Caporalato in Romagna con base a Bagnara, carcere per 4 pachistani. La condanna di Michele de Pascale e del Sindaco Francone

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Cinquanta euro al mese per raccogliere frutta e verdura o potare gli alberi, lavorando fino a 80 ore alla settimana. Così sono stati trattati, secondo le indagini della Squadra Mobile di Forlì circa 45 richiedenti asilo, in gran parte pachistani e afghani, sfruttati nei campi da un’organizzazione che li alloggiava in casolari senza acqua calda e con poco cibo e materassi a terra. Lo scrive l’Ansa.

La base di questa attività illecita era a Bagnara di Romagna. Su disposizione del Gip di Forlì la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia in carcere nei confronti di 4 pachistani, nell’ambito di un’operazione contro il ‘caporalato’, condotta con l’ispettorato del lavoro e l’Inail. Gli indagati avrebbero reclutato direttamente i lavoratori, minacciati e intimiditi, accompagnati controllati quotidianamente, oltre che individuato e gestito i committenti.

Il commento del Presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale

“In merito alla deplorevole vicenda sullo sfruttamento di manodopera e caporalato che ha coinvolto quattro Province del centro-nord Italia, fra cui la Provincia di Ravenna, in particolare a Bagnara di Romagna, voglio ringraziare e complimentarmi con le istituzioni, le forze dell’ordine e di polizia per la pronta ed efficiente risposta che attraverso le indagini ha rivelato una situazione di gravissima illegalità, portando all’arresto di quattro persone. Voglio dirlo chiaramente, quello che è successo è inaccettabile e il nostro territorio e la nostra comunità, che si basa soprattutto sui valori come l’accoglienza, l’equità e la sicurezza sul lavoro, non può assolutamente tollerarlo”. Questo il commento di Michele de Pascale Presidente della Provincia di Ravenna.

Il commento del sindaco di Bagnara Riccardo Francone

Il sindaco di Bagnara di Romagna Riccardo Francone interviene in merito alla vicenda sullo sfruttamento di manodopera e caporalato che ha coinvolto quattro Province del centro-nord Italia, tra cui Ravenna e, in particolare, il territorio di Bagnara.

“Desidero ringraziare le Forze dell’ordine che da mesi stavano portando avanti questa complessa indagine i cui primi risultati, oggi, ci permettono di far luce sul fenomeno del caporalato che va fermamente condannato, combattuto e punito. Territori come il nostro, ritenuti tranquilli e poco avvezzi ad attività criminose, in realtà possono essere individuati come terreno fertile per chi intende delinquere, proprio perché ritenuti poco attenzionati e poco in vista”.

“Ci auguriamo che vengano individuati tutti i responsabili e le persone consapevolmente coinvolte – ha aggiunto il sindaco Francone -, non solo perché su questo specifico caso di becero sfruttamento venga fatta giustizia, ma perché possa essere un contributo alla crescita di una cultura di legalità e di attenzione verso queste problematiche che non riguardano solo terre lontane dalla nostra. Attraverso i nostri Servizi sociali della Bassa Romagna continueremo solidalmente a essere accanto alle vittime di questo sopruso, con interventi di solidarietà alimentare in particolare, come avvenuto dopo i primi contatti con lo Sportello sociale, mostrando che esiste un’Italia onesta e attenta ai diritti di ogni uomo”.

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Commenti

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  1. Scritto da batti

    non mi vengano poi a dire che i agricoltori non conoscevano la situazione,,,non ci crediamo,,,sono responsabile come i caporali

  2. Scritto da agi62

    Come al solito nessuno sapeva nulla… ma per favore, poche ipocrisie, impossibile che in un pese cone Bagnara i preposti non fossero a conoscenza della situazione, non ci credo neanche un po.

  3. Scritto da Gianni C.

    Ci chiediamo se gli agricoltori o i preposti erano o sono a conoscenza?..Anche a Roma, chi tutti sappiamo , lo sanno benissimo, ed approvano!!!!

  4. Scritto da Giovanni lo scettico

    Di rimpatrio non si parla, eh?

  5. Scritto da apd

    Da sempre vado a vendemmiare e assieme a noi italiani (pochi) lavorano dei pachistani (molti), i quali vengono portati in loco da pulmini, mangiano quel poco che gli forniscono e dormono ammassati in singole stanze, guadagnando pochi Euro all’ora. Non è che qualcuno nasconde la testa sotto la sabbia?

  6. Scritto da A. cesare

    C’e la Guerra in Pakistan?

  7. Scritto da Viola

    Bagnara di Romagna… Poco più di 2400 abitanti, praticamente si conoscono per nome uno ad uno…

  8. Scritto da batti

    non xo cesare se in pachistan ci sia la guerra, di certo quì pullano i disonesti,e anche stronzi.ps. informazione, i pachistani che lavoravano sono le vittime.i 5 complici di chi facevano affari insieme