Ex Ostello Dante. È il Consorzio Solco ad essersi aggiudicato all’asta il 20% dell’immobile. Sulla destinazione d’uso varie ipotesi

Avrà una nuova vita l’edificio conosciuto come “ex Ostello Dante” di Ravenna. Ad inizio luglio, dopo diversi tentativi d’asta andati a vuoto, il Consorzio Solco si è aggiudicato la quota immobiliare pari al 20% dello stabile di via Aurelio Nicolodi 12, a Ravenna, di cui il restante 80% resta di proprietà della Provincia e del Comune di Ravenna.

L’ex ostello, chiuso dal 2017, è stato aggiudicato per poco meno di 149.000 euro con un rialzo, per effetto della gara, del 50% circa rispetto alla base d’asta.

È Giacomo Vici, direttore del Solco Ravenna, a spiegare le motivazioni che hanno mosso la cooperativa sociale, che si occupa di servizi alla persona e servizi per l’inserimento lavorativo delle fasce deboli, a partecipare alla asta del 5 luglio, per aggiudicarsi una porzione dell’immobile, il 20% appunto. “Per portare avanti le nostre attività abbiamo un continuo bisogno di nuovi spazi ed abbiamo individuato nell’ex Ostello un edificio adatto per sviluppare diverse tipologie di progetti di housing e di accoglienza”.

“In accordo con Comune e Provincia, che detengono l’80% della proprietà dell’immobile, verranno stabilite le destinazioni d’uso migliori, ma come Solco ci piacerebbe poter realizzare progetti per il sostegno all’housing sociale, perchè c’è sempre più bisogno di soluzioni abitative, anche in forma di co-housing” prosegue Vici.

Ex ostello dante

Inoltre, vi è anche un altro tema, sempre legato alla carenza d’alloggi, su cui il Consorzio pone molta attenzione: “Da alcuni anni, le nostre cooperative sociali fanno molta fatica a trovare soluzione alla grave mancanza di personale socio sanitario, infermieristico ed educativo da inserire nei propri progetti, ed, come noto, abbiamo dovuto promuovere ricerche di personale sia all’estero che in altre parti d’Italia. L’arrivo di questi nuovi operatori comporta però la necessità di garantirgli un alloggio, soprattutto nella fase iniziale. Quindi una parte dell’edifico dell’ex ostello potrebbe essere destinata ad accogliere questo tipo di bisogno”.

Quindi ad oggi, la destinazione finale dell’ex ostello è ancora in itinere e verrà valutata e decisa in accordo tra Comune, Provincia e Consorzio Solco. “Sicuramente vi sarà una fase interlocutoria con gli altri due soggetti, proprietari dell’80%, ma ci piacerebbe che si aprisse un ragionamento per trasformare la struttura in spazi abitativi, anche in co-housing, per progetti di gestione per persone a bassa soglia, per chi vive in una fascia di marginalità importante ed ha difficoltà ad accedere al mercato degli affitti”.

Rispetto all’ipotesi di destinare anche solo una porzione dell’edificio alla precedente funzione di “ostello”, Vici spiega: “Noi non abbiamo competenze sull’accoglienza e la ricezione turistica, poiché la nostra mission ci porta in altre direzioni, ma siamo consapevoli che la città abbia anche questa esigenza. Sarà necessaria un’interlocuzione con Provincia e Comune e poi la decisione sulla gestione verrà presa assieme, di comune accordo”.

Rispetto alla tempistica sui possibili progetti e sui lavori di recupero dell’immobile, il direttore spiega: “La partecipazione all’asta non imponeva anche la presentazione di un progetto, per questo motivo, al momento, abbiamo solamente delle ipotesi. Gli interessi che ci hanno mosso sono la possibilità di realizzare un co-housing, trovando spazi abitativi sia per persone che hanno difficoltà ad accedere al mercato della casa, sia per garantire un alloggio agli addetti delle nostre cooperative sociali che si trasferiscono qui da altri territori. Nei prossimi mesi ci sarà tempo per capire quale o quali potranno essere le nuove destinazioni d’uso” conclude.

Ostello Dante

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