Dissuasori sulle piste ciclabili di Faenza. Fiab annuncia proteste: “pericolosi vanno eliminati”

Da qualche giorno sono comparsi su alcune piste ciclabili di Faenza, in particolare quelle di via Borgo Tulliero e via Marconi, dei dissuasori di velocità, in prossimità delle intersezioni stradali, con lo scopo di rallentare le bici e tutelare l’incolumità dei ciclisti nell’attraversamento stradale. Dissuasori che non sono piaciuti affatto a Fiab Faenza che li giudica “pericolosi, inutili e in contrasto con la mobilità sostenibile”.

Il senso della critica mossa dall’associazione che tutela la mobilità ciclabile è che “i dissuasori non garantiscono continuità alla ciclopedonale e (in via Marconi) sono in contrasto con il diritto alla precedenza garantito dalla segnaletica orizzontale. Questi dissuasori ostacolano e rallentano in modo pesante il deflusso di pedoni, disabili con carrozzina, ciclisti con rimorchio, cargobike, bimbi con bici a rotella, che devono mettersi in fila per passare, disincentivando la mobilità sostenibile, e creando conflitti tra utenze deboli”.

Per gli anziani in bici inoltre, queste sbarre sono giudicate “pericolosissime, perché li inducono a sbilanciarsi e perdere equilibrio: cercheranno di evitarle passando su strada”.

La critica di Fiab si concentra sul fatto che “i ciclisti urbani usano le ciclopedonali per andare al lavoro o a scuola, non solo per svago o cicloturismo, sono quindi svantaggiati da queste chicane e anche loro preferiranno spostarsi su strada, con grave rischio e rendendo inutile la ciclopedonale.  Non capiamo il senso di questi dissuasori – continuano dall’associazione -: se sono stati messi per rendere più sicura l’intersezione tra ciclopedonale e strade, di fatto, non servono allo scopo. Queste sbarre non ostacolono e non rallentano le auto che devono dare precedenza, anzi, le auto approfittano di questi ostacoli che intralciano pedoni e ciclisti per evitare di dare loro la precedenza e accelerare”.

“Su via Borgo Tulliero – aggiunge Fiab -, sono stati messi anche in corrispondenza degli accessi carrabili privati, un’incomprensibile limitazione della fruibilità pubblica della nuova ciclopedonale, a favore di pochi residenti. Di notte, infine, risultano delle vere trappole, contro cui si può scontrare un ciclista. Come Fiab Faenza siamo amareggiati che simili ostacoli siano stati installati senza nessun consulto preventivo con la nostra associazione. Anche la Fiab nazionale, nonché Legambici nazionale e Salvaiciclisti Italia si sono uniti alla nostra protesta. Enrico Chiarini, Consigliere nazionale Fiab e responsabile Centro Studi Fiab, ha scritto al Comune di Faenza (Zivieri, Bandini, Luccaroni, Barchi) per chiedere la  rimozione di questi ostacoli e ugualmente abbiamo fatto come gruppo locale Fiab”.

“Se ci avessero interpellato – suggeriscono da Fiab – avremmo dato suggerimenti utili, ad esempio predisporre un attraversamento rialzato di diverso colore in corrispondenza delle strisce ciclo pedonali oppure i cd cuscini berlinesi, dossi che rallentano le auto ma non le autoambulanze, il tutto per rendere più sicuro l’attraversamento e imporre alle auto di rallentare e dare precedenza. Notiamo purtroppo una logica autocentrica nel modo di progettare ciclabili e infrastrutture per le bici qui a Faenza. Chiediamo quindi l’immediata rimozione di questi inutili e pericolosi ostacoli prima che questo comporti una sensibile riduzione dell’utilizzo delle ciclopedonali. Chiediamo infine che si avvii finalmente la costituzione di una Consulta della Bicicletta (come a Bologna e Rimini), che possa collaborare, consigliare e aiutare il Comune riguardo ogni progetto relativo alla mobilità ciclabile”.

Nel weekend saranno organizzati dei flashmob di protesta, invitando tutta la cittadinanza a partecipare. Dettagli sulle manifestazioni sono rintracciabili sulla pagina Fb Fiab Faenza.