Ravenna in cantiere. Assessora Del Conte: sul Parco Marittimo andiamo avanti per finire a metà 2026, per il Palasport ci vorrà tutto il 2024

Più informazioni su

Ravenna cantiere aperto. È una stagione di opere piccole e grandi per la città, complice anche il PNRR, oltre alla capacità del Comune di Ravenna di presentarsi ai bandi con progetti che risultano credibili e finanziabili. Almeno sulla carta. Poi in corso d’opera le cose a volte si complicano. Sappiamo tutti come è andata con due opere già concluse, la Palazzina degli uffici in via Berlinguer e il ponte di Grattacoppa.

Ma anche altre opere sembrano in qualche sofferenza, per diverse ragioni. Una su tutte: la questione dei materiali e dei prezzi che dalla fine del Covid in poi e, soprattutto, dopo la guerra fra Russia e Ucraina sta martoriando tutti quelli che hanno opere da tirare su e cantieri in corso. Per questo l’Assessora Federica Del Conte, con cui passiamo in rassegna i cantieri più significativi di sua competenza, non si sbilancia sui tempi. È già rimasta scottata e non vuole cascarci di nuovo. In più, a Ravenna sul Parco Marittimo adesso c’è di mezzo anche la denuncia-querela che Alvaro Ancisi ha presentato in Procura (oltre al ricorso al TAR di WWF e Italia Nostra, arrivato appena dopo questa intervista). Anche se la Del Conte tende a minimizzare la faccenda e pronuncia il più classico “noi andiamo avanti”.

Sopralluogo_nuovo_cantiere_Ravenna_5

L’INTERVISTA

Assessora Del Conte, i cittadini si chiedono quando questo benedetto nuovo palasport sarà terminato. Ricordiamo che l’opera vale quasi 20 milioni di euro. Quanto tempo ci vorrà ancora prima di vederlo in piedi e funzionante, per la città?

“Il palasport sta andando avanti, è un’opera imponente e strategica. La ditta che esegue i lavori (il Consorzio Research con Cear di Ravenna, ndr) sta operando sulle strutture in elevazione in cemento armato e nello stesso tempo la struttura tecnica sta già effettuando i controlli sui materiali sia in cantiere che in stabilimento, ad esempio su quelli metallici della copertura. L’opera ha misure extra large: consideriamo che solo la copertura è costituita di 800 tonnellate di acciaio, che devono essere tagliate in pezzi, in modo tale che poi essi possano essere assemblati per realizzare le capriate che reggeranno la copertura. Finita la struttura si passerà alla realizzazione delle opere interne, partendo dalle opere impiantistiche e di finitura passando poi agli arredi che andranno a completare il tutto.”

Ma secondo il cronoprogramma, quando sarà a disposizione il nuovo palasport?

“Non voglio dare una data precisa, perché l’esperienza degli ultimi anni ci fa capire che nel settore delle grandi opere e dei lavori pubblici ci sono purtroppo ancora problemi legati ai costi dei materiali. Diciamo sempre che dovrebbero essere finite le sfortune, ma ce n’è sempre una più grande che si affaccia. Adesso la nuova guerra preoccupa tutti. Posso dire che sicuramente servirà ancora tutto il prossimo anno.”

Quindi forse ce l’avremo per OMC 2025?

“Ripeto, è difficile fare delle previsioni e non intendo farne. La speranza è di chiudere il cantiere a fine 2024, ma ad oggi è prematuro dirlo. Abbiamo visto quanti stravolgimenti ci sono stati negli ultimi due anni, cioè dal Covid in avanti. Consideriamo solo la questione dell’adeguamento prezzi e delle compensazioni. Lo stato ad oggi non ha ancora saldato gran parte delle richieste di compensazione per l’aumento dei prezzi che il Comune di Ravenna ha presentato per i cantieri, per il primo semestre del 2022, per il secondo semestre del 2022 e ancora per il primo semestre del 2023, sono praticamente tutte da saldare. Ad oggi lo Stato – con il fondo per compensare l’aumento dei prezzi delle opere pubbliche – ha pagato solo il 50 per cento del primo semestre del 2022: su tre richieste è stata pagata solo una rata del 50% della prima richiesta. Anche questo incide fortemente sull’andamento dei lavori, sui tempi di reperimento dei materiali e di realizzazione, allungando i tempi di realizzazione delle opere. Speriamo che lo Stato velocizzi il saldo delle quote mancanti.”

Parco marittimo

Per il Parco Marittimo, a primavera 2024 la prima tranche del progetto, quella che riguarda Marina di Ravenna e Punta Marina, dovrebbe essere praticamente ultimata. Me lo conferma?

“Sì. I punti luce e i percorsi sono praticamente ultimati. Adesso sul cantiere stanno realizzando le ghiaie rinverdite, lavorazioni che l’anno scorso avevamo programmato per questo autunno. Poi c’è tutta la parte che riguarda le piantumazioni e la crescita del verde, lavorazioni che verranno eseguite per tutta la durata dell’inverno.”

A inizio della stagione balneare 2024, a Pasqua, la prima parte del parco dovrebbe essere quindi completata.

“Direi di sì, teniamo presente che per le opere a verde ci vorrà un po’ di tempo perché le piante crescano e diventino rigogliose. Col passare del tempo potremo apprezzare sempre di più il Parco Marittimo.”

Su questa tranche dei lavori adesso però pende la querela-denuncia presentata da Alvaro Ancisi (LpRa), alla Procura della Repubblica e a tutta una serie di altri Enti parte in causa, sui materiali usati per il fondo degli stradelli. Temete che il cantiere venga fermato?

“Noi riteniamo che i lavori siano stati eseguiti nel rispetto delle norme e con la massima trasparenza. I materiali impiegati avevano certificazioni conformi, per cui siamo andati avanti. L’attacco di Ancisi, uscito sulla stampa in questi giorni, contro la struttura tecnica del Comune mi sembra molto scorretto. Gli uffici stanno lavorando alacremente per gestire tante opere e tanti finanziamenti – circa 80 milioni di finanziamenti pubblici da PNRR, PNC, ATUSS, Regione, etc… – e tutti stiamo facendo del nostro meglio per lasciare alla nostra comunità tante opere nuove e di grande importanza. Stiamo operando in assoluta trasparenza, andiamo avanti con il cantiere, che desideriamo venga ultimato per l’inizio della stagione turistica. Ricordo anche che i tre stralci del Parco Marittimo che stanno per partire, il 2°, il 3° e quello di completamento, sono finanziati con i fondi PNRR e dovremo concludere le opere e collaudarle entro giugno 2026 per non perdere i finanziamenti. Entro il 30 settembre 2024 deve essere stato realizzato almeno il 30% dell’opera. Ora stiamo completando solo il primo di quattro stralci. Complessivamente parliamo di circa 17 milioni di euro di lavori.”

Quando cominciano invece i lavori del Parco Marittimo nei Lidi nord e nei Lidi sud, ovvero per gli altri tre stralci?

“Cominciano in questo periodo, abbiamo infatti consegnato già tutti e tre gli stralci al Consorzio Cear che si è aggiudicato il completamento del parco. Il consorzio ci ha informato che si sta attrezzando con diverse ditte per intervenire contemporaneamente nei vari cantieri, nella parte a sud e in quella a nord. Stiamo attendendo il cronoprogramma che scandirà la programmazione ufficiale dei lavori. In questi giorni abbiamo incontrato i gestori degli stabilimenti balneari per presentare i cantieri in partenza, abbiamo fatto presente che cercheremo di interferire il meno possibile con l’attività turistica estiva. Ricordiamo anche che operiamo quasi sempre in zone di vincolo e tutela ambientale, quindi quando si interviene ci vuole rispetto e particolari attenzioni legate ad esempio alla nidificazione degli uccelli, alla cura del verde e del paesaggio, e così via.”

Come si interfaccia il Parco Marittimo con il Parco delle Dune a Porto Corsini?

“Il Parco delle Dune è nato come suggestione dal progetto del Parco Marittimo, intervenendo in un’area esterna al perimetro del Parco Marittimo. Il Parco delle Dune è da considerare come una sua naturale estensione e dobbiamo ringraziare l’Autorità Portuale che ha colto questo stimolo e ha inserito il progetto nel piano urbanistico della Nuova Stazione Crociere. C’è quindi una riduzione importantissima delle quantità edificabili previste in passato e si creerà un bellissimo parco, un nuovo ingresso alla città dal mare di grande qualità, un filtro tra l’abitato di Porto Corsini e l’home port.”

Nell’incontro sui nuovi tre stralci del Parco Marittimo con le associazioni, gli stabilimenti balneari e gli operatori della costa che atteggiamento avete riscontrato? Dopo la prima fase che ha riguardato Marina di Ravenna e Punta Marina, si è compresa meglio la portata del progetto, c’è meno diffidenza oppure restano problemi e critiche?

“Ogni tratto della nostra costa ha peculiarità diverse. La criticità forse maggiore emersa nel primo stralcio è quella legata alla sosta delle auto, sosta che invece non viene praticamente toccata negli altri stralci del Parco Marittimo. A sud e a nord, la sosta non subisce particolari modifiche, si tratta piuttosto di riqualificare anche le aree di sosta, in termini di sostenibilità e di permeabilità dei suoli. Qualche posto auto probabilmente si perderà ma complessivamente la situazione da quel punto di vista rimane pressoché invariata. Nel piano triennale degli investimenti, in ogni caso, sono previsti diversi interventi volti ad incrementare e qualificare la sosta nei lidi, reperendo anche nuove aree ”

Rocca Brancaleone: a che punto siamo con l’intervento principale, quello di sistemazione dell’area spettacoli?

“Siamo arrivati all’aggiudicazione dei lavori ad Arco Lavori per il terzo e quarto lotto, il cantiere inizierà a breve nei prossimi mesi. Invece tutta la partita del consolidamento esterno delle mura è stata portata a termine, così come tutta la sistemazione del verde attorno alla Rocca.”

Da cronoprogramma, quanto durerà il cantiere dell’area spettacoli, sempre considerando i problemi generali di cui abbiamo già parlato?

“Da cronoprogramma circa 500 giorni.”

Caserma Alighieri

Veniamo ora al Parco urbano nell’ex caserma Dante Alighieri. Un’altra nota dolente. Perché è fermo da oltre due anni e non si riparte mai?

“Il progetto di rigenerazione urbana dell’area si è in gran parte già concluso con l’esecuzione di tutte le demolizioni dei fabbricati presenti, con le bonifiche dell’eternit e con le operazioni di de-sealing, oggi manca l’ultimo step di bonifica di alcune aree e la struttura tecnica comunale sta selezionando la ditta che dovrà eseguire questo progetto di bonifica.”

D’accordo, ma siete fermi lì da due anni.

“L’aggiudicazione è un ulteriore step. Purtroppo nella zona erano presenti alcune cisterne, non visibili e non segnalate, che hanno comportato un’ulteriore progetto per la bonifica. La procedura si è conclusa solo recentemente e adesso l’ufficio sta portando avanti le procedure di selezione e aggiudicazione dei lavori, che non dovrebbero essere particolarmente complessi. Consideriamo che nel parco abbiamo già realizzato i percorsi pedonali e c’è già l’impianto di pubblica illuminazione. Il lavoro di bonifica in sé sarà più rapido rispetto a tutto il percorso che è stato necessario per capire come intervenire e come risolvere la criticità della bonifica.”

Come mai ci è voluto così tanto tempo?

“Si tratta di una procedura complessa che ha l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei fruitori del parco: si è intervenuti per step successivi, andando ad individuare i punti inquinati, facendo tutte le verifiche e i sondaggi che si sono resi via via necessari. Non è una mancanza di volontà e non è colpa di qualcuno se si è arrivati così lunghi, si tratta di procedure complicate.”

Poi avrete il problema della piantumazione degli alberi.

“Sì, verranno piantati dopo la bonifica, che dovrebbe partire nei primi mesi del 2024.”

Veniamo ai lavori in via Bonifica da Porto Fuori a Lido Adriano.

“I lavori procedono. È un lavoro importante atteso da anni. All’intervento del Comune, legato alla messa in sicurezza della strada e alla realizzazione della nuova pista ciclabile, si è aggiunto anche l’intervento di Hera, di quasi 2 milioni di euro, che andrà a realizzare tutte le nuove linee di fognatura, del gas e dell’acqua, da Lido Adriano a Porto Fuori. Prevediamo che la strada rimanga chiusa fino alla fine di maggio, per l’estate l’obiettivo è di istituire il senso unico alternato per creare meno disagi a chi si reca al mare. Se tutto procede senza imprevisti, verso l’autunno l’opera dovrebbe essere ultimata.”

Ci dice anche come stanno le cose per il famoso sottopasso del Molinetto, perché dopo la conferenza dei servizi, che aveva sollevato diversi punti di criticità, non si è saputo più nulla?

“Abbiamo comunicato a RFI le richieste di modifica alle soluzioni da loro presentate e abbiamo chiesto alcune modifiche, come la possibilità di accedere in via dei Poggi all’uscita dal sottopassaggio, potendo svoltare a destra. Abbiamo chiesto soluzioni più attente e meglio definite per residenti e attività commerciali presenti a ridosso del sottopassaggio e di prevedere una rotonda in corrispondenza di via Rubicone. Stiamo aspettando che RFI dia risposta e soluzione a queste richieste.”

Avete in cantiere anche molti lavori su asili e scuole, e per l’efficientamento energetico.

“Abbiamo aggiudicato gran parte dei lavori e stanno iniziando alcuni cantieri, ad esempio quelli relativi ai nuovi asili: l’asilo di via Canalazzo, l’asilo di via Pavirani e l’asilo di via Fontana. Anche gli interventi per costruire le nuove mense scolastiche, anche quelle sono già state tutte aggiudicate e i lavori consegnati. Sono tantissimi i finanziamenti e i lavori previsti alla scuola Montanari in Darsena, relativi alla messa in sicurezza sismica, all’efficientamento energetico e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Stiamo già lavorando all’organizzazione dei cantieri nelle scuole per la prossima estate, perché nelle scuole si interviene soprattutto in questo periodo per i lavori più complessi. Sono previsti lavori di miglioramento sismico anche per la scuola Guido Novello. Alcuni lavori sono arrivati al termine, come l’efficientamento energetico del Pala De André oltre a quello dell’Almagià.”

Sul piano della viabilità e dei ponti cosa è previsto?

“Stiamo iniziando diversi cantieri sulla costa: quello di viale Italia è già partito, come quello di Piazza Vivaldi a Lido Adriano, poi abbiamo la Ciclovia Adriatica per la quale dobbiamo concludere l’aggiudicazione entro la fine dell’anno. Per quanto i riguarda i ponti, sono sempre controllati e verificati periodicamente. Ce ne sono tanti che devono essere ricostruiti e sono previsti nel nuovo piano degli investimenti: 10 milioni e mezzo sono destinati al rifacimento di strade e ponti danneggiati dagli eventi dell’alluvione di maggio, entro l’anno verranno fatti gli affidamenti delle progettazioni. Questi interventi hanno priorità assoluta. Consideriamo che i ponti sullo scolo Lama, quello di via Trieste, quello di via Stradone e quello di via Roma Sud dovranno tutti essere ricostruiti, programmando i diversi interventi in modo da non creare troppi disagi alla viabilità cittadina. Abbiamo tanti ponti anche nel forese, piccoli ponti molto importanti per chi abita lì. Primo tra tutti quello di via Pugliese a Roncalceci, quello di via Angaia e diversi nella zona di Mandriole. Tutti sono stati fortemente danneggiati dalle piene durante l’emergenza di maggio scorso.”

Vista l’esperienza del ponte di Savarna, starete più attenti nell’affidamento dei lavori?

“L’affidamento è una questione tecnica, la politica non può entrarci per legge. E soprattutto la cosa è normata da regole che derivano dal codice degli appalti. Quindi speriamo sicuramente di trovare ditte capaci e in grado di fare bene il lavoro. Soprattutto, speriamo di trovare le ditte, perché sono talmente tanti i lavori da mettere in campo che uno dei problemi principali è proprio quello di reperire le ditte a cui affidare la realizzazione di tutte queste opere.”

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da Porter

    L’assessora scrive: ” I materiali impiegati avevano certificazioni conformi, per cui siamo andati avanti.”
    Ho solo una domanda da porre. Queste certificazioni conformi erano state comunicate in consiglio comunale e lì approvate ? Anche i certificatori possono errare a volte e se in questo caso per ipotesi fosse successo, siamo sicuri che la responsabilità sarebbe stata del solo certificatore?
    Se un progetto viene approvato dal consiglio comunale, anche le variazioni devono esserle. Ho l’impressione che ciò non sia stato fatto, altrimenti come farebbe Ancisi a sbraitare anche se magari strumentalmente?

  2. Scritto da Angelo

    Quando fu presentato il progetto del palazzetto “Copia e incolla” la cifra era di sei milioni, hai voglia di covid e guerre ad alzare i costi, ma siamo a venti ed è lì che forse sarà pronto fra un anno e chissà a che cisti.
    Ma con quei soldi non si potevano aggiustare scuole e palestre meglio? O forse questo è un ragionamento da buon padre di famiglia o senso comune e non politico.

  3. Scritto da Direttore

    Signor Angelo, è vero il prezzo è lievitato, ma lei ha la memoria in difetto: il progetto iniziale era di 15 milioni, non è mai stato di 6 milioni. LA REDAZIONE

  4. Scritto da Luigi Santandrea

    Dal riassunto dei lavori in corso non trovo alcun riferimento alla disastrosa situazione delle piste ciclo pedonali della città. L’apposizione dei cartelli “degrado da radici” non assolve il Comune dalle sue responsabilità e non può vantarsi di avere km. di piste quando sono inutilizzabili. Prego fornire notizie in merito.

  5. Scritto da (San) Michele

    Se non si trovano le ditte alle quali assegnare i lavori non è perchè queste abbiano tutte “la pancia piena” (in termini di lavori già acquisiti) e quindi possano fare le schizzinose e permettersi di non concorrere ai bandi!
    Il problema è che i prezzi dei capitolati a base gara, specie negli appalti pubblici, sono sovente già in partenza inferiori ai reali costi di mercato e, come se non bastasse, i bandi comunque richiedono un ribasso economico!
    Ed allora quello che succede è che le imprese serie, che non possono lavorare in perdita, desistono, mentre quelle “opache” – che hanno disponibilità economiche provenienti da altri canali illeciti con le quali finanziarsi – hanno vita facile e fanno man bassa di appalti.
    Ma poi, siccome non si tratta di Onlus, ecco che cominciano subito a fare contestazioni contrattuali (peraltro non sempre infondate), ad avanzare claims e ad avviare contenziosi, tramite i quali gli importi contrattuali inevitabilmente lievitano.
    Finchè non si uscirà da questa spirale perversa, si continuerà a parlare di aria fritta.

  6. Scritto da Argia Sbolenfi

    In un paese normale si sarebbero già dimessi per il ponte di Grattacoppa…..

  7. Scritto da Angelo

    Spett.le Direttore, scusi, ha ragione. Ho avuto un vuoto di memoria anche perché il progetto fu presentato sei anni fa.
    A maggior ragione con 15 milioni si sarebbero migliorate molte strutture piu usate dai ragazzi della nostra città mentre ora avremo due palazzetti uno di fianco all’altro. Cordialmente.

  8. Scritto da Francesco

    Speriamo sia fermato dalla procura quello scempio di “discarica marittima” che sventra la pineta e seppellisce rifiuti…uno scandalo di portata nazionale

  9. Scritto da asia

    Opere di totale inutilità in quanto non sono frutto di un studio complessivo del territorio per permettere di progettare opere pesanti come quelli!

    Il secondo Pala sport metterebbe Ravenna il zimbello della situazione in quanto è il primo impianto nel mondo in cui si affronteranno persone serie e leganti da convegni congressi etc nel primo pala sport con le tifoseria nell’altro !
    Complimenti eh!

    Per il secondo il parco Marittimo ….. è spreco del territorio inutilmente tanto quelle parte li è sprovvista di alberghi e i turisti sono quelli di zona a loro frega molto poco il parco e interessa bere mangiare e scappare!
    Forse meglio iniziare a creare un vero turismo e poi queste sprechi!

  10. Scritto da Babbeo

    Bello il parco della discarica marittima, mi auguro che Ancisi abbia torto!
    Sui cronoprogrammi dei lavori stendiamo un velo pietoso

  11. Scritto da Andrea

    E della passerella in darsena? Oltre due anni per fare un chilometro scarso di passerella? Doveva terminare il 16 ottobre…doveva essere il fiore all’occhiello della maratona, ma ancora è inutilizzabile ed inguardabile…

  12. Scritto da Green

    @direzione – capisco che la testata sia leggermente di parte ma… notizia del 10/02/2017 “Ravenna potrebbe avere un nuovo palazzo dello sport. Il Comune da settimane sta lavorando su questo fronte e la conferma arriva dal sindaco De Pascale e dall’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani. «Sì, stiamo valutando la possibilità di costruire una nuova struttura… Non c’è spazio per gli sprechi o i rischi eccessivi sperimentati in altre città nemmeno troppo lontane ma l’investimento complessivo per la struttura potrebbe aggirarsi attorno ai 6 milioni di euro.”

  13. Scritto da agi62

    Ai cittadini non interessa nulla del palasport, ai cittadini interessa che le strade siano riparate e bene, sono un disastro, tutte buche.

  14. Scritto da Direttore

    Signor Green come vede quella è una notizia del febbraio 2017, si parlava dell’ipotesi di un nuovo palasport e non c’era ancora alcun progetto. Quando fu presentato il progetto vero e proprio, il costo iniziale dell’opera era di 15 milioni. LA REDAZIONE

  15. Scritto da Green

    @direttore, condivido le sue considerazioni ma un sindaco ed un assessore che dichiarano pubblicamente delle stime di costo (poi risultate errate prima del 150% ed ora del 233%) dimostrano semplicemente un totale scostamento dalla realtà ed un pressappochismo che non può essere tollerato! Se fossero manager di aziende private sarebbero già stati demansionati da tempo per evidente mancanza di competenza.