Giornata Mondiale dell’Acqua. Coldiretti Ravenna: “Qui bene gli investimenti degli agricoltori per l’uso razionale delle risorse idriche”

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“In Italia quasi 9 litri di pioggia su 10 che cadono lungo la Penisola non vengono raccolti. Colpa di carenze infrastrutturali e di reti che fanno acqua quando, invece, mai come oggi, alla luce anche di un 2022 in cui è caduta il 30% di pioggia in meno, evitare le perdite sarebbe fondamentale. Il Ravennate, da questo punto di vista, pur soffrendo come il resto del Paese gli effetti dei cambiamenti climatici e in particolare la scarsità di precipitazioni, ha costruito nel tempo, e grazie agli investimenti sinergici di agricoltori e Consorzi Bonifica, un sistema irriguo ‘salva raccolti’ efficiente e tuttora in espansione. E’ quanto afferma Coldiretti Ravenna in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua che ricorre oggi, 22 marzo, mentre a livello nazionale i dati Istat mostrano che si trattiene appena l’11% dell’acqua piovana e che le perdite idriche nella distribuzione dell’acqua raccolta sono pari al 42%.

Crescita delle temperature, sfasamenti stagionali e soprattutto modificazione della distribuzione ed aumento dell’intensità delle piogge richiedono interventi strutturali perché gli effetti sono evidenti, basti pensare che il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,2 metri, come in piena estate.

“E’ evidente come il clima sia cambiato e come sia necessario attrezzarsi per convivere con apporti precipitativi nettamente inferiori rispetto al passato – commenta Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravennaperché dalla disponibilità idrica dipende la sopravvivenza dell’agricoltura e quindi la produzione degli alimenti base della nostra dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla alla frutta e verdura fino al mais per alimentare gli animali. Le piogge di questi giorni sulla nostra provincia – prosegue – hanno alleviato lo stato di sofferenza delle colture, ma di fronte a questa tropicalizzazione del clima e alla siccità collegata occorre fare il possibile per raccogliere l’acqua quando piove, trattenerla e renderla disponibile nei momenti di difficoltà”.

In questa direzione va il ‘piano laghetti’ elaborato da Coldiretti insieme ad Anbi, al fine di realizzare a livello nazionale una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura. Un progetto che, su scala provinciale, è già attivo nel Ravennate dove in particolare nelle zone di collina, quelle più soggette ad andare in sofferenza perché dipendenti da fiumi e torrenti, è presente una fitta rete di invasi aziendali ed interaziendali, in continua espansione.

“Qui – commenta Dalmontegli agricoltori hanno fatto la propria parte, unendo forze e risorse, e continuano ancora a farla investendo nell’uso razionale dell’acqua con lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto, con l’utilizzo di nuove tecnologie e  l’introduzione di colture meno idro-esigenti, perché l’acqua è essenziale per mantenere in vita l’intero sistema agricolo senza il quale è a rischio la sopravvivenza dell’ambiente, la competitività economica dell’intero agroalimentare e la tenuta occupazionale del territorio”.

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