Ravenna. Celebrazioni per il gerarca fascista Ettore Muti, un processo in corso e 31 ‘nostalgici’ denunciati

Delle annuali celebrazioni che si svolgono dinanzi al cimitero di Ravenna per ricordare il gerarca fascista ravennate Ettore Muti una è finita davanti al giudice. Sono 31 i ‘nostalgici’ denunciati per la presunta violazione della legge Mancino e il giudice dovrà decidere se accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura oppure se dare seguito all’opposizione presentata dalla consulta provinciale anti fascista di Ravenna nella persona di Carlo Boldrini (figlio del compianto comandante Bulow). A riportare la notizia il Corriere di Romagna.

Boldrini nell’autunno 2020 affidò all’avvocato M. il mandato per un esposto contro la manifestazione avvenuta il 23 agosto precedente lamentando la violazione dell’articolo 2 della legge Mancino. La procura ravennate accolse la sollecitazione e avviò le indagini identificando buona parte dei 50 manifestanti radunatisi davanti al monumento Al Marinaio. Si trattava di persone aderenti perlopiù alla “Rete per un blocco nazionale”.

Lo svolgimento della manifestazione, costituita da una preghiera religiosa seguita da una preghiera dell’ardito e da letture di biografie e gesta di Ettore Muti ed altri gerarchi ha portato la Procura ad individuare tre soggetti tra i quali Mirco Santarelli (presidente regionale Anai), colui che diede via alla così detta “chiamata del presente” nella celebrazione incriminata ricevendo una risposta corale dai presenti. Il Corriere di Romagna specifica che per Santarelli andrà avanti il processo separatamente. Per i tanti ‘nostalgici’ individuati la richiesta di archiviazione è stata così motivata: “seppure sia verosimile che tutti i presenti abbiano preso parte al ‘coro’, tale presunzione non è idonea a sostenere l’accusa in giudizio.”

Attraverso l’acquisizione di registrazioni audiovisive svolte dalla Digos sarà probabilmente possibile verificare chi ha esclamato “Presente” alla chiamata di Santarelli ed è proprio su quest’ultimo punto che si concentreranno, verosimilmente, parte delle argomentazioni dell’avvocato M. per la prosecuzione delle indagini.