Tessere di mare: due capolavori antichi al centro della mostra del Museo Classis Ravenna fotogallery

Due importanti protocolli di collaborazione di RavennAntica con MANN e Val di Cornia

A meno di un anno dalla sua inaugurazione, in occasione di RavennaMosaico 2019 – VI Biennale di Mosaico Contemporaneo, il Museo Classis Ravenna propone Tessere di mare. Dal mosaico antico alla copia moderna, a cura di Giuseppe Sassatelli: è la prima esposizione che inaugura la sezione dedicata alla mostre temporanee del Museo. La mostra è stata presentata alla stampa in mattinata, mentre nel pomeriggio di oggi sabato 12 ottobre (alle 18) sarà inaugurata.

In mostra pregevoli mosaici romani a tema marino provenienti dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Museo Archeologico del Territorio di Populonia, Piombino, allo scopo di  sottolineare, in maniera evocativa, sia l’arte del mosaico come linguaggio dalle grandi potenzialità sia l’ancestrale rapporto di Ravenna con il mare. In particolare, si possono due capolavori assoluti dell’arte musiva a tema marino.

Il prestito del Mosaico con scena marina e pesci, esposto permanentemente nella sala dei mosaici del Museo Archeologico di Napoli, costituisce un evento eccezionale dato che normalmente non viene concesso per ragioni conservative. Databile al II secolo a. C. e rinvenuto nella Casa del Fauno di Pompei, documenta la parte centrale di un pavimento più ampio di una sala da pranzo (triclinio) di una delle case romane più ricche e famose dell’intera area archeologica, ed è realizzato secondo il cosiddetto I stile pompeiano: presenta una cornice con elementi vegetali, uccelli e altri animali, e raffigura alcune varietà di pesci commestibili del Mediterraneo, secondo uno stile attinente al mondo ellenistico orientale, frutto di molteplici relazioni culturali e commerciali con altri importanti centri marittimi e portuali del Mediterraneo.

Questo mosaico, da solo, giustificherebbe ampiamente la visita alla mostra che, invece, propone anche l’importante mosaico rinvenuto nell’area archeologica di Populonia, databile al I secolo a.C. con raffigurazioni di pesci e una scena di naufragio. Il mosaico, come si presenta oggi, è il risultato di una serie di interventi realizzati dopo il rinvenimento: dalle lacune originarie, all’incidente che lo distrusse in mille pezzi, fino ai diversi restauri successivi.

Di questo mosaico a tema marino il Laboratorio di Restauro di RavennAntica ha realizzato una copia che è stata collocata nel luogo del rinvenimento. Il mosaico originale, esposto a Classis per l’occasione, consente di affrontare il tema dei mosaici esposti per ragioni di tutela nei musei, ma “evocati” da copie ricollocate in situ, perfettamente uguali all’originale nelle dimensioni, nella natura dei materiali, nei colori,  fino alle dimensioni e agli andamenti di ogni singola tessera, per offrire ai visitatori suggestioni più dirette delle strutture e dei paesaggi archeologici.

Questa riflessione introduce all’ultima sezione che propone tre copie di mosaici antichi appartenenti alla collezione del Maestro Severo Bignami, raffinato conoscitore ed esperto riproduttore di mosaici romani. Attualmente ne conserva ben 200 nel suo studio. Le tre copie presenti in esposizione rappresentano una natura morta, una scena di pesca e una barca con marinai. Gli originali sono conservati, rispettivamente, al Museo Nazionale Archeologico di Napoli, al Museo Archeologico di Tripoli e al Qasr Libya Museum.

LE DICHIARAZIONI

Michele de Pascale, Sindaco di Ravenna: “Saluto con grande soddisfazione questa interessante mostra, che rappresenta una delle eccellenze nell’ambito delle proposte di RavennaMosaico 2019 – Biennale di mosaico contemporaneo. Per due motivi. Il primo perché valorizza e mette al centro l’importanza del mosaico antico profondamente legato al dna storico e artistico della nostra città. Il secondo perché è una dimostrazione tangibile del prestigio delle nostre istituzioni che hanno dato grande prova di saper tessere relazioni significative con realtà di primo piano a livello nazionale, ampliando così la nostra proposta culturale con opere di altissimo pregio, mettendole a disposizione della nostra comunità”.

Elsa Signorino, Assessora alla Cultura, Comune di Ravenna: “È con molta gioia e soddisfazione che l’amministrazione comunale e RavennAntica proseguono, con la mostra “Tessere di mare. Dal mosaico antico alla copia moderna”, un programma intenso di collaborazioni con le più prestigiose realtà musive e museali internazionali, che vedrà in prima linea Classis come luogo di incontro, di mostra e di valorizzazione del patrimonio archeologico. L’arrivo a Ravenna di due preziosissimi mosaici, quello proveniente dalla casa del Fauno di Pompei, custodito al Mann di Napoli e quello dell’antica città di Populonia, ora custodito al Museo archeologico del territorio di Populonia, segna un importante momento: quello del primo evento espositivo che inaugura la sezione dedicata alle mostre temporanee del Museo Classis. Un’occasione unica con un richiamo volutamente rafforzato al mare, elemento che contraddistingue il nostro territorio e che ritroviamo impresso anche in Classis, con la meravigliosa onda blu di tessere luccicanti che accoglie i visitatori all’ingresso”.

Paolo Giulierini, Direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli: “La nuova collaborazione tra il Mann e la Fondazione del Parco Archeologico di Classe prende sostanza con una prima esposizione di un mosaico con pesci dalla Casa del Fauno di Pompei e due mosaici con scene nilotiche. Si tratta di un avvio importante nel quale si possono individuare due pilastri tematici: le tecniche musive, delle quali Ravenna rappresenta il punto di riferimento storico-artistico e scientifico e il mare con tutte le sue implicazioni, da via di percorrenza, a punto di incontro, a risorsa, a luogo del mito. L’Archeologico sostiene dunque il nuovo Museo di Classe convinto che lo scambio di esperienze scientifiche e strategiche di eccellenza tra istituzioni sia la vera risposta alla gestione futura dei beni culturali. All’orizzonte si profilano nuove sfide: condivisione di casi complessi di restauro dei mosaici, convegni, pubblicazioni, mostre sul Mare Nostrum. Una di queste sarà inaugurata a Napoli il prossimo 5 dicembre e connetterà moltissimi centri antichi delle coste italiane. Si tratta, anche oggi, di un argomento cruciale e drammatico. Insieme possiamo provare a fornire una chiave di lettura che spinga a riflettere su quanto questa distesa d’acqua unisca più che dividere”.

Francesco Ghizzani Marcìa e Silvia Guideri, Presidente e Direttrice Parchi Val di Cornia: “Con grande piacere Parchi Val di Cornia S.p.A. ha accolto l’invito della Fondazione RavennAntica a prendere parte alla VI° edizione della rassegna Biennale del Mosaico, e in particolare ad arricchire il percorso espositivo della mostra con uno dei reperti più significativi del nostro territorio, il Mosaico con fondale marino, esposto nel Museo Archeologico del Territorio di Populonia, a Piombino (LI). Il mosaico riveste un significato particolare nei rapporti con la Fondazione RavennAntica, poiché è proprio intorno a questo straordinario manufatto che si è creata l’occasione di avvicinamento fra le nostre due realtà, nell’ambito di un progetto di valorizzazione che prevedeva una riproduzione del pavimento originale, da collocare nel luogo in cui esso fu trovato nel 1842, tra i resti dell’antica città di Populonia, oggi compresa nel Parco Archeologico di Baratti e Populonia. Il prestito del mosaico, cosiddetto ‘dei pesci’, ben lungi dall’essere una semplice operazione di prestito di materiale archeologico, si inserisce dunque nella cornice di un più ampio progetto di collaborazione e cooperazione che unisce la Società Parchi Val di Cornia e la Fondazione RavennAntica, due imprese culturali simili sotto molti punti di vista e accomunate negli obiettivi istituzionali più significativi, tra cui lo sviluppo di attività culturali, il sostegno alla didattica e all’alta formazione, le strategie di conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico e l’integrazione fra le attività di gestione e valorizzazione dei beni culturali conferiti”.

Giuseppe Sassatelli, Presidente Fondazione Parco Archeologico di Classe – RavennAntica e curatore dell’esposizione: “Il primo obiettivo della mostra Tessere di mare. Dal mosaico antico alla copia moderna, in sintonia con la cornice della Biennale del Mosaico, è quello di sottolineare in maniera rapida, ma fortemente evocativa, come l’arte del mosaico sia un linguaggio dalle grandi potenzialità espressive che ha in Ravenna una lunga storia e una illustre tradizione. Il tema del mare si riallaccia in modo molto stretto a un aspetto che nel nuovo Museo è assolutamente centrale, ossia il rapporto della città con il mare in considerazione del fatto che il mare ha scandito tutti i più importanti snodi storici della città. In mostra sono esposti importanti mosaici conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e al Museo  Archeologico del Territorio di Populonia di Piombino. Il percorso della mostra si completa, infine, con l’esposizione di tre copie di mosaici antichi sempre a tema marino, provenienti dalla collezione del maestro Severo Bignami, che testimoniano l’abilità artigianale della tradizione ravennate nelle copie d’autore e inducono a riflettere sul tema delle copie moderne per la diffusione della conoscenza del patrimonio musivo. In termini più generali, l’esposizione manifesta la vocazione del Museo Classis di instaurare proficue forme di collaborazione con musei e istituzioni finalizzate alla realizzazione di importanti progetti espositivi e di ricerca oltre che di reciproca promozione e valorizzazione del patrimonio culturale”.

Tessere di Mare al Museo Classis Ravenna

 

LA MOSTRA

Tessere di mare. Dal mosaico antico alla copia moderna è il primo evento espositivo che inaugura la sezione dedicata alle mostre temporanee del Museo Classis Ravenna. Cuore dell’esposizione i mosaici pavimentali romani a soggetto marino che illustrano l’arte del mosaico come linguaggio dalle grandi potenzialità espressive e sui quali si sviluppa un percorso espositivo e didattico che sottolinea il rapporto della città col mare, aspetto centrale del nuovo Museo. Particolarmente suggestivi in tal senso il celebre mosaico con scena marina della Casa del Fauno di Pompei, proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il cui prestito costituisce un evento eccezionale, e un grande mosaico antico, sempre a tema marino, rinvenuto nell’area archeologica di Populonia. La mostra vuole idealmente ricondurre Ravenna alla molteplicità culturale di queste relazioni con altri importanti centri marittimi e portuali del mediterraneo. In esposizione, inoltre, copie di mosaici antichi provenienti dalla collezione del Maestro Severo Bignami. Esse consentono di affrontare un secondo tema, quello dei mosaici originali esposti per ragioni di tutela nei musei, ma “evocati” da copie moderne appositamente realizzate per essere collocate nel luogo del ritrovamento, con modalità di tutela e valorizzazione fortemente innovative, al fine di offrire una suggestione più diretta delle strutture e dei paesaggi archeologici.

Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio, Parco Archeologico di Classe, via Classense 29, Classe – Ravenna

Periodo: 13 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020

Inaugurazione: sabato 12 ottobre ore 18. La mostra è visitabile fino al 6 gennaio 2020 con i seguenti orari: fino al 24 dicembre 2019 dal martedì alla domenica 10 – 18; 25 dicembre chiuso; dal 26 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 tutti i giorni 10 – 18. Costo del biglietto: nessuna maggiorazione rispetto al prezzo ordinario di ingresso al museo (€ 7 intero, € 5 ridotto).

Informazioni e prenotazioni: tel. 0544 473717 / www.classisravenna.it

LE CONVENZIONI

In occasione della conferenza stampa di questa mattina sono state rese note le due importanti convenzioni di RavennAntica con il Museo MANN di Napoli e con i Parchi di Val di Cornia.

PROTOCOLLO D’INTESA TRA MANN MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI E FONDAZIONE RAVENNANTICA – La collaborazione tra le due Istituzioni nasce dalla comune volontà di promuovere diffusamente lo straordinario patrimonio archeologico loro affidato. Il MANN conserva reperti di indiscutibile valore, sia nei propri spazi espositivi che nei depositi, ed è suo preciso intento attivare un’innovativa rete di collaborazioni al fine di diffonderne in modo incisivo e capillare la conoscenza, anche in osservanza alle linee guida del MIBACT. Da parte sua, RavennAntica intende aggiungere valore al percorso espositivo del Museo CLASSIS, recentemente inaugurato, grazie all’attivazione di collaborazioni con Istituzioni di assoluto rilievo scientifico, al fine di rendere CLASSIS un luogo ricco di stimoli sempre nuovi sia per i cittadini che per i turisti. A tal fine la Fondazione RavennAntica mette a disposizione anche i suoi Laboratori di Restauro del mosaico, un vero centro di eccellenza con personale altamente qualificato, che opera in collaborazione con l’Università di Bologna. La convenzione siglata tra le due istituzioni prevede il reciproco scambio di reperti per la realizzazione di eventi espositivi, nonché l’eventuale restauro degli stessi, laddove necessario,  a cura dei Laboratori di RavennAntica. L’accordo ha validità biennale, rinnovabile previo accordo fra le parti, e l’esposizione “Tessere di Mare” segna l’inizio di una collaborazione che si auspica lunga e proficua.

PROTOCOLLO D’INTESA TRA PARCHI VAL DI CORNIA E FONDAZIONE RAVENNANTICA – La Parchi Val di Cornia SpA è una società in house providing dei comuni della Val di Cornia, creata per realizzare e gestire il sistema dei Parchi archeologici e dei Musei dei propri territori di appartenenza. A partire dall’anno accademico 2018/2019 Parchi Val di Cornia SpA e Fondazione RavennAntica, in collaborazione con l’Università di Bologna, hanno dato avvio a una serie di attività formative e di ricerca a cui si è voluto dare carattere di sistematicità tramite la firma di un apposita convenzione nel 2019. Il Protocollo d’Intesa prevede lo svolgimento di cantieri scuola di restauro presso il Parco Archeologico di Baratti e Populonia, diretti dal personale specializzato dei Laboratori di Restauro di RavennAntica, organizzazione congiunta di mostre e conferenze e il libero accesso ai propri spazi espositivi al rispettivo personale accreditato. Le due Istituzioni intendono impegnarsi a dare il massimo risalto alle attività congiunte, anche attraverso la produzione di materiale divulgativo, in qualità di partner scientifici. La convenzione ha validità triennale, ed è forte convinzione delle Istituzioni coinvolte che essa sia uno strumento efficace ai fini della piena valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico che intendono conservare, tutelare e divulgare nei rispettivi territori di appartenenza.

Tessere di Mare al Museo Classis Ravenna