Ristoranti e bar di Ravenna: alcuni restano aperti altri preferiscono chiudere

A partire da martedì 10 marzo i bar e i ristoranti in tutta Italia dovranno chiudere alle ore 18. Durante le ore di apertura, dovranno mantenere l’obbligo di distanza di un metro altrimenti l’attività sarà sospesa. È quanto ha annunciato ieri sera, 9 marzo, il premier Giuseppe Conte, in relazione alle nuove misure entrate in vigore con il nuovo Decreto del Consiglio dei Ministri per far fronte all’emergenza Coronavirus.

A distanza di poche ore dall’annuncio delle nuove disposizioni anche i titolari di bar e ristoranti della città di Ravenna stanno decidendo il da farsi. La domanda o dilemma per tutti è uno solo: chiudere o tenere aperto?

“La situazione è molto difficile ma seguire le misure indicate dal Governo è l’unico modo per perseguire il bene di tutti. Siamo consapevoli che non vi sia un’alternativa – commenta Maria Grazia Guidi della Cà de Ven – . Questa mattina è stata come una doccia fredda ed ora dovremo capire come organizzarci e valutare se chiudere il locale o tenerlo aperto”.
“Vorremmo cercare di offrire un minimo di servizio, ovviamente stando alle regole. Come Cà de Ven possiamo garantire il rispetto delle misure di sicurezza e delle distanze indicate dal Governo, poiché abbiamo un locale grande – prosegue -. Al momento continuiamo a garantire il turno del pranzo ma dobbiamo capire se ne valga la pena o se la gente proprio non esce di casa. Dobbiamo anche valutare se organizzarci per l’asporto, ma adesso è difficile fare delle ipotesi. E’ un momento difficile – conclude la Guidi —. Nelle ultime settimane il lavoro si era già dimezzato. Ora il rischio è che non entri nessuno. Per noi oggi è il giorno zero. Poi valuteremo se chiudere”.

Mascia Ferri, titolare di diversi locali di Ravenna, è d’accordo con le misure prese dal Governo: “Nonostante abbia delle attività non mi sento di criticare nessuno, anzi penso che ci vogliano delle misure drastiche, forse ancor più di quelle che sono state prese fino ad ora, per riuscire a liberarci di questa situazione nel più breve tempo possibile”.

“Il Cinemacity è chiuso da un po’ – prosegue -, all’inizio abbiamo provato a tenere aperte le attività ma ora abbiamo deciso di chiudere tutto. Noi lì abbiamo circa 50 dipendenti e quindi credo che potremo richiedere la cassa integrazione. Il Serafina ha aperto sabato, per ora chiuderemo alle 18 applicando tutte le misure di sicurezza, non effettuiamo somministrazione al banco ma al tavolo, osservando la distanza di 1 metro tra i clienti e facciamo servizio solo con guanti”.

Anche i titolari dei Bar stanno cercando di capire quale sia la soluzione migliore. Alla Tazza D’oro, in piazza del Popolo, da venerdì scorso sono state implementate le regole della distanza di un metro tra i clienti.  “L’afflusso è molto limitato, vengono più che altro i clienti fissi che abbiamo anche piacere di vedere – commentano -. Lavoriamo una persona per turno per non stare troppo vicini anche tra noi dipendenti (sono in 4 n.d.r.). Effettuiamo servizio il più possibile al tavolo e al momento speriamo di riuscire a tenere aperto almeno fino alle 18, perché è il nostro lavoro, ma siamo consapevoli della necessità di restare tutti a casa. È un momento difficilissimo. Andrà tutto bene, con l’aiuto di tutti. Dobbiamo crederci”.

“Noi siamo in pieno centro, qui la situazione è più tragica che altrove, credo – dichiara il titolare del Caffè Roma, sempre dalla centralissima piazza – . Da quando è si è diffuso il virus è crollato l’afflusso e oggi non c’è proprio nessuno in centro, Ravenna è deserta. Abbiamo già ridotto il personale di qualche unità, in tutto siamo 8/9 dipendenti. Oggi staremo aperti fino alle 17.30-18. Se vediamo che non c’è nessuno chiuderemo anche prima e nei prossimi giorni valuteremo se chiudere definitivamente.”

A anche al Caffè Nazionale stanno valutando se tenere aperto o chiudere: “in questi giorni il titolare rispetta la chiusura alle 18 poi, se l’affluenza è minima come è stata ultimamente, valuterà la chiusura totale” dichiara una delle dipendenti.

Mentre al Darsena Caffè per oggi l’apertura è prevista fino alle 18, ma con ogni probabilità il locale chiuderà nei prossimi giorni alle 15:30.

Enrico e Valentina titolari del Sedici Bar hanno optato per l’apertura, continuando a lavorare regolarmente secondo le normative in vigore. “Per tutelare la salute sia nostra che dei clienti chiediamo di evitare di accalcarsi al banco e di chiedere il conto uno per volta alla cassa cercando così di rispettare la distanza di un metro tra le persone. Noi nel frattempo abbiamo ridotto i tavoli all’interno del locale onde evitare non si rispetti la distanza prevista dalla nuova ordinanza . Adeguandoci alla situazione ci troverete aperti fino alle 18:00 (fino al 3 aprile ). In questo momento difficile ci teniamo anche noi a dire la nostra e a rassicurare (per quanto possibile) i nostri clienti” .

Marco e Jacopo di Akàmi, attraverso la pagina facebook del ristorante: “quello che faremo da domani (mercoledì 11 marzo) fino a quando le cose non cambieranno nuovamente sarà questo: apriremo a pranzo, per fare un piatto di pasta per chi lavora: cappelletti, tagliatelle, salumi, qualche dolce: Akàmì diventerà un rifugio, dove la sicurezza dovrà essere la parola chiave. Distanze e Disinfettanti. Per il sabato e la domenica sarà preparato per l’asporto qualche piatto in più ma non un menù. Infine la sera potrete ordinare il nostro RAMEN e il menù giapponese da asporto che sarà consegnato a casa o ritirato direttamente Akàmi”.

Chi invece ha deciso di chiudere è Il Caffè Letterario di Via Diaz. “Con grande dispiace vi comunichiamo che il Caffè Letterario sospende ogni attività. Ad oggi non esiste un metodo per tutelare né voi né noi” ha scritto ieri pomeriggio in un post su facebook la titolare Cristina Liuti. “In questo bruttissimo periodo, anche economico, vi raccomando di seguire tutte le prescrizioni date: state in casa, per il bene di tutti. Nella speranza di rivedervi presto vi abbracciamo tutti virtualmente” ha concluso. Ed anche il bar Andirivieni di San Savino, frazione di Ravenna, come riferiscono i gestori sulla pagina Facebook del locale “per ridurre la criticità di contagio e monitorare il rischio biologico”.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da armando

    Mi sembrano affermazioni sensate e serie: pieno sostegno a tutte le attivita’!!! Meno sensate le persone che continuano a girare senza motivo, accaparrandosi alimentari e una raccomandazione ai giovani : rispettate disposizioni date !!! PER IL BENE PRIMA NOSTRO POI PER TUTTI.-