Era solo un ragazzo di 17 anni. È morto asfissiato e schiacciato sul fondo di una barchetta. La sua salma viaggerà altri 5 giorni fino al Porto di Ravenna

Era solo un ragazzo di 17 anni. È morto asfissiato e schiacciato sul fondo di una barchetta nel cuore del Mediterraneo. Ora, il suo corpo senza vita dovrà viaggiare per altri giorni, fino al Porto di Ravenna, punto di sbarco assegnato alla nave Sea Watch 5, su cui si trovano gli altri  migranti, una 50ina, con cui aveva intrapreso la sua “traversata della speranza” che ora dovranno convivere con la presenza della salma, in una nave priva di cella frigorifera e di spazi separati, fino al porto di Ravenna, assegnato dal Viminale

È  morto 2 ore dopo la nostra prima richiesta urgente a bordo, dopo che era stato rianimato dalla nostra equipe medica, dopo essere stato trasportato sulla nostra nave – hanno dichiarato i soccorritori -. Il nostro equipaggio ha salvato circa 50 persone da una barca di legno pesantemente sovraffollata a Seenot, che si è ribaltata pericolosamente sul fianco. Più persone soffrono di disidratazione e ustioni”.

I volontari della Sea Watch avevano chiesto “l’evacuazione immediata di 4 persone in condizioni instabili da parte delle autorità italiane. Dalla prima chiamata alle 13:00 ( di ieri ) UTC non c’è stato alcun ente governativo che abbia rivendicato la responsabilità”.

Il cadavere del ragazzino dovrà rimanere a bordo della Sea Watch 5. Questa notte la Guardia costiera, a Lampedusa, ha prelevato 4 persone in gravissime condizioni di salute, ustionate dal mix di acqua e benzina e  intossicate dai fumi del carburante ma si è rifiutata di prendere a bordo anche il corpo del ragazzo.

“Ci dirigiamo a tutta velocità verso nord per l’arrivo più rapido possibile dei sopravvissuti – concludono dalla Sea Watch 5 – . Siamo arrabbiati. Siamo in lutto per il ragazzo morto. Chiediamo sostegno immediato alle autorità europee!”

La nota della Guardia Costiera sul soccorso alla ONG Sea Watch 5

In merito al soccorso in mare effettuato ieri, 6 marzo, dalla nave ONG Sea Watch 5, la Guardia Costiera ha inviato una nota in cui specifica che “l’evento è avvenuto in area di responsabilità SAR libica, a circa 30 miglia dalle coste libiche, a 25 miglia dalle coste tunisine e a 120 miglia di distanza dalle coste italiane più prossime (Lampedusa)”.

“La segnalazione dell’emergenza è giunta al Centro operativo nazionale della Guardia Costiera italiana, con la richiesta di sbarcare urgentemente 4 migranti tra cui un minore – spiegano -. Si è provveduto ad informare  immediatamente tutti i centri marittimi di soccorso più vicini e pertanto più idonei, in base alla distanza dalla costa e al relativo tempo di intervento, al trasporto urgente delle persone in pericolo di vita. Anche il Centro di coordinamento dei soccorsi in mare dello Stato di bandiera (Bremen) dell’unità Sea Watch 5, la Germania, ha dato indicazioni alla nave di dirigere verso la Tunisia, Stato costiero più vicino e quindi in grado di intervenire più rapidamente”.

“La nave – affermano – si è tuttavia diretta verso le coste italiane”.

“Pertanto da Lampedusa, la motovedetta SAR 319 della Guardia Costiera ha intrapreso la navigazione e, raggiunta l’unità in area di responsabilità SAR maltese, a 10 miglia al di fuori dell’area SAR italiana, ha effettuato l’evacuazione medica dei migranti bisognosi di cure mediche urgenti – concludono -. I migranti prelevati sono stati trasportati in sicurezza sull’isola di Lampedusa”.

Commenti

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  1. Scritto da miki

    Quanta disumanità da questi “cristiani” 🙁