Sbarco della Life Support a Ravenna, la testimonianza di uno dei 170 naufraghi: “nel mio paese è scoppiata la guerra civile, non volevo prendere parte a uno scontro fratricida”

Domani, sabato 31 agosto, alle ore 10.00 circa è previsto l’arrivo nel porto di Ravenna della nave Life Support di EMERGENCY con a bordo 170 naufraghi soccorsi in cinque diversi interventi nelle acque internazionali delle zone Sar libica e maltese, nel Mediterraneo Centrale.

Life Support -Foto Archivio mandate da EMERGENCY

“Nel giro di 24 ore abbiamo effettuato 5 diversi interventi di soccorso in mare, l’evacuazione medica urgente per due dei naufraghi che erano a bordo e poi un trasbordo di 88 persone al largo di Lampedusa, tutto in coordinamento con la Guardia costiera e le autorità italiane – spiega Laura Pinasco, comandante della Life Support di EMERGENCY -. Per la quarta volta ci è stato assegnato Ravenna come Place of safety (Pos), dove arriveremo sabato 31 agosto intorno alle 10 del mattino. E intanto che proseguiamo questa lunga navigazione verso il Pos, il nostro staff sanitario continua a monitorare le condizioni delle persone soccorse”

Life Support -Foto Archivio mandate da EMERGENCY

Grazie ai cinque soccorsi, avvenuti dalle prime ore del giorno alla notte del 26 agosto, sono stati portati al sicuro sulla nave Sar di EMERGENCY in tutto 260 naufraghi. In seguito all’evacuazione e al trasbordo sono rimaste a bordo 170 persone, di cui 2 donne, 10 minori che viaggiano soli e uno accompagnato, provengono da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Nigeria, Siria, Palestina, Pakistan e Sud Sudan. Paesi segnati da conflitti interni, instabilità politica ed economica, insicurezza alimentare ed effetti della crisi climatica.

Life Support -Foto Archivio mandate da EMERGENCY

“Vengo da una piccola città della Siria del sud e non vado nel mio paese da quando è scoppiata la guerra civile: mi ero appena diplomato, a causa del conflitto avrei dovuto arruolarmi nell’esercito, ma non volendo prendere parte a uno scontro fratricida ho deciso che l’unica opzione che avevo era partire – racconta un naufrago a bordo -. Sono andato in Libano dove ho fatto per anni il cameriere e altri lavori simili, ho provato anche ad ottenere un visto per lasciare il paese, ma nessuna ambasciata mi ha mai risposto: ho chiesto a Germania, Francia, Canada e Australia. Nulla.”

Life Support -Foto Archivio mandate da EMERGENCY

“Dopo l’esplosione al porto di Beirut nel 2020 la situazione economica nel paese è peggiorata molto così ho deciso di partire di nuovo e sono andato in Iraq. E quando ho raccolto abbastanza soldi per effettuare il viaggio verso l’Europa, sono andato in Libia. Ho dovuto ricorrere a questo viaggio dalla Libia perché avevo provato tutte le vie legali senza successo e non potevo più aspettare. I libici ci hanno messo in 70 su un barchino in fibra di vetro, sapevo quanto fosse pericoloso ma a quel punto – prosegue – non potevo tirarmi indietro. Abbiamo navigato per circa 20 ore, poi abbiamo finito il carburante e abbiamo iniziato ad imbarcare acqua. Non penso ce l’avremmo fatta senza il vostro intervento. Ora vorrei andare in Germania e provare a crearmi una seconda vita”.

L’arrivo al porto di Ravenna, all’ormeggio Fabbrica Vecchia, per lo sbarco dei 170 naufraghi attualmente a bordo della Life Support è previsto per sabato mattina, dopo una navigazione di oltre quattro giorni dal luogo dell’ultimo salvataggio.

La Life Support, che opera nel Mediterraneo centrale da dicembre 2022, sta per completare la sua 24° missione e sino ad oggi ha soccorso un totale di 2.222 persone.

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