Amici di Olindo Guerrini di Sant’Alberto scrivono sonetto su come il poeta avrebbe affrontato il Covid-19

L’Associazione Amici di Olindo Guerrini di Sant’Alberto, che nel 2016 ha dato vita ad una serie di iniziative per ricordare il grande poeta e letterato romagnolo in occasione del centenario della morte, sta per giungere all’atto finale dell’attività celebrativa: la stampa dell’edizione critica integrale dei “Sonetti Romagnoli”, curata dal professor Cremante, che Longo editerà nelle prossime settimane (le cui modalità distributive saranno comunicate, compatibilmente con le esigenze legate all’emergenza Coronavirus). Riguardo all’emergenza, l’Associazione ha immaginato come Guerrini avrebbe affrontato il tema, scrivendo un sonetto dall’isolamento della sua villa bolognese di Gaibola: un sonetto, a firma “Pulinera”, che riguarda proprio il Coronavirus.

CUNSEI (PAR GUARÌ DA E’ VIRUS)

In tott al cis un prit o un cardinêl

A tott agli or e’ dis dagli urazion

A e’ crucifess, ch’us lebra da ste mêl,

Ch’l’è za un bell tocch ch’us ha spachê i maron.

E u i è un mont d’zent ch’i va a finì int e’ bsdêl

E l’in dà fura puch o nench nisson.

Te prega pu! Me a so anticlerichêl

E a so nench un vigliacch d’un framasson.

Te t’prigh e’ tu Signor? Mo checmidì!

A t’hal arspost? E cus’a t’hal mai dett?

Che invezi me s’a foss ins i tu pi

Andarebb a Ravena drett par drett

A sfarghê e’ Sant Sassol, pust’arabì!

Quell sè ch’l’è un Sant d’qui da cavêss e’ brett!

Pulinêra

 

Commenti

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  1. Scritto da Giovanni lo scettico

    Spettacolare!