L’antica tecnica giapponese del restauro con l’oro sbarca a Ravenna: apre in centro il negozio laboratorio Miyajima

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Si chiama Kintsugi ed è l’antica tecnica giapponese del restauro con l’oro, che valorizza le crepe e le rotture della ceramica, dando nuova vita agli oggetti partendo da quello che a prima vista parrebbe il difetto e diventa invece potenzialità di forza e bellezza.

L’ha portata a Ravenna Marco Montalti, cervese di nascita ma internazionale per vocazione: 30 anni, una laurea in architettura e diverse esperienze di lavoro all’estero, dalle Hawaii al Giappone appunto, dove attorno al 2015, quando ancora stava studiando, ha conosciuto una famiglia di restauratori ed è partito l’amore per questo tipo di lavoro.

marco montalti

Da pochi giorni ha aperto a Ravenna, in via Antica Zecca 31, il negozio-laboratorio Miyajima, dove restaura ceramiche antiche e moderne e le vende in tutto il mondo, attraverso un sito online che ha aperto qualche anno fa.

miyajima ravenna

“Sono entrato in contatto con questa famiglia di antiquari perché cercavano qualcuno con esperienza di siti online e programmi di grafica per aprire un e-commerce – spiega Marco -: mi sono imbattuto nel loro annuncio e ho deciso di fare questa esperienza di lavoro interculturale. Da lì è nato tutto il progetto”.

Il nome “Miyajima” ha un’origine altrettanto singolare: “È un’isola del Giappone che si trova al largo di Hiroshima – aggiunge -. È lì che è nata la capostipite di questa famiglia. Lei studiava e lavorava a Hiroshima ed è sopravvissuta allo scoppio dell’atomica. Negli anni successivi ha conosciuto un militare americano, si è innamorata e si è sposata, trasferendosi con lui a Seattle. Hanno avuto tre figlie, una delle quali ha deciso di tornare in Giappone ed aprire l’attività di restauro, che poi me l’ha fatta conoscere”.

“La tecnica del Kinsugi ho iniziato a studiarla in Giappone, mentre ancora ero studente e nel 2016 ho aperto il mio primo negozio online, nel quale vendevo ceramiche restaurate con l’oro – continua Marco -. Tramite la famiglia di restauratori giapponesi riuscivo a farmi inviare ceramiche originali già rotte, che trovavano nei mercatini e che poi io restauravo e vendevo. Si tratta di un mercato prevalentemente orientato verso clienti del Nord Europa e dell’America”.

miyajima ravenna

“Ho continuato a studiarla, affinandola negli anni e nel 2020, nel bel mezzo della pandemia, quando sono tornato dalle Hawaii e ho cominciato a cercare lavoro, ho deciso di abbandonare la carriera di architetto per dedicarmi anima e corpo al progetto del Kintsugi”, spiega e aggiunge: “Questa strada mi ha portato fortuna, ho continuato a vendere online fino ad oggi, quando ho deciso di aprire questo negozio-laboratorio in centro a Ravenna. Punto molto sulla curiosità che il mondo orientale e la cultura giapponese in particolare suscita in tanti. Il Giappone ha queste tradizioni particolari che stanno incontrando molto i gusti occidentali: pensiamo anche solo ai ristoranti di sushi, che fioriscono ovunque. Ho sperato che portare in città qualcosa di così particolare potesse incuriosire il pubblico”.

Il negozio non sarà solo punto vendita e laboratorio artigiano. Racconta Marco: “Mi sto organizzando anche per proporre dei corsi per far sperimentare alle persone questa tecnica e punto ad offrire anche servizi di restauro personalizzato su oggetti in ceramica cari ai clienti, che magari si sono danneggiati. Questa tecnica è un modo originale per dargli nuova vita”.

“Il concetto del Kintsugi non è solo quello di restaurare un oggetto per ridargli la funzione perduta, ma di trasformarlo in una forma nuova, ancora più preziosa di prima. È anche un modo per evidenziare le fenditure prodotte da una rottura. C’è un concetto filosofico dietro e mi piace fare il paragone con la vita: quando ci si trova davanti ad un trauma, la cicatrice che ci lascia questo evento può costituire un peso da portare, ma anche un’opportunità per rinascere più consapevoli e vivere in modo ancora più forte di prima”, evidenzia Marco.

miyajima ravenna

Il Kintsugi è un’arte antica, medievale addirittura, che ricalca tempi e modalità completamente avulsi dalla realtà frenetica della contemporaneità.

La spiega lo stesso Marco: “Molti pensano che si parta dallo sciogliere l’oro, ma in realtà non è così. È una tecnica che nasce nel Medioevo giapponese attraverso anche influenze cinesi e utilizza solo materiali naturali. Io uso l’antica ricetta medievale. Il restauro avviene attraverso diverse fasi: si parte dall’incollaggio e la ricostruzione di eventuali parti mancanti che avviene con delle resine Urushi, che provengono da un albero coltivato in Giappone. La miscela di queste resine con polvere di pietra e farina crea un collante naturale. Il secondo passaggio è costituito dal rinforzo delle parti danneggiate con la resina Neri Bengara. L’ultima fase è quella dell’applicazione dell’oro, in polvere o in foglia. È un processo piuttosto lungo, che richiede circa un paio di settimane, anche perché queste resine asciugano solo in ambienti molto umidi e gli oggetti vanno riposti per giorni in scatole speciali che garantiscono livelli di umidità costante”.

“Tutti i prodotti utilizzati li importo direttamente dal Giappone – chiude -, mentre per quanto riguarda le ceramiche, offro tre tipi di prodotti: ceramiche antiche giapponesi, ceramiche italiane, come le maioliche di Faenza, ma anche ceramiche di uso comune. In questo caso le rompo e le restauro; questo tipo di ceramica non ha un valore intrinseco ma viene valorizzata dal restauro, perché dovendola rompere posso creare pattern interessanti”.

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