Ravenna. Sbarcati dalla Geo Barents i 336 migranti, tutti in condizioni buone. Al Pala De Andrè le visite mediche e i controlli. Sindaco: perché il governo li manda così a nord? fotogallery

Si sono concluse alla 12.45 le operazioni di sbarco delle 336 persone portate in salvo dalla nave Ong Geo Barents, giunta alla banchina del Terminal Crociere di Porto Corsini alla 7.30 di questa mattina. Si tratta del più alto numero di migranti mai sbarcato in Emilia-Romagna.

Sono saliti a bordo i medici  dell’Usmaf, 118, volontari della Croce Rossa Italiana. Sono scesi prima i migranti con patologie, una donna in gravidanza e i minori non accompagnati poi i nuclei familiari. “Tutti in condizioni generali buone” fanno sapere dalla Prefettura di Ravenna, spiegando che “al Pala De André sono in corso le visite mediche speditive in 6 ambulatori attrezzati, triage infermieristico, tamponi covid, e i colloqui con i servizi sociali e mediatori e gli adempimenti di polizia con fotosegnalamento”.

Generico gennaio 2024

I primi a lasciare Ravenna saranno i 112 destinati a Bologna per essere poi ripartiti tra le varie province dell’Emilia Romagna. A Ravenna ne resteranno 10 accolti nei vari Cas compreso 1 minore non accompagnato. I 112 destinati alla Lombardia e i 112 per la Toscana lasceranno Ravenna su pullman organizzati dalla Prefettura.

“Si andrà avanti tutta la giornata compresa la notte per concludere screening sanitari e adempimenti sociali e di polizia. Sono stati allestiti spazi ristoro e brandine per riposare. Una macchina organizzativa che dopo 7 sbarchi ha dimostrato di saper garantire accoglienza dignitosa e tanta solidarietà” ha concluso il Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa.

sbarco geo barents 3 gennaio

Si tratta di donne e uomini, soccorsi in mare in acque libiche dalla Guardia costiera, provenienti da Pakistan, Siria, Eritrea, Bangladesh, India, Senegal, Sudan del Nord e del Sud, Egitto, Nigeria, Palestina, Sri Lanka e Yemen. Trentaquattro di loro sono minorenni27 dei quali non accompagnati. A bordo c’era anche una donna incinta. Ad assisterli, la macchina organizzativa dell’Emilia-Romagna: oltre 200 operatori tra personale della Prefettura, del Comune di Ravenna, forze dell’ordine, medici, infermieri, mediatori culturali, Croce Rossa e volontari della Protezione Civile.

“Ancora una volta, la macchina dell’accoglienza regionale, pur dinanzi a una situazione senza precedenti per il numero di persone da assistere, si è attivata con prontezza e con un grande dispiegamento di forze per prestare soccorso a chi si trova in condizioni di difficoltà – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e l’assessore al WelfareIgor Taruffi – donne, uomini e bambini fuggiti da situazioni drammatiche, spesso dalla guerra, che hanno trascorso molti giorni in mare dopo essere sopravvissuti a un naufragio. A tutti gli operatori che in queste ore stanno lavorando senza sosta, al nostro personale medico e sanitario, sempre in prima linea, con professionalità e umanità, per prestare le cure necessarie a coloro che ne hanno più bisogno, va il nostro ringraziamento”.

“Di fronte a un Governo che diceva di voler chiudere addirittura i porti e si trova invece a gestire in maniera improvvisata gli arrivi e l’accoglienza, lasciando spesso soli i territori – aggiungono presidente e assessore -, l’Emilia-Romagna, come sempre, risponde con i fatti. Perché la solidarietà fa parte di ciò che siamo, e rappresenta un valore irrinunciabile”.

“Al netto della domanda più volte fatta al Governo e a cui non è mai stata data risposta – sottolinea il sindaco di RavennaMichele de Pascale -, sul perché vengano individuati, per gli sbarchi, porti del centro-nord, allungando così il viaggio delle navi con tutti i rischi connessi, la risposta della città di Ravenna e della sua comunità anche in questa circostanza è stata esemplare. Le nostre politiche di accoglienza si fondano su due pilastri fondamentali: umanità e organizzazione. Qualsiasi intervento parte dal fatto che abbiamo a che fare con un flusso di esseri umani provenienti da esperienze tragiche e da un viaggio drammatico. Questa umanità si contrappone alla disumanità delle tante speculazioni politiche, promesse tradite, slogan violenti che abbiamo udito e a cui ha poi seguito la moltiplicazione degli sbarchi. Ma l’umanità è, purtroppo, una condizione necessaria, ma da sola non sufficiente per gestire un fenomeno tanto complesso, servono una strategia complessiva sui flussi migratori, che può essere messa in campo solo dalla Repubblica italiana e dall’Unione Europea, e grandi capacità organizzative”.

“Ciò che abbiamo potuto fare come comunità ravennate – conclude il sindaco – è disporre un’organizzazione efficace e una capacità di gestione a carattere locale. In questo senso l’efficienza del personale del Comune di Ravenna e dello Stato, di quello socio-sanitario, di polizia, di volontariato, di Croce rossa italiana, di mediazione culturale, dimostra che agendo con serietà, professionalità e umanità, anche una sfida drammatica e complicatissima come quella della gestione dei flussi migratori può essere vinta”.

Al termine delle operazioni di prima accoglienza, 112 migranti saranno trasferiti presso le strutture di accoglienza dell’Emilia-Romagna: 30 in provincia di Bologna15Modena13 a Reggio Emilia 11 a Parma10 a Ravenna; 10 a Forlì-Cesena ; 8 a Ferrara; 8 a Rimini e 7 a Piacenza. Altri 112 saranno trasferiti in Lombardia, ealtrettanti saranno indirizzati presso le strutture di accoglienza della Toscana.