Dal 1° ottobre riprende in Emilia-Romagna la distribuzione gratuita di piante: a inizio 2025 saranno 3,7 milioni i nuovi alberi piantati

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Dal 2020 a inizio 2025 saranno circa 3,7 milioni i nuovi alberi piantati in Emilia-Romagna grazie a “Mettiamo radici per il futuro”. Prosegue l’attuazione della misura promossa dalla Regione a inizio di questa legislatura (gennaio 2020) con l’obiettivo di incrementare la quota verde del territorio regionale per contrastare il cambiamento climatico, abbattere le polveri sottili e incrementare la biodiversità.  

L’Amministrazione regionale, che ha investito complessivamente circa 13 milioni di euro, oltre a quota parte delle risorse previste nel bando infrastrutture verdi e blu, continua a puntare sugli alberi, alleati preziosi per migliorare la qualità dell’aria, l’ambiente e il paesaggio, specie nelle città e nelle aree di pianura.

Dal 2020 con l’avvio della campagna ‘Mettiamo radici per il futuro’ sono stati piantati circa 2,6 milioni alberi e altri 330mila si aggiungeranno entro fine inverno, con la nuova campagna di distribuzione gratuita alle cittadine e ai cittadini dell’Emilia-Romagna, ‘Il tuo albero ti aspetta’, che partirà il 1° ottobre. A questi si sommano gli alberi piantati grazie ai bandi rivolti a Comuni, Unioni di Comuni e imprese, per le infrastrutture verdi e blu e con interventi compensativi e di mitigazione per opere pubbliche. Una quota di 347.540 piante, cui se ne aggiungeranno 178.688 entro fine inverno e ancora altre 250mila con il progetto di naturalizzazione del Po a cura di Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po.

Sabato 21 settembre a Collecchio (Pr) la Regione dedica una giornata a “L’importanza degli alberi per il benessere della comunità”: questo il tema al centro del convegno che vedrà a confronto esperti, amministratori e imprenditori sul ruolo essenziale degli alberi nelle città e nelle foreste e che sarà seguito, nel pomeriggio, da laboratori e attività per famiglie e bambini sul tema della sostenibilità.

I dati, l’avvio, le modalità della nuova campagna di comunicazione e il programma della giornata sugli alberi, sono stati illustrati oggi a Bologna, in conferenza stampa, dall’assessora regionale alla Programmazione territoriale, forestazione e parchi, Barbara Lori.

Barbara Lori

“L’obiettivo ambizioso che ci eravamo dati cinque anni fa è oggi una realtà concreta che, l’anno prossimo, potrà portare al risultato, quasi inimmaginabile a inizio legislatura, di un nuovo albero piantato per ogni residente dell’Emilia-Romagna – afferma Barbara Lori -. Nonostante l’emergenza pandemica e gli effetti della devastante alluvione del maggio scorso che hanno impedito, nel primo caso, e ostacolato, nel secondo, la distribuzione gratuita delle piante ai nostri cittadine e cittadini, la risposta del territorio è stata esemplare. Oltre alla rimodulazione del progetto PNRR sul fiume Po. Il messaggio di ‘Mettiamo radici per il futuro’ è stato ben compreso e di questo devo ringraziare, oltre alle tante persone che hanno aderito, gli enti locali, le imprese, le associazioni”.

“Un altro risultato importante raggiunto è che abbiamo scongiurato la chiusura dei vivai pubblici regionali, salvando un presidio del territorio e posti di lavoro. Ormai è chiaro, gli alberi e le piante garantiscono funzioni e servizi insostituibili, rendono le nostre città più vivibili e belle – chiude l’assessore -. Oggi vogliamo confermare e rilanciare questo impegno collettivo, di un’intera comunità, per costruire insieme un futuro più sostenibile”.

Da segnalare, tra gli interventi compensativi più recenti, in collaborazione con Anas, Aspi e Rfi, la prossima messa a dimora lungo la rete infrastrutturale di pianura dell’Emilia-Romagna di oltre 42mila piante che permetteranno di creare oltre 66 ettari di veri e propri boschi. Nuovi polmoni verdi che, considerando le coperture vegetali spontanee già esistenti per circa 30 ettari in aree di proprietà dei tre gestori, porteranno a quasi 100 ettari le superfici boscate lungo la rete infrastrutturale di pianura.

La distribuzione gratuita

Da martedì 1^ ottobre riparte la distribuzione gratuita di piante ai cittadini, enti locali, scuole, associazioni e imprese, presso i vivai accreditati presenti da Rimini a Piacenza. Si tratta della quarta distribuzione realizzata dalla Regione dal 2020 a oggi. Il ritiro può essere effettuato direttamente senza prenotazione presso una delle 21 aziende vivaistiche convenzionate. E’ possibile scegliere in un elenco di 100 specie autoctone, suddivise tra alberi e arbusti e per area geografica. In proposito, la Regione ha predisposto una guida, l’ Abaco degli Alberi, per aiutare a  individuare quelle più adatte al terreno e alle condizioni climatiche del luogo in cui verranno messe a dimora, che dovrà comunque essere all’interno del territorio dell’Emilia-Romagna, in aree di proprietà, di cui si ha possesso o disponibilità.

La campagna di comunicazione

“Il tuo albero ti aspetta” è il claim della nuova campagna regionale: locandine, pieghevoli, cartoline, spot radio e video per illustrare in modo semplice e chiaro obiettivi e modalità dell’iniziativa.

Tante le informazioni e gli aggiornamenti anche sul sito “Mettiamo radici per il futuro”, compresi consigli utili sulla piantagione e la cura delle piante, oltre ad approfondimenti scientifici. E poi anche i podcast, che approfondiscono ognuno di questi aspetti in compagnia di esperti come il professore dell’Università di Firenze, Stefano Mancuso.

Il convegno del 21 settembre

“L’importanza degli alberi per il benessere della comunità”. Questo il tema al centro del convegno promosso dalla Regione a Collecchio (Pr) presso la Fattoria di Vigheffio (Strada di Vigheffio, 21), sabato 21 settembre.  Dalle 9,30 alle 15,30 esperti e amministratori si confronteranno sul ruolo essenziale degli alberi nelle città e nelle foreste, mentre dalle 14,30 alle 16,30, saranno organizzati laboratori e attività per famiglie e bambini sul tema della sostenibilità.

Il dettaglio delle piante finora distribuite

Dall’ottobre 2020, le piante messe a dimora tramite i vivai accreditati sono circa 2,4 milioni (2.389.942):

  • 481.177 piante in provincia di Bologna
  • 432.376 nel modenese
  • 418.710 in provincia di Reggio Emilia
  • 351.606 nel parmense
  • 144.958 nel piacentino
  • 80.720 nel ferrarese
  • 143.436 nel ravennate
  • 232.622 in provincia di Forlì-Cesena
  • 104.337 nel riminese.

A questi vanno aggiunti le cifre relative ai vivai regionali pari a 190.762 piante. In riferimento ai bandi di forestazione urbana, quattro sono quelli rivolti agli Enti pubblici, di cui l’ultimo chiuso il 24 agosto scorso. I primi due bandi hanno concesso un contributo regionale pari a 1.414.394 euro, coinvolto 55 Comuni e permesso di mettere a dimora 76.403 piante, mentre il terzo e il quarto mettono sul piatto 1 milione di euro. I bandi rivolti alle imprese hanno messo a disposizione risorse regionali pari a 1,1 milioni di euro per 15 imprese e permesso di mettere a dimora 18.876 piante.

L’edizione 2024, che ha chiuso i termini di partecipazione il 24 agosto scorso, destina ulteriori 600mila euro, per un totale di 95.279 alberi. In quest’ambito le piante messe a dimora sono state 18.679 in provincia di Bologna, 5.289 nel ferrarese, 13.085 in provincia di Forlì-Cesena, 3.671 nel modenese, 28.676 nel parmense e 7.347 nel parmense.

Inoltre, la distribuzione di piante legata all’attività vivaistica pubblica conta 190.762 piante che sono state destinate ad Enti pubblici. In particolare, dal 2023 la Regione ha avviato il percorso di progressivo rilancio dei tre vivai forestali considerati strategici: Castellaro di Galeata (FC) con 40mila piante presenti attualmente, quello di Zerina, con 50mila piante, nel territorio di Imola (Bo) e quello di Ponte Scodogna, con 170mila piante, a Collecchio (Pr), a cui si aggiunge il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (Ra), di proprietà della Regione. E si sta inoltre valutando la fattibilità di un rilancio per il vivaio forestale di Castelluccio di Porretta, nel territorio comunale di Alto Reno Terme, posto a 1.000 metri di altitudine, attraverso una collaborazione con il comune competente, l’Accademia Nazionale dell’Agricoltura e i Carabinieri Forestale.

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