Michele de Pascale su mostra di Dante a Forlì: ben venga, tutto quello che si fa su Dante nel 2021 parlerà anche di Ravenna

Una grande mostra a Forlì su Dante ai Musei San Domenico nel 2021? Nessuna competizione campanilistica, la mostra farà bene anche a noi. È questo il commento del Sindaco di Ravenna Michele de Pascale che vuole subito smorzare le polemiche che stanno montando dopo l’annuncio del direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. Ma partiamo da quest’ultimo.

“Per celebrare Dante Alighieri nei settecento anni dalla morte del Sommo poeta, il prossimo anno, stiamo organizzando una grande mostra a lui dedicata. Sarà a Forlì, luogo fortemente simbolico, perché in quelle terre l’autore della Commedia trascorse alcuni anni del suo esilio. Per questa straordinaria iniziativa le Gallerie degli Uffizi metteranno a disposizione, oltre agli storici dell’arte, alcune delle loro opere legate a Dante e ai suoi tempi”, ma ci saranno anche “prestiti da tutto il mondo”. Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. La notizia è riportata dall’Ansa. L’annuncio ufficiale sarà dato a Firenze in un evento alla Biblioteca Magliabechiana degli Uffizi. “Giovedì (domani 9 luglio, ndr) a Firenze – spiega Schmidt – il progetto verrà annunciato insieme al partner delle Gallerie per questa mostra, la Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì. Con me e il presidente della Fondazione Roberto Pinza ci saranno i rappresentanti di questi due territori, uniti nell’omaggio all’Alighieri: il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, i sindaci di Firenze e di Forlì, Dario Nardella e Gianluca Zattini, insieme al sindaco di Poppi, Luca Toni, e a quello di San Godenzo, Emanuele Piani”.

Dopo che la notizia si è diffusa, già dilagano sui social e sui giornali le critiche e i titoli che mettono in competizione o in conflitto Ravenna con i cugini di Forlì e con la stessa Firenze. C’è chi parla addirittura di una vendetta della città che ha dato i natali al poeta per via del mancato pellegrinaggio delle ossa. Ma il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale, che sapeva di questa iniziativa presa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, non ha la minima voglia di infilarsi in una polemica di questo tipo e si dice tranquillo. A chi vede il bicchiere mezzo vuoto dello scippo suggerisce di guardare con occhi diversi il bicchiere mezzo pieno, quello delle opportunità.

Allora Sindaco de Pascale, come la mettiamo con chi grida allo scippo della grande mostra su Dante da parte di Forlì? Perché a Forlì e non a Ravenna? Ce la siamo fatta proprio scippare?

“Ma no. A Forlì c’è la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì che da anni sponsorizza ai Musei San Domenico mostre di altissimo livello con investimenti milionari, come tutti sanno. È una scelta vincente che caratterizza una città come Forlì, che non ha il patrimonio monumentale di Ravenna né la nostra tradizione per quanto concerne lo spettacolo dal vivo. Avendo indirizzato l’offerta culturale della città sulle grandi mostre ai Musei San Domenico, sarebbe stato dunque strano che nel 2021 Forlì si fosse lasciata scappare l’occasione di dedicare un evento espositivo a Dante. Perciò non ci vedo nulla di strano. Anzi è un evento espositivo che fa bene anche a Ravenna. Chi fa progetti su Dante nel 2021 non potrà che parlare di Ravenna e il tutto si ricollegherà agli eventi che organizzeremo a Ravenna. Ci saranno importanti sinergie. Più in Italia e anche vicino a noi si fanno eventi dedicati a Dante e meglio è. Sono consapevole che a Ravenna c’è grande aspettativa, ma non capisco e non condivido questa logica campanilistica e questa chiusura un po’ provinciale, come se Dante appartenesse solo a Ravenna. Anche Forlì ha memorie dantesche, come tante altre città e come Firenze e Verona, che sono le altre due città di Dante per antonomasia insieme a Ravenna.”

Forse le critiche ci sono anche perché Forlì può annunciare una grande mostra mentre il programma delle celebrazioni per il Settimo Centenario a Ravenna non è ancora noto. Quando lo renderà pubblico?

“Il programma per il Settimo Centenario Dante 2021 è praticamente pronto. A breve sarà reso noto. Come sapete dovevamo partire a settembre, poi è arrivata l’emergenza sanitaria che ha cambiato i nostri piani. Abbiamo dovuto ricalendarizzare gran parte del programma. Abbiamo pensato, infatti, fosse un azzardo partire con le grandi celebrazioni già quest’anno, sarebbe stato forte il rischio di sprecare questa occasione. Ma intanto una prima parte di interventi strutturali per Dante sono partiti o in partenza e alcuni sono già in fase di arrivo. Mi riferisco al restauro della Tomba e all’illuminazione, all’allestimento del nuovo Museo Dantesco, alla realizzazione di Casa Dante e ai lavori di riqualificazione di Piazza Caduti. Altre cose verranno fatte. Poi avremo le nostre importanti esposizioni dedicate a Dante, che partiranno prima di quella di Forlì. Avremo importanti eventi scientifici. E infine gli spettacoli dal vivo: su Dante noi giochiamo la carta di Ravenna Festival e di Ravenna Teatro e non sono certo carte di minore potenza comunicativa e impatto rispetto a una mostra ai Musei San Domenico, come ha dimostrato l’eco mondiale dell’apertura del Ravenna Festival quest’anno alla Rocca Brancaleone con Riccardo Muti.”

È dispiaciuto che nel 2020 la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna non organizzi Dante 2021?

“Penso che la Cassa abbia fatto un ragionamento simile a quello del Comune: piuttosto che rischiare un’edizione di Dante 2021 in tono minore quest’anno, si punta a concentrare le energie su una grande edizione nel settembre dell’anno prossimo. Comunque voglio assicurare che anche quest’anno le celebrazioni dantesche organizzate dal Comune si terranno e saranno importanti, perché introdurranno i grandi eventi del 2021. Abbiamo solo dovuto spostare il Settimo Centenario un po’ più avanti rispetto ai tempi inizialmente previsti. E presto illustreremo tutto il programma.”

 

Commenti

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  1. Scritto da Aldo

    Qui il sindaco sbaglia, Oltre a Firenze è Ravenna la città di Dante. Non ha coraggio.

  2. Scritto da Direttore

    Se legge tutto l’articolo si accorgerà che il Sindaco sostiene esattamente la stessa cosa: sono tre le città dantesche, Ravenna, Firenze e Verona. Naturalmente ciò non esclude che altre città possano organizzare le loro importanti iniziative. LA REDAZIONE

  3. Scritto da Emanuele

    A mio avviso il problema non è quello sollevato da Aldo, ma il fatto che due città che dovrebbero collaborare, sanno l’una dell’altra probabilmente più spesso attraverso le testate giornalistiche che attraverso un coordinamento fattivo. Non è un vizio solo di Ravenna e Forlì, ma anche di altre città romagnole. Forse Cesena, almeno con la precedente amministrazione, aveva fatto qualcosa nella direzione di un coordinamento, ma guai ad esser coordinati in Romagna (come del resto anche in Emilia…) perchè si perdono elettori. Ahimè saremo sempre vittime del nostro provincialismo da balera.

  4. Scritto da Daniele

    Ma il comune di Ravenna è in grado di dare realmente onore al poeta!!
    Va bene Forlì altrimenti qui con le cose pattetiche non finiamo più!

  5. Scritto da Massimiliano

    La città di Ravenna meriterebbe di molto meglio rispetto al sindaco attuale. La verità è che NON C’E’ NESSUN progetto per Dante 2021 a parte una costruzione di Lego pagata ben 10mila Euro.
    Insomma la solita storia: tutti qua attorno si danno da fare, noi invece stiamo a guardare. Anzi peggio, stiamo sperando che qualcuno che va alla mostra allestita a Forlì, abbia voglia di prendere 4 buche con la macchina per venire a Ravenna su via Ravegnana a farsi un giro….
    Nulla da dire! OTTIMO LAVORO!!!

  6. Scritto da Maria

    Palazzo Grossi in Piazza Kennedy sarebbe staro il posto giusto per fare una bellissima mostra su Dante.