Area ex Sarom non sottoposta a vincoli di tutela. ENI abbatterà le torri Hamon in 3 mesi. A breve la vendita dell’area ad AP per il parco fotovoltaico

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ENI ha voluto precisare con una nota ufficiale la sua posizione in merito allo stato dell’arte nell’area ex Sarom. Partendo dalla fine, ENI chiarisce che la demolizione delle torri superstiti – iniziata sostanzialmente il 2 aprile – avrà una durata di circa tre mesi.

Dopo la fine dell’attività Sarom (1985) e l’incorporazione di Sarom in Agip Petroli del Gruppo ENI (fra il 1986 e 1988), si legge nella nota, nell’area ex Sarom “fra il 2006 e il 2008 è stato effettuato lo smantellamento e demolizione di tutti gli impianti e serbatoi dell’area e a seguire è stata effettuata la rimozione delle strutture interrate. È stata quindi avviata la bonifica delle matrici ambientali nelle aree della raffineria, ex GPL e nell’area serbatoi; è ancora presente un sistema di messa in sicurezza delle acque sotterranee, del quale si prevede di completare le attività di bonifica nel 2027. L’area è destinata, ai sensi della normativa vigente, a un utilizzo di tipo industriale/commerciale; infatti, una parte delle aree (10 ettari) è già stata ceduta a terzi.”

Secondo ENI la bonifica dei suoli è stata conclusa con Determina Dirigenziale di ARPA Emilia-Romagna nel 2021, anno in cui Autorità Portuale Ravenna “ha manifestato interesse ad acquisire l’area per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica rinnovabile, ed è stato firmato un protocollo d’intesa per la finalizzazione dell’operazione, che ha consentito all’Autorità Portuale di concorrere per i fondi del PNRR”.

L’ENI dice che l’operazione “è stata definita a fine 2023; il rogito per la compravendita e il passaggio di proprietà verrà stipulato al completamento delle attività in corso, già previste e comunicate nei mesi scorsi sia al Comune che ad AdSP. L’area non risulta sottoposta a vincoli di tutela in accordo alla normativa vigente.”

Una piccola polemica risulta sui tempi con cui ENI avrebbe informato il Comune di Ravenna sulla demolizione delle torri. ENI dice di avere informato chi doveva essere informato “nei mesi scorsi” mentre il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha ribadito di avere saputo della decisione di demolire le torri solo quando è stata depositata la CILA o comunicazione di inizio lavori asseverata da parte di ENI, cioè pochi giorni fa. Per cui il 27 marzo il sindaco avrebbe informato la città con la nota che anche noi abbiamo pubblicato.

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LA NOTA INTEGRALE DI ENI

L’ex raffineria S.A.R.O.M. di Ravenna, costruita e avviata negli anni ‘50 dal gruppo Monti, occupava un’area di 55 ettari lungo la banchina destra del canale Candiano nell’area industriale di Ravenna ed era dotata di 4 serbatoi per greggio da 160.000 mc. Le quattro torri di raffreddamento a convezione naturale “HAMON” a servizio degli impianti produttivi sono state costruite e collaudate negli anni 1958-1963.

Nel 1985 l’attività di raffinazione è cessata e il sito è stato adibito a deposito di stoccaggio per carburanti e GPL. Tra il 1986 e il 1988, quando l’area era già solo un deposito, S.A.R.O.M. è stata incorporata in Agip Petroli. Nel 2000 e nel 2003 sono cessate le attività del deposito carburanti e del deposito GPL. Tra il 2006 e il 2008 è stato effettuato lo smantellamento e demolizione di tutti gli impianti e serbatoi dell’area e a seguire è stata effettuata la rimozione delle strutture interrate.

È stata quindi avviata la bonifica delle matrici ambientali nelle aree della raffineria, ex GPL e nell’area serbatoi; è ancora presente un sistema di messa in sicurezza delle acque sotterranee, del quale si prevede di completare le attività di bonifica nel 2027. L’area è destinata, ai sensi della normativa vigente, a un utilizzo di tipo industriale/commerciale; infatti, una parte delle aree (10 ettari) è già stata ceduta a terzi.

Nel 2021 il procedimento di bonifica dei suoli è stato dichiarato concluso con Determina Dirigenziale di ARPA Emilia-Romagna. Nello stesso anno l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale ha manifestato interesse ad acquisire l’area per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica rinnovabile, ed è stato firmato un protocollo d’intesa per la finalizzazione dell’operazione, che ha consentito all’Autorità Portuale di concorrere per i fondi del PNRR.

A seguito delle necessarie verifiche tra le parti, e dopo aver informato il Comune di Ravenna dell’interesse dell’Autorità Portuale per l’area, l’operazione è stata definita a fine 2023; il rogito per la compravendita e il passaggio di proprietà verrà stipulato al completamento delle attività in corso, già previste e comunicate nei mesi scorsi sia al Comune che ad AdSP. L’area non risulta sottoposta a vincoli di tutela in accordo alla normativa vigente.

Le attività per la demolizione delle torri Hamon sono iniziate, e avranno una durata prevista di circa 3 mesi.

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Commenti

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  1. Scritto da Petar

    Che abbattano queste schifezze inutili e che probabilmente hanno anche fatto ammalare tanta gente, visto quello che scaricavano in ambiente!!
    Mi ricordo i profumini che emanavano!!

  2. Scritto da Vale

    Da come ce l’hanno raccontata, sembrava che bastasse toccarle con un dito per farle crollare. Adesso ci dicono che serviranno ben tre mesi per abbatterle. Forse non erano proprio messe così male. Sono i “documenti” di una grande età industriale di Ravenna, fanno parte della sua storia moderna. Io c’avrei pensato un po’ prima di decretarne la fine.

  3. Scritto da Fabio

    Finalmente abbattono queste schifezze ogni volta che passavo dibli emanavono tristezza.il prossimo da abbattere spero al più presto il Sigarone in darsena