Femminicidio di Ilenia Fabbri: nella 7^ udienza tre amiche di Ilenia confermano tutte le accuse a carico di Claudio Nanni foto

Settima udienza stamane 20 dicembre in Corte d’Assise a Ravenna per il femminicidio di Ilenia Fabbri, barbaramente uccisa il 6 febbraio di quest’anno nella sua casa di Faenza da un killer assoldato dall’ex marito. Questa la tesi della pubblica accusa su cui si basa il processo. Un’udienza durata meno di un’ora e mezza, dedicata all’audizione di tre testimoni di parte civile, tre amiche della vittima, alla quale non era presente uno degli imputati: Pierluigi Barbieri, l’esecutore materiale dell’omicidio, reo confesso.

Rispondendo alle domande dell’avvocato Starni che tutela gli interessi del fidanzato Stefano Tabanelli, del padre e di una zia della vittima, tutti e tre costituitisi parti civili al processo, le amiche di Ilenia si sono soffermate sul legame affettivo profondo di quest’ultima con il nuovo compagno, sulla sua paura nei confronti dell’ex marito Claudio Nanni. Dai racconti di Monica Grossi, Sandra Bandini e Stefania Valgimigli di fatto non è emerso nulla che non si sapesse già. Le loro testimonianze hanno comunque contribuito a rendere ancora più definito il quadro già emerso nelle udienze precedenti e prima ancora, nel corso delle indagini.

Monica Grossi è stata la prima questa mattina a salire sul banco dei testimoni e l’ultima delle tre ad avere un contatto con Ilenia, la sera prima dell’omicidio. “Ci siamo sentite via WhatsApp perché il giorno precedente c’era stata una cena fra amiche e io non avevo potuto partecipare. Ci siamo messaggiate dalle 21,30 alle 23. Mi ha fatto promettere che avremmo organizzato un week end per sole donne”. Sul legame di Ilenia con Stefano Tabanelli ha detto: “Avevano un rapporto molto bello, molto stretto, Ilenia era molto felice con lui. Sono venuti diverse volte a trovarmi a casa mia, qualche volta ci siamo visti al mare: erano molto uniti, Ilenia non si muoveva senza di lui”.

Se il nuovo compagno per Ilenia era la promessa di una vita affettiva serena, al contrario l’ex marito era un pensiero cupo legato ad un presagio di morte che non l’ abbandonava mai. “Mi farà ammazzare, non lo farà neppure con le sue mani, lo farà fare a qualcun altro e lo pagherà pure poco, perché io valgo poco per lui”: si confida Ilenia con l’amica. “Ilenia – dice Monica Grossi – mi raccontò dell’aggressione dell’ex marito, di quando era finita in ospedale. Mi raccontò della gran paura che aveva di lui, che la umiliava in continuazione, che la vessava”. Fino al punto lasciarla senza i soldi per fare la spesa e pagare le bollette, particolare questo confermato da un’altra amica della vittima, Sandra Bandini.

“Ho conosciuto Ilenia una decina di anni fa, al centro Le Maioliche di Faenza. – ha dichiarato – Siamo state un po’ senza vederci e poi ci siamo riviste a fine maggio del 2018. Ilenia mi raccontò che si stava separando, che aveva diversi problemi, che era finita al pronto soccorso dopo essere stata aggredita dall’ex marito e che non lavorava. Aveva problemi economici, per questo la aiutavo a fare la spesa”. L’ultimo contatto con la vittima risale alla fine di gennaio di quest’anno, circa una settimana prima del femminicidio.

Ilenia, racconta l’amica, era molto preoccupata per la causa di lavoro nei confronti del marito. L’udienza era stata fissata per il 26 febbraio. “Ilenia aveva timore di non arrivare viva a questa data. Aveva paura di essere ammazzata, non da suo marito, ma da qualcun altro, perché lui non si sarebbe mai sporcato le mani”.

Dopo uno stacco di oltre tre settimane, il processo riprenderà il 13 gennaio 2022, sempre alle 9.30, con l’esame dei due imputati.