Alluvione, de Pascale sull’incontro con Figliuolo a Ravenna: “non si possono aspettare anni per indennizzare chi ha perso tutto, è il tema fondamentale”

“Ieri pomeriggio, qui, presso il palazzo della Provincia di Ravenna, abbiamo ricevuto il commissario straordinario per l’alluvione, il generale Figliuolo – spiega nel video il Presidente della Provincia Michele de Pascale – È stata un’occasione molto importante per fare il punto con lui sull’iter che stiamo seguendo e anche sulle difficoltà che stiamo incontrando. C’erano tutti i 18 sindaci della nostra provincia, c’erano altre istituzioni importanti: Camera di commercio, Prefettura, le Forze dell’ordine, le Polizie, i Vigili del fuoco, ma anche i Consorzi di bonifica, gli Ordini professionali che saranno quelli più impegnati incaricati di fare le perizie. Ed è stata l’occasione per fare il punto su tre temi fondamentali. Il primo tema per noi è sempre stato e sempre sarà quello degli indennizzi. In questi giorni iniziano i bonifici dei tremila euro che arriveranno alle famiglie, si sta procedendo. Sono stati fatti i primi, verranno fatti i prossimi. L’impegno è di farli entro la fine di luglio e si riesce in molti casi ad anticipare”.

Figliuolo

“Ma sappiamo benissimo che tremila euro, per chi ha avuto decine e decine di migliaia di euro di danni, a volte più di centomila euro di danni, sono una cifra troppo bassa. Una cifra che non consente neanche di poter iniziare la ripartenza. E sappiamo benissimo che da questa procedura sono ancora totalmente escluse anche le imprese, che in molti casi hanno avuto danni ingenti o anche tanti piccoli e medi danni, penso alle piccole imprese commerciali o artigianali. In questo senso ci è stato rappresentato che solo una piccola parte delle risorse stanziate, quelle che avevamo chiesto a gran voce e che sono state integrate rispetto al primo decreto, con il secondo decreto possono essere utilizzate per indennizzi. Qui il meccanismo può essere il più diverso: anticipi, sconti in fattura, detrazioni. Il Governo ha tante strade da poter percorrere, ma in conversione del decreto bisogna assolutamente inserire risorse e norme che ci consentano, fra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo anno, di iniziare a mettere nelle tasche delle famiglie e delle imprese cifre coerenti con i danni che hanno avuto. Cifre che rappresentino una percentuale significativa, con l’obiettivo, come ha detto la presidente Meloni, di tendere al cento per cento” avanza il Sindaco.

“Ma non si può aspettare. Non possiamo aspettare il 2025 o il 2026 per indennizzare persone che hanno perso tutto e che hanno danni enormi. E quindi questo degli indennizzi rimane il tema fondamentale. Abbiamo detto nei giorni scorsi che come Comune di Ravenna nei prossimi giorni anticiperemo le risorse delle donazioni. Apparentemente 6 milioni di euro sono tanti soldi, ma in realtà sono in media quattromila euro a famiglia colpita. Stiamo costruendo un meccanismo che non dia quattromila euro a tutti, sia a chi ha avuto pochi danni sia a chi ne ha avuti tanti, e quindi che consenta di aiutare prioritariamente chi ha avuto molti danni, essendo che si aggiungono ai tremila euro più duemila degli indennizzi di Protezione civile. Stessa cosa sta facendo la Regione, che ha annunciato di volerlo fare con una particolare attenzione al tema delle auto, che sono state molto colpite, ovviamente nelle zone alluvionate. Quindi su questo punto non siamo soddisfatti dello stato dell’arte. Non siamo ancora su una strada chiara, però c’è l’impegno del commissario a lavorare fianco a fianco per correggere tutto, compreso il fatto di semplificare il sistema delle perizie e del riconoscimento del danno che oggi è eccessivamente complesso e rischia di non produrre buoni risultati” prosegue de Pascale.

“Abbiamo avuto invece una grande condivisione sul tema delle opere di somma urgenza – spiega il Sindaco – Tutti i cittadini e le imprese sono preoccupati per i loro indennizzi, ma anche per le opere essenziali ad evitare che ci si riallaghi o che la terra frani nuovamente. In questo senso noi avevamo chiesto che il flusso di risorse fosse costante e che ci consentisse di non bloccare mai nessuna opera; nessun cantiere deve rimanere fermo perché mancano i soldi. I cantieri devono procedere con la massima velocità possibile e in questo senso si vedranno venerdì 14 luglio il commissario e la Regione; definiranno le procedure, ma ci è stato detto – ai Comuni, alle Province, alla Regione – di continuare a lavorare con la massima celerità possibile, con velocità, con procedure speditive. E questo continueremo a fare. Sono tantissimi i cantieri in corso e se ne apriranno tanti altri. Ultimo punto su cui abbiamo altrettanto condiviso la visione: nei prossimi giorni va identificato il team, la squadra che si deve mettere a studiare per identificare le opere, i criteri manutentivi, le scelte da fare per rendere questo territorio più sicuro di com’era prima. Perché l’obiettivo nostro e anche quello del commissario non è di tornare come eravamo prima dell’alluvione, ma di ritornare molto più forti di come eravamo prima dell’alluvione, perché quelle opere straordinarie, che in alcuni casi hanno resistito, pensiamo ai Fiumi Uniti a Ravenna, in alcuni casi, invece, purtroppo non ce l’hanno fatta a fronteggiare questo enorme quantitativo d’acqua. Erano studiate su eventi meteorici propri dei secoli passati, dei decenni passati.

“I cambiamenti climatici hanno stravolto la situazione, ci mettono davanti eventi che mai abbiamo conosciuto e mai avevamo visto prima. E oltre a contrastare i cambiamenti climatici, però, dobbiamo realizzare quelle opere che ci rendano più sicuri di prima. Questo non è che lo si fa in due mesi, ma noi dobbiamo mettere immediatamente al lavoro una squadra, un team, per identificare le opere, avere i poteri derogatori e le risorse per poterle realizzare. Questi sono i tre terreni fondamentali, poi ci sono i temi dell’edilizia residenziale pubblica, della scuola, di tante altre questioni specifiche che abbiamo affrontato con il commissario. Ma mi sembra giusto dare conto, come lo stiamo facendo nelle assemblee in tutto il territorio, ma anche a tutti quelli che seguono i nostri canali social, di cosa si sta facendo, di come si sta procedendo a lavorare nella massima trasparenza e nel solo interesse del nostro territorio” chiude de Pascale.

Commenti

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  1. Scritto da Gabriele

    Ma qualcuno ha già ricevuto i tremila di acconto nel comune di Ravenna? Nonostante le domande per i contributi siano state protocollate sembra impossibile seguirne l’iter, al numero indicato sul sito del comune confermano che non è possibile avere informazioni ulteriori. Dopo aver presentato le domande per Cas e Cis non si è avuta più nessuna comunicazione.