Massimiliano Venturini ospite a Liberamente col nuovo romanzo

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Oggi alle 18 sarà ospite di Liberamente (Viale Alberti, 38)  l’autore ravennate Massimiliano Venturini che, accompagnato da Massimo Padua, ci presenterà il suo nuovo romanzo: “La rivoluzione di Arturo” (Pendragon)

L’AUTORE

Massimo Venturini: classe 1971, ravennate, una laurea in Economia e commercio conseguita all’Università di Bologna e un impiego in banca. L’esordio letterario risale al 2007 con il romanzo La mappa, a cui segue, nel 2012, Il ritorno degli dei (Società Editrice il Ponte Vecchio), finalista al Premio Letterario Città di Forlì e, nel 2013, Per interposta persona – Il ritorno del Passatore (Italic). Sempre con Italic, nel 2015 è uscito Il settimo stratagemma. Come romanzo inedito, La rivoluzione di Arturo (uscito per Pendragon nel 2016) è stato finalista al Premio letterario San Domenichino – Città di Massa Carrara nel 2014 e si è poi classificato al terzo posto al Premio Bukowski 2015.

 

IL LIBRO

Capita a volte di incappare in una giornata no. Tuttavia, quello che succede ad Arturo Baldini, protagonista di questo romanzo, va decisamente oltre. Nonostante sia un impiegato modello, religiosamente dedito al lavoro, viene all’improvviso licenziato dal commendator Spacconi. Del resto, c’è la crisi. Al rientro a casa scopre che la moglie Camilla lo ha lasciato per Raniero, il suo datore di lavoro, congedandosi con uno squallido biglietto. Piombato in un incubo, accetta – lui che ha studiato alla Bocconi – il lavoro offertogli dall’agenzia Dreaming a Job: guardiano notturno in un deposito di alimentari. Inaspettatamente, quando le porte della notte si spalancheranno, Arturo sarà catapultato in una sorta di realtà parallela in cui, fra corsi di cinese online, narcotrafficanti, tossici e magnaccia, si troverà a vestire i panni del supereroe, divenendo ben presto l’idolo di suo figlio Matteo. Arturo sembra dunque essersi risollevato, quando l’ennesima batosta lo porterà a gesta clamorose e imprevedibili… In un susseguirsi di situazioni comiche e grottesche, tra Marvel e Fantozzi ma con il ritmo e la sagacia della miglior tradizione romagnola, un romanzo di formazione sui generis, uno sguardo dissacrante sulle disgrazie del nostro tempo, una storia piccola ma verosimile, particolare ma dal sapore universale.

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