Ravenna. Ristoratore chiede Cassa Integrazione COVID19 per i dipendenti, pur avendo sempre lavorato

Nell’ambito di verifiche che hanno interessato la Cassa Integrazione ed il Sostegno del Reddito, il personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna, ha scoperto che un’impresa nel settore della ristorazione, nel primo quadrimestre del 2020, aveva indebitamente richiesto la Cassa Integrazione “COVID 19” per i dipendenti, pur avendo – quest’ultimi – nei fatti lavorato.

Gli ispettori, dall’esame delle buste paghe dei lavoratori e di altra documentazione contabile, accertavano che l’impresa aveva registrato intere giornate di sospensione dal lavoro con conseguente pagamento della Cassa Integrazione per COVID 19; nel corso delle ispezioni è stato riscontrato, invece, che i lavoratori non erano sospesi dal lavoro ma avevano concretamente prestato attività lavorativa.

Dalle indagini, è emerso che l’azienda, quale datore di lavoro, aveva presentato all’INPS la domanda di Cassa Integrazione per COVID 19, domanda che era stata autorizzata; inoltre, l’impresa aveva richiesto all’INPS, anche, il pagamento diretto degli stipendi ai dipendenti.

All’esito, gli importi stipendiali – non dovuti a titolo di ammortizzatore sociale COVID 19 – sono stati quantificati e segnalati all’INPS di Ravenna, per la procedura di recupero anche per la contribuzione evasa. Le somme accertate sono pari a 900 euro oltre il recupero dei mancati pagamenti degli stipendi per un totale di 9 mila euro.

I trasgressori sono stati deferiti alla Autorità Giudiziaria per truffa ai danni dello Stato e sono state comminate anche le sanzioni amministrative previste per le violazioni in materia di ammortizzatori sociali.

L’Ispettorato del Lavoro non ha fornito il nome dell’imprenditore colto in fallo.

Commenti

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  1. Scritto da Mauro

    E io pago diceva TOTO. Gdf e ispettorato sono pochi per scoprire tutti i veri furbetti

  2. Scritto da obezio

    Ha rubato a chi ne aveva bisogno. Revoca della licenza per 1 anno, se no lo faranno tutti.

  3. Scritto da batti

    questa è oltre truffa allo stato, è una concorrenza sleale rispetto agl altri ristoratori come l evasione fiscale, chi in un momento come questo truffa quando si riparte sarà molto più avantagiato rispetto agl altri stremati e anche indebitati. secondo me oltre alla multa ci vorrebbe la revoca della partita iva

  4. Scritto da batti

    direzione si protrebbe sapere chi è?

  5. Scritto da Direttore

    Non si sa. LA REDAZIONE

  6. Scritto da batti

    scusa avevo saltato l ultima riga

  7. Scritto da Piemme

    Sarebbe giusto che chi scrive l’articolo indicasse anche a quale ristorante si riferisce e il nome del ristoratore, perché così inizieremo ad evitare questi disonesti…

  8. Scritto da Franco

    X fare muovere le forze dell’ ordine dietro una denuncia serve i dati di chi la fa quindi anche voi giornalisti smettete di dare notizie se non vi vengono forniti tutti i dati delle persone coinvolte altrimenti noi k ce ne facciamo se non sappiamo da chi difenderci

  9. Scritto da Mauro l.

    Indicare il nome non serve se non alla pubblica gogna e poi? Si riprende a truffare. Per me andrebbe cancellato il nome alla Camera Commercio… Ma si sa li ai iscrivono tutti… Il prove la è di chi ci governa. Troppe leggi scritte male.