Quali rischi per la salute dagli allagamenti? L’Ausl tranquillizza: zanzare nemico principale, ma virus West Nile non in circolazione

La puzza che crea tanto disagio non è indice di inquinamento atmosferico

L’acqua sta lentamente defluendo quasi dappertutto, anche nella zona di Conselice dove era rimasta più a lungo. Restano ancora campi allagati e il problema dei focolai di zanzare sarà quello che ci accompagnerà più a lungo, in questa estate post alluvione. Ci sono però diversi problematiche che ingenerano nelle persone dubbi e perplessità su questioni di salute pubblica e abbiamo parlato con la responsabile dell’Ufficio di Igiene Pubblica dell’Ausl Romagna, dott.ssa Raffaella Angelini per fugarli o capire come affrontarli.

Pulizia nelle case

Dove l’acqua s’è ritirata sono partiti i lavori di ripulitura. Mobili e suppellettili sono stati gettati quasi interamente, ben poco si è salvato, però anche i muri si sono impregnati di acqua e fango. Con cosa possono essersi contaminati e quindi quali rischi per la salute ci possono essere e come bisogna trattarli per sentirsi al sicuro?

Nel vademecum che abbiamo diffuso nei giorni scorsi ci sono riferimenti anche a questi aspetti. Continuiamo ad invitare la popolazione a seguirlo. È chiaro che una casa che è stata allagata può vivere situazioni differenti: l’acqua può essere entrata ed uscita, facendo danni, ma senza ristagnare, oppure può aver prodotto casi più pesanti, come a Conselice.

La prima misura è arieggiare, usare deumidificatori e pulire a fondo tutte le superfici non porose, cercando di eliminare gli oggetti e i mobili che si sono impregnati. Nel farlo, ha senso usare le normali cautele, magari mettere una mascherina per proteggersi dallo sporco. Se si vuole disinfettare è consigliato usare prodotti a base di cloro che sono i disinfettanti per abitazioni più efficaci. Non c’è comunque da fare niente di più di un’approfondita pulizia, soprattutto se l’acqua ha ristagnato. Il momento più critico dal punto di vista sanitario sta chiudendosi, va detto. Come ufficio di Igiene Pubblica abbiamo avuto timori nella fase precedente, con i ristagni di acqua nelle case, soprattutto a Conselice. Adesso che il problema è in via di risoluzione, non abbiamo più motivo di preoccupazione.

Acqua nei campi

Ancora ristagna in ampie zone e probabilmente ci vorrà ancora tempo prima che defluisca completamente. Quali sono i rischi concreti collegati a questo fenomeno e come ci possiamo proteggere? Oltre alle zanzare ci sono altri pericoli che possono annidarsi in acque stagnanti, che hanno travolto anche allevamenti di animali e residui chimici?

È importante non drammatizzare: consideriamo che gli effluenti di allevamento, quindi gli scarichi, sono solitamente utilizzati per fertilizzare i campi. Il terreno è un grande depuratore naturale, quindi non necessariamente quello che è pericoloso per l’uomo lo è anche per una coltura agricola. È chiaro che non si usano gli effluenti per irrigare i campi di insalata che mangiamo tal quale, ma non ci sono problemi su altri tipi di colture come mais, grano, alberi da frutto. La situazione dal punto di vista igienico sanitario non desta preoccupazione.

Zanzare

Con gli acquitrini che si sono formati in ampie zone della città e della campagna, proliferano le zanzare e con l’arrivo del caldo il problema non potrà far altro che peggiorare. Come dobbiamo comportarci? Ci sono rischi più gravi di quelli a cui siamo abituati?

Questo è il derivato più negativo dell’allagamento dei campi sugli aspetti di salute pubblica. Nei ristagni d’acqua i focolai di larve proliferano abbondantemente. Sul nostro territorio abbiamo diversi tipi di zanzara, dall’Aedes Caspius, tipica delle zone umide, all’Aedes Culex, quella che abbiamo sempre chiamato “zanzara comune”, fino alla “zanzara tigre”. I cittadini devono essere consapevoli dell’aumentato rischio ed è bene che utilizzino prodotti larvicidi nelle pertinenze delle proprie abitazioni, oltre ai repellenti quando stanno all’aperto. I Comuni stanno facendo misure straordinarie di disinfestazione nelle aree allagate, con prodotti adulticidi. Al momento, dai monitoraggi regionali per la ricerca di zanzare vettori di virus e patogeni, non risultano allarmi. Non c’è per esempio circolazione del virus West Nile, che infetta gli uccelli mentre le zanzare sono vettore con l’uomo, né Chikungunya o Dengue, trasmesse dalle zanzare ma ad altre latitudini rispetto alle nostre. Possono comunque generarsi piccoli focolai, come successo in passato, se una persona si infetta all’estero e poi rientra importando la malattia. Ma la Regione Emilia Romagna ha un ottimo piano di controlli su queste malattie, essendo stata colpita in passato.

Puzza nell’aria

Sia i ravennati che chi abita in altre zone allagate, lamenta una forte puzza da quando si sono formati i ristagni d’acqua. Che significato ha quest’odore, è semplicemente un fastidio da sopportare per qualche tempo, o può avere dei risvolti sulla salute?

Ci sono sostanze che hanno una soglia olfattiva molto bassa, quindi l’odore è fastidioso senza che questo significhi nulla a livello di danni per la salute. L’equivalenza puzza=inquinamento dell’aria e quindi pericolosità, non funziona, soprattutto in presenza di fenomeni di decomposizione, che producono odori sulfidrici che creano disagio ma nessun risvolto di salute. Man mano che le zone si asciugano se ne va anche il cattivo odore e il problema sparisce.