La disperazione dei residenti di via Fornace a Riolo Terme. “Viviamo in una cassa di espansione naturale, che si allaga ogni volta”

La casa alluvionata, di nuovo. Il 2 novembre il fango è entrato nelle cantine e negli appartamenti, ancora una volta. Per i residenti di Via Fornace 5, a Riolo Terme l’incubo allagamento diventa realtà ogni volta che arriva un’ondata di maltempo. Quattro alluvioni dal 2014 al 2023. Ovviamente il livello di disperazione è massimo perché, nonostante le richieste di intervento, non sembra vi sia una soluzione. Il motivo: a poche decine di metri dalla loro abitazione c’è un canale che minaccia di esondare ogni volta che piove e che il Senio si ingrossa. Quando la pioggia insiste per più giorni, l’acqua fuoriesce dal canale e trasforma tutta la zona sotto casa in una sorta di cassa di espansione naturale.

Gianluca Ierpi vive in Via Fornace 5 a Riolo Terme dal 2008 in un appartamento al piano terra di una palazzina che conta sei appartamenti. “Ogni volta che piove per due giorni di seguito noi sappiamo che inevitabilmente ci ritroveremo con l’acqua in casa”.

“Questa sarà la seconda volta che rifaremo i muri, che ricompreremo i mobili, gli elettrodomestici e le porte senza contare i danni all’immobile. Nell’alluvione del maggio scorso abbiamo avuto 1.80mt di acqua in casa. Assieme ai nostri vicini siamo stati evacuati su un gommone dei vigili del fuoco con il rischio che si rovesciasse” racconta.

Dopo l’alluvione di maggio, il signor Ierpi e la moglie si sono ritrovati senza un posto “sano” in cui vivere e sono stati ospitati da alcuni amici a Forlì. Là sono rimasti fino ad inizio ottobre, quando hanno deciso di prendere un appartamento in affitto a Riolo. “Tornare a casa nostra era impossibile perché i muri sono ancora marci e quindi non ci si può vivere. Là, in Via Fornace, avevamo appoggiato alcuni elettrodomestici nuovi, comprati con i contributi del Comune (CIS nrd). Purtroppo, il 2 novembre, il fango ha invaso di nuovo tutta la casa e frigo e lavatrice sono stati danneggiati. Sembra un incubo senza fine. Non riusciamo a ripartire, non abbiamo più una nostra vita. Dal 16 maggio ci vestiamo con la tuta e gli stivali e in mano teniamo sempre un badile”.

situazione 2/11/23
Via Fornace 5 riolo terme

“Cosa deve succedere affinché qualcuno si decida a dichiarare questa zona interdetta alla civile abitazione?” Si domanda Gianluca, perché l’esasperazione è tale che l’unica ipotesi che ritene sensata è che l’area in cui vivono gli venga espropriata.

“Chiaramente vi è un problema strutturale – prosegue -. Quando il Senio va in piena trova spazio nel canalino che poi esonda e allaga tutto, perché il terreno è ad un livello più basso. Questa situazione ci sembra una trappola per topi, senza via d’uscita”.

Ma perché nessuno si occupa del canale? “Perché non si conosce la proprietà di quel tratto di canale. Non è del Comune, né di altri enti. Quindi nessuno interviene – spiega -. In questa zona sono stati concessi i permessi per la civile abitazione sapendo benissimo quali fossero i rischi. Questa è una zona che deve essere espropriata perché non sicura e i cittadini che hanno avuto la disavventura di abitare in questo disgraziato lembo del Comune di Riolo Terme devono essere risarciti per i sacrifici che hanno buttato via insieme alle piene del fiume”.

situazione 16/05/23
Via Fornace 5 riolo terme

“Che senso ha ricostruire quando sappiamo già che fra un mese, due mesi, un anno andremo di nuovo sott’acqua? Da anni viviamo in una bolla, per noi la vita si è fermata nel fango mentre vediamo la vita delle persone normali che ci scorre a fianco. Purtroppo – conclude – la nostra è una delle piccole disperate storie di quel disgraziato paese che è l’Italia”.

La pec inviata al Presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e al Gen. Figliuolo Commissario per la ricostruzione
Preg.mi Generale Francesco Paolo Figliuolo e Presidenta Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini,
vorrei ancora una volta denunciare la situazione di degrado e di inciviltà assoluta che noi, abitanti di Via Fornace a Riolo Terme Ra, stiamo vivendo ormai da anni. Come era facile prevedere il 2 novembre abbiamo subito la quarta alluvione dal 2014, oltre alle innumerevoli volte in cui il Senio si è fermato a pochi metri dall’entrata di casa. Devastazione totale. 

E’ chiaro che questa zona debba essere interdetta alla civile abitazione. La pericolosità di questa zona è dovuta ad un canale del quale tutti si disinteressano e da un lago artificiale che, come una spada di Damocle, sovrasta le nostre teste con il perenne pericolo di esondazione. Ma, oltre a queste situazioni di pericolo, esiste una vera e propria pericolosità dell’intera area che è da considerare come una vera e propria cassa di espansione naturale.
In un tale frangente, non esiste lavoro o opera faraonica in grado di mettere in sicurezza i cittadini che abitano in via Fornace. L’unica soluzione è dichiarare questa area interdetta alla civile abitazione, i permessi ad uso abitativo devono essere revocati e i cittadini che hanno avuto la sventura di abitare qui devono essere risarciti dei loro sacrifici.

Qualcuno ha commesso degli errori gravi di valutazione (chiamiamoli così) permettendo l’abitazione in un’area ad alto rischio idrogeologico. Non ha senso ricostruire in Via Fornace a Riolo Terme sapendo che alla prossima perturbazione (non un ciclone) andremo di nuovo sott’acqua, la nostra vita ormai è scandita dal fango, dai badili, dalle idropulitrici, dai muri marci e dalla paura……questa non è vita, non è dignitoso che il Comune di Riolo Terme, la Regione Emilia Romagna e chi per loro costringano dei cittadini a vivere una vita così indegna e senza futuro.

Noi, abitanti di Via Fornace, siamo cittadini di serie zeta, senza futuro e senza diritti costretti ad abitare in una trappola per topi. La ricostruzione in questa area è impossibile, alcuni di noi avevano già impostato dei lavori o acquistato degli elettrodomestici tutto inutile, nella notte del 2 novembre tutti questi sacrifici sono andati a finire di nuovo nella “mucchia” dei rifiuti alluvionati, vi sembra vita questa? E’ incredibile come una situazione al limite della sopportazione e oltre, possa passare sotto silenzio sia da parte delle cosiddette Istituzioni che dell’informazione.

Noi abitanti di Via Fornace, siamo inermi, sfiancati dalle continue alluvioni alle quali dobbiamo fare fronte con le sole nostre forze, siamo esausti oltre ogni sopportazione umana. Non abbiamo più una nostra vita.
La nostra disperazione può condurre a gesti estremi perché non vediamo una via di uscita, abbiamo case marce gravate da mutui ai quali difficilmente potremo far fronte, non abbiamo nemmeno la prospettiva di una vendita perché solo un matto potrà mai acquistare le nostre case siamo soli con le nostre misere forze…..ne ce la facciamo più.
Quando succederà l’imponderabile non venite a piangere. Vogliamo solo vivere una vita normale.