2.500 alberi, con innaffiamento a goccia nella zona di Via Don Carlo Sala. Prossimamente interverremo anche in Via Vitruvio, dove alcune piante sono morte per via del terreno non ben permeabile. Le nuove piante verranno messe a dimora, ma in un’altra collocazione, così da assicurarne la sopravvivenza”.

L’assessore sottolinea: “Le porte dell’Amministrazione comunale sono sempre aperte a chi si voglia confrontarsi su questi temi, in maniera avulsa da polemiche strumentali. Nessuno negherà mai un incontro ma è opportuno che vengano fatti alla presenza di personale esperto e competente in materia, anche per entrare nel merito di possibili soluzioni, a volte sbandierate come valide, ma spesso non adatte a tutte le situazioni o posti. Ogni soluzione va contestualizzata con serietà. Se viene fatto un abbattimento, è per coniugare sicurezza e incolumità pubblica, perché spesso anche una pianta che può apparire sana in realtà può avere un impianto radicale fragile o malato e a volte intervenendo su marciapiedi o strade ci si rende conto che la pianta è instabile”.

A Marina Romea, pochi giorni fa, residenti e turisti hanno sollecitato l’Amministrazione a prendere atto delle forti criticità presenti in molte strade, a causa di dossi e buche causate dalle radici dei pini. “So che c’è un primo incontro già fissato a breve. Sicuramente ne seguiranno altri, con l’obbiettivo di portare avanti una progettualità sia sulla manutenzione delle strade ma anche sulla salvaguardia dei pini”.

“Personalmente – conclude Gallonetto – sono favorevole all’ipotesi di aprire un Tavolo permanente di osservazione su questo tema, non solo per Marina Roma, ma per tutti i lidi ravennati e per le aree dove è presenta questo tipo di criticità”.

L’ultima considerazione riguarda l’abbattimento dei pini a Lido di Savio. “Là il discorso è diverso rispetto a Via Maggiore o Marina Romea. So che il comitato di cittadini nato per salvaguardare i pini ha già incontrato l’assessora Del Conte, per avere lumi sulla progettualità. Ribadisco il principio che guida le nostre decisioni: nessuno, né ora né in passato, ha mai voluto abbattere alberi in maniera illogica e indiscriminata”.

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