Ascensori della stazione di Ravenna ancora fuori servizio. Le persone con disabilità motoria sono cittadini di serie B?

Non è ancora stato aggiustato l’ascensore che collega il sottopasso della stazione di Ravenna con l’uscita sul lato Darsena. Il guasto era stato evidenziato da una lettrice, che lamentava il mancato funzionamento di due impianti, quello sul fronte Darsena appunto e quello a servizio del binario 3.

Rete Ferroviaria Italiana, da noi sollecitata sul problema espostoci dalla lettrice, aveva risposto il 19 agosto che quello lato Darsena avrebbe dovuto rientrare in servizio entro la settimana scorsa. Da quanto risulta però, l’impianto continua ad essere fuori servizio ed inutilizzabile e il cartello apposto sulle porte per indicare il disservizio e la data entro cui verrà risolto, è stato lasciato in bianco.

Per quanto riguarda gli altri impianti, quelli a servizio dei binari e dunque indispensabili a persone con ridotte capacità motorie per raggiungere i treni o l’uscita, Rfi riferisce che “saranno sostituiti entro l’anno, nell’ambito dei lavori di riqualificazione in corso nella stazione”. Entro l’anno può sembrare un tempo congruo per chi può usufruire delle scale, ma significa restare senza ascensori e dunque senza treno per molti mesi, per chi ha difficoltà motorie.

Di certo, a lavori ultimati, la stazione di Ravenna sarà indubbiamente più bella e fruibile, riconquistando il piano superiore alla biglietteria per mostre e incontri culturali e, come promesso da Rfi, garantendo percorsi più accessibili fino ai treni per le persone con disabilità, ma fino ad allora, chi non ha la capacità di muoversi con disinvoltura sulle scale non potrà accedere in modo autonomo ai binari e usufruire dei treni.

È vero, c’è una possibilità per le persone in sedia a rotelle o con disabilità motorie, messa a disposizione da Rfi, laddove gli ascensori non funzionino, come a Ravenna: contattare la “Sala Blu” di Rfi, un servizio che, se avvisato in anticipo del viaggio da parte del cliente, provvede a rendere possibile l’accesso al treno, anche con l’eventuale temporanea modifica del binario di arrivo/partenza.

Una modalità che esclude l’ipotesi di una partenza dell’ultimo minuto e impone necessariamente la programmazione, limitando sostanzialmente la libertà delle persone con disabilità motoria di viaggiare in treno secondo le proprie esigenze, a differenza di quanto accade al resto della clientela. Senza tenere conto che telefonicamente il servizio “Sala Blu” è stato raggiungibile dopo oltre 20 minuti di attesa. Magari un caso sfortunato, ma è quanto abbiamo avuto modo di verificare.

Inoltre, nel sito di Rete Ferroviaria Italiana, alla pagina “infoaccessibilità” viene segnalato lo stato di servizio degli ascensori e delle rampe a servizio dei binari, per mettere in guardia le persone con difficoltà motoria sui disservizi esistenti nelle stazioni di tutta Italia, a causa di lavori in corso o malfunzionamenti temporanei: la stazione di Ravenna non compare in questo elenco, lasciando dunque supporre a chi consultasse la pagina che tutto funzioni pienamente.

L’assenza di ascensori funzionanti, un semplice ausilio che permetterebbe l’autonoma fruizione del servizio treno, impone alle persone con disabilità motoria un’organizzazione complessa del proprio viaggio, arrivando perfino a richiedere spostamenti di binario o l’intervento di piattaforme o carrelli elevatori con relativo personale al seguito. Fattori probabilmente sufficienti a scoraggiare l’utilizzo del treno e che fanno sentire le persone con disabilità motoria clienti e cittadini di serie B.