Da lunedì 20 aprile l’Associazione nazionale pensionati (Anp) della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) apre la raccolta firme per la petizione “cambiare verso alle pensioni basse è tema ineludibile”. Infatti, con la petizione, l’Anp-Cia chiede – prioritariamente – l’estensione ai pensionati sotto i mille euro del bonus di 80 euro; l’adeguamento dei minimi di pensione, in un biennio, al 40% del reddito medio nazionale; l’ampliamento della no tax area.
Chiede, inoltre: la riorganizzazione della sanità pubblica concretizzando, con determinazione, il piano volto a territorializzare, anche nei centri rurali, i servizi con un ruolo primario dei medici di base e la costituzione dei pool di specialisti multidisciplinare 24 ore 24; la dotazione di risorse adeguate per la non autosufficienza, le politiche sociali, la lotta alla povertà e per politiche di prevenzione, di educazione alla salute per l’invecchiamento attivo e sano. Le risorse per tutto ciò, secondo l’Anp-Cia, possono essere reperite con la ripresa dello sviluppo e del Pil, con le necessarie riforme e attraverso una lotta più incisiva all’evasione e all’elusione fiscale; alla corruzione e alla criminalità; agli sprechi e ai privilegi di numerose caste; con la trattenuta progressiva del contributo di solidarietà su tutte le pensioni superiori ai 5 mila Euro mensili compresi i vitalizi.
La petizione è indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e mette in evidenza come anche il Comitato per i diritti sociali del Consiglio d’Europa, nel rapporto del gennaio 2014, abbia denunciato la violazione, in Italia, della Carta Sociale Europea che indica i minimi di pensione pari al 40% del reddito medio nazionale: ciò vorrebbe dire in Italia 650 Euro mensili anziché 502. Dove firmare la petizione: in tutte le sedi Cia dislocate nel territorio provinciale e nei banchetti che verranno organizzati nei principali mercati della provincia.